Le Marche non sono una regione per giovani: "Il 25,9% della popolazione è over 65, tasso natalità in calo"
La Regione Marche sta affrontando una delle sfide demografiche più gravi e urgenti, che rischia di compromettere la sostenibilità del suo sistema di welfare nei prossimi decenni. Secondo i più recenti dati demografici, la popolazione della regione sta invecchiando rapidamente, mentre il tasso di natalità continua a scendere a livelli preoccupanti. Una combinazione di fattori che richiede azioni concrete e tempestive.
Nel 2023, il tasso di natalità nelle Marche è sceso a 5,9 nascite per 1.000 abitanti, ben al di sotto della media nazionale di 6,4 e molto lontano dalle cifre registrate nel 2008, quando si toccavano le 9,4 nascite per 1.000 abitanti. Questo dato riflette una tendenza generale di diminuzione della natalità che ha investito l’intero Paese, ma che nelle Marche sta assumendo proporzioni preoccupanti. Parallelamente, l’età media della popolazione marchigiana è aumentata costantemente, passando dai 43,8 anni del 2002 ai 47,7 anni del 2023, un dato che supera la media nazionale di 46,6 anni.
Questa evoluzione demografica comporta gravi conseguenze per il welfare della regione. Gli over 65 rappresentano oggi il 25,9% della popolazione marchigiana, una percentuale superiore alla media nazionale (24%). La crescente popolazione anziana si scontra però con una spesa sociale destinata agli anziani in calo. Nel 2021, la Regione ha destinato solo 54 euro pro capite agli anziani, un dato ben inferiore ai 90 euro della media nazionale e ai 103 euro dell’Emilia Romagna. Un divario che, unito alla riduzione dei servizi domiciliari (passati dal 14% in meno tra il 2011 e il 2021), sta mettendo in ginocchio il sistema di assistenza agli anziani.
Marco Ferracuti, segretario generale della Cisl Marche, ha sollevato l’allarme, sottolineando l’urgenza di politiche strutturali che affrontino la crisi demografica e sociale: «La diminuzione della natalità e l’aumento della popolazione anziana richiedono politiche di lungo periodo e una revisione delle priorità di spesa. È necessario investire nella natalità, ma anche rafforzare i servizi assistenziali per gli over 65.» Secondo Ferracuti, la Regione è chiamata a una doppia sfida: da un lato, promuovere la natalità attraverso incentivi alle famiglie; dall’altro, potenziare la spesa sociale e i servizi domiciliari per gli anziani. Solo un approccio integrato e sostenibile potrà rispondere efficacemente al cambiamento demografico.
La situazione rischia di deteriorarsi ulteriormente se non si interviene tempestivamente. Silvano Giangiacomi, segretario generale della Fnp Cisl Marche, ha fatto notare come la contrazione della spesa sociale stia andando di pari passo con l’incremento della popolazione anziana. Tra il 2019 e il 2024, si prevede un aumento di 10.500 unità degli over 65, ma i servizi domiciliari sono in calo. Nel 2011 gli utenti dei servizi domiciliari erano 2.480, mentre nel 2021 sono scesi a 2.199. Questo disallineamento tra domanda e offerta sta creando una situazione di difficoltà per migliaia di anziani, che si trovano a dover affrontare la solitudine e la fragilità senza il supporto adeguato.
In conclusione, il quadro che emerge dai dati demografici delle Marche è inquietante: da un lato, l'invecchiamento della popolazione mette a rischio il sistema pensionistico e riduce la base di contribuzione fiscale necessaria a sostenere il welfare; dall’altro, la diminuzione delle risorse destinate agli anziani rischia di esacerbare una crisi sociale già in atto. L'azione politica e istituzionale è fondamentale per evitare che questa situazione si trasformi in un’emergenza sociale irreversibile. La Regione Marche ha l’opportunità e la responsabilità di intraprendere un cammino che, se affrontato con visione e responsabilità, potrebbe garantire un futuro più solido e giusto per le generazioni a venire.
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