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Macerata, il questore Pignataro contro la cannabis light: "È droga a tutti gli effetti"

Macerata, il questore Pignataro contro la cannabis light: "È droga a tutti gli effetti"

Il questore di Macerata Antonio Pignataro continua la sua battaglia contro la cannabis light. Come già dichiarato lo scorso gennaio allo nostra testata (leggi qui l'intervista) commentando il boom dei grown shop in Italia - i negozi dove viene venduta la cannabis light - Pignataro rilascia all'agenzia di stampa Agi delle dichiarazioni sibilline riguardo il suo pensiero: "La cannabis light non esiste e i negozi che vendono queste sostante dovrebbero essere tutti chiusi". 

L'EVENTO MILANESE - Le parole del questore di Macerata arrivano alla vigilia del festival della canapa che si terrà a Milano il weekend prossimo, dal 3 al 5 maggio, il cui claim principale recita "Non è droga". Il messaggio chiaro è quello di scorporare la foglia di cannabis dai suoi effetti stupefacenti, liberalizzandone l'utilizzo. 

In questo senso, nei giorni scorsi, gli organizzatori della manifestazione meneghina hanno distibuito nel centro cittadino circa 7.000 mila piantine di cannabis augurandosi che "la gente continui a farle crescere in casa" come dichiarato dal promotore Marco Russo sulle colonne de "La Verità". 

I DATI DEL QUESTORE - La presa di posizione di Pignataro non è soltanto morale, ma viene supportata da elementi scientifici come dichiarato all'Agi:  "Lavoro con l'audace procuratore Giovanni Giorgio e  sono stato a contatto con il professore Rino Froldi, gia' direttore dell'Istituto di Medicina Legale dell'universita' di Macerata, il quale ha fatto parte della Commissione finalizzata  ad accertare la tossicita' della cannabis. Analizzando i suoi  studi ho rilevato che la percentuale dello 0,5 % di THC e' un dato tecnico erroneamente recepito dalla giurisprudenza senza  alcuna motivazione scientifica e, soprattutto, senza alcun riferimento normativo".

"Tale dato tecnico, elaborato negli anni  '80 - prosegue Pignataro -, fu calcolato su uno spinello del peso complessivo di 1  grammo ed è stato utilizzato negli anni dalla giurisprudenza  come "valore idoneo a produrre effetti stupefacenti" ma tale  percentuale risulta "ingannevole" in quanto la stessa dovrebbe essere considerata in relazione alla  quantita' di sostanza stupefacente che una persona assume,  basti pensare che ove si fumino tre Spinelli contenenti 0,2 %  THC si raggiungera' una percentuale di 0,6 % THC e come tale piu' che idonea a produrre effetti stupefacenti".     

In attesa della sentenza delle sezioni unite della  Cassazione attesa per il 30 maggio, che si pronuncerà in merito alla liceità e legalità della commercializzazione di cannabis light, Pignataro rileva: "Qualsiasi percentuale di Thc per legge e' droga a tutti  gli effetti. L'utilizzo di cannabis e' dannoso alla salute e  produce, come effetti immediati, sonnolenza ed allucinazioni,  effetti ancor piu' pericolosi nel lungo termine come sindrome  amotivazionale (apatia) e danni psichici, ragione per cui -  conclude il questore - essendo tabellata come sostanza  psicoattiva, la vendita e' consentita solo in farmacia dietro prescrizione medica". 

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