In primo piano sul quotidiano LaRepubblica di oggi compare l’articolo, a firma del giornalista Carlo Bonini con il quale, nei giorni scorsi, la redazione di PicchioNews ha avuto modo di collaborare.
Quello di Bonini è un viaggio di un anno nelle vie, tanto chiacchierate, di Macerata. Un viaggio che parte dalla morte di Pamela Mastropietro, passa attraverso la sparatoria di Luca Traini e arriva fino a oggi, quando Macerata compare diciannovesima su 110 città per la qualità della vita (10 posizioni in più rispetto all’anno precedente).
Un 2018 in cui Macerata e le sue vicende sono state arraffate con forza, strumentalizzate, usate e trattate a proprio piacimento da partiti, associazioni, comitati e chi più ne ha più ne metta.
Un 2018 che ha fatto registrare un forte calo della criminalità anche se la percezione della sicurezza non viaggia sulla stessa lunghezza d’onda ma quella, si sa, non si misura con i numeri, ma con le parole. Le parole sì, gli slogan, i motti delle destre, delle sinistre, del centro. “Prima gli italiani”, “non siamo una città razzista”. Tante e troppe le parole che hanno travolto i sentimenti di maceratesi e non, già scossi da due fatti di cronaca efferati. Due fatti di cronaca in cui ci sono vittime e carnefici, che però, nell’opinione pubblica, sembrano avere un “valore” e un “peso” diverso.
Una Macerata diversa perché in un anno, il questore Antonio Pignataro e tutti gli uomini in divisa, tra questi Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia, coiadiuvati dai cani antidroga, sono riusciti a portare gli indici di criminalità predatoria intorno allo zero. In un anno 14 rapine, nessuno scippo, nessun omicidio, 258 arresti, oltre 23 chili di droga sequestrata, 465 fogli di via, 25 avvisi orali, 7 Daspo, 5 sorveglianze speciali, 6 ammonimenti.
Numeri che parlano chiaro, molto più di tantissime parole. Reati che mettono in manette “bianchi” e “neri”, perché "La Legge è uguale per tutti", la legge non distingue tra vittime e carnefici di serie A e di serie B, a differenza di chi attende impazientemente le elezioni europee di primavera e quelle comunali e regionali del prossimo anno.
Una Macerata che conta anche una media di 20 patenti a sera ritirate nei week-end perché i conducenti erano positivi al narcotest, ordinanze che vietano la vendita di cannabis light e limitazioni al gioco delle slot, vietato dalle 7:00 alle 10:00 di mattina e dalle 15:00 alle 20:00.
Numeri che parlano si diceva, numeri che vanno controcorrente rispetto alle parole degli impresari della Paura, come li chiama Bonini, e che hanno restituito a Macerata luoghi come i Giardini Diaz e il Parco di Fontescodella, un anno fa piazze di spaccio a cielo aperto, oggi luoghi “ritrovati” per i cittadini.
Di seguito il reportage fotografico di una mattinata ai Giardini Diaz con le volanti della Polizia e i cani cinofili.
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