Boom di growshop in Italia: Marche al 10° posto, l'opinione del questore Pignataro
Secondo quanto riporta Magica Italia, guida italiana dedicata al mondo della cannabis, sono 713 i growshop censiti nel 2018 in Italia per un totale di 305 nuovi esercizi aperti durante l'anno appena passato (crescita del 75% rispetto al 2017). Le Marche - stando a questi dati - si aggiudicano la decima posizione nazionale con 21 esercizi.
Pesaro/Urbino è la prima provincia che passa da 1 a 9 store in un anno, seguita da Ancona che raddoppia rispetto all 2017 arrivando a quota 6. Il terzo posto regionale spetta a Macerata che ne conta tre, Ascoli conferma due esercizi e Fermo debutta con il suo primo growhop.
LA DEFINIZIONE - Un growshop è un negozio specializzato in articoli e attrezzature per la coltivazione e il giardinaggio con un occhio di riguardo al mondo della canapa. Al primo posto dei prodotti più richiesti e venduti negli esercizi italiani c'è la cannabis light, ovvero le infiorescenze di canapa a contenuto legale di THC.
L'OPINIONE DEL QUESTORE - Chi si è fortemente opposto alla vendita libera di cannabis light è il questore di Macerata Antonio Pignataro, che abbiamo deciso di intervistare in merito ai dati forniti dalla guida Magica Italia: "In provincia di Macerata dobbiamo ringraziare l'audacia del procuratore Giovanni Giorgio. Sotto la sua sapiente guida abbiamo potuto accogliere tutte le richieste provenienti dalla mamme, preoccupate per il comportamento dei propri figli che si sentivano in qualche modo giustificati dalla legge a comprare droga. Se nella provincia di Macerata ci sono ancora negozi che mettono in vendita la cannabis light, assicuro che col tempo questi verranno chiusi".
LE CHIUSURE - "Le chiusure dei grownshop possono essere condotte attraverso due vie: sotto la guida dell'Autorità Giudiziaria oppure su iniziativa della Polizia. Nel primo caso - sottolinea il questore Pignataro - si entra nel negozio dopo aver ottenuto il decreto del magistrato e si sottopone il materiale in vendita ad esami tossicologici che vadano a indagare la percentuale di THC presente. Nel caso in cui questa superi il livello previsto dalla legge si emette un'ordinanza di perquisizione e sequestro del locale.
Nel secondo caso è un poliziotto a recarsi nei negozi e comprare 5-6 contenitori in cui è presente la infiorescenza della canapa, in modo da poterli sottoporre al narco-test. Nel caso del negozio chiuso a Civitanova Marche la scorsa settimana, il valore si aggirava su una percentuale dello 0,7% e abbiamo agito secondo questa via".
I DATI SCIENTIFICI - Il questore Pignataro ci tiene anche a sottolineare gli ultimi dati scientifici in merito al consumo di cannabis nei giovani: "Secondo il Consiglio Superiore della Sanità anche solo l'aver fumato uno spinello induce nello sviluppo cerebrale degli adolescenti un rallentamento considerevole. A ragion veduta, dunque, ritengo che qualsiasi presenza di THC possa essere considerata dannosa" conclude Pignataro.
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