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L'allarme del geologo Marcelletti: "Microzonazione parziale per mancanza di fondi: si potrà eseguire una sola prova"

L'allarme del geologo Marcelletti: "Microzonazione parziale per mancanza di fondi: si potrà eseguire una sola prova"

La microzonazione sismica tanto essenziale e tanto decantata dalla Regione Marche e dal Governo pare proprio che sia cosa da pochi.

Eh già, perchè servono fondi per poterla realizzare su tutto il territorio colpito dal terremoto: più soldi ci sono più zone vengono microzonate e più prove vengono eseguite. 

A tale riguardo il dott. Rodolfo Marcelletti, geologo incaricato della dal Comune di Ussita di eseguire gli studi di microzonazione sismica di III° livello, scrive sulla sua pagina facebook che lo scorso venerdì ha terminato il corso di aggiornamento promosso dal Centro Microzonazione Sismica (CMS). 

E informa che "di tutto il territorio di Ussita, la zona scelta dal CMS per essere microzonata è quella del fondovalle da Sasso a Vallazza compresa Pieve; tale scelta è stata purtroppo condizionata dalla mancanza di fondi che non permetterà di microzonare tutte le altre frazioni".

Spiega infatti che "per la microzonazione dovranno eseguirsi indagini geofisiche dirette particolarmente costose ed i fondi messi a disposizione al Comune permetteranno la realizzazione di una sola prova, essenziale, detta Dow Hole che consiste nell’eseguire un foro di 35 metri di profondità attrezzato per la prova sismica che verrà eseguita dal CMS; tale prova permetterà poi, unitamente ad altre indagini geofisiche indirette (meno costose ma pur sempre costose), geotecniche ed il rilevamento geologico di dettaglio, di delimitare delle “microzone” ognuna caratterizzata da una propria risposta sismica locale (velocità delle onde sismiche, coefficienti di amplificazione sismica ecc ecc)".

Secondo altri esperti del settore, gli stanziamenti minimi per consentire un’indagine seria dovrebbero essere proporzionali al numero di frazioni abitate da monitorare. Il minimo stanziamento che eviti di considerare queste prove come l’ennesima farsa, dovrebbe essere, a loro avviso, non inferiore ai 30/40 milioni di euro (10 volte quanto stanziato).

Per accelerare i tempi, come anche esortato dal CMS, Marcelletti richiama poi la collaborazione di tutti: proprietari e Comune.

Pertanto richiede agli stessi di segnalare: 
1) abbassamenti del terreno, fenditure, gradini;
2) fessurazioni nei pavimenti dei piani terra dei fabbricati;
3) frane e dissesti in generale delle scarpate.

"E’ ovvio che più prove verranno eseguite, più preciso e migliore sarà il lavoro; grazie alla collaborazione di alcuni proprietari che hanno anticipato le indagini geognostiche per le loro proprietà (senza esborso in quanto i compensi andranno con il I° SAL come da normativa attuale), probabilmente riuscirò ad eseguire diverse indagini in più.  

Al fine di sopperire alla mancanza di fondi l'esperto propone poi il ricorso al finanziamento privato della microzonazione delle aree non rientranti nei contributi: "Per le altre frazioni che non verranno microzonate, l’unica soluzione è fare queste indagini sismiche DH in proprio, unendo le indagini per i fabbricati così da spalmare la spesa fra più proprietari per arrivare a redigere una carta della pericolosità sismica locale alla quale i Progettisti dovranno poi attenersi.  Per questo è indispensabile che i proprietari collaborino fra loro. Difatti, per ogni fabbricato classificato E sono obbligatorie le indagini geologiche e i contributi per queste sono a percentuale sull’importo dei lavori. Le prove Dow Hole sono costose ma una prova è valida per un intorno significativo nel senso che i risultati sono validi per più fabbricati vicini".

E aggiunge: "L'idea di microzonarsi in proprio le aree rimaste fuori dalla microzonazione sismica di III livello, utilizzando i contributi e quindi le indagini che i privati dovranno far eseguire, va discussa ed approfondita. Credo che al momento attuale sia l'unica soluzione altrimenti queste aree rimarranno senza studi e la ricostruzione sarà complicata".

I soldi non bastano dunque e se non si ricorre all'"automicrozonazione" solo una parte di ogni territorio comunale verrà microzonata mentre le altre frazioni ne resteranno fuori. Il Centro Microzonazione Sismica ha infatti deciso le aree da microzonare in base al numero dei residenti.

Chiediamo a Marcelletti se ritiene che la microzonazione parziale sia comunque utile e ci risponde così: "Certo, è utilissima per la ricostruzione, però solo in quell'area. Quindi i risultati di quella che verrà microzonata non potranno essere presi per le altre zone non microzonate". 

Di conseguenza la funzione di prevenzione non verrà assolta completamente. "Sicuramente questa microzonazione è incompleta e sottopagata". Conclude il geologo. 

 

 

 

 

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