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INTERVISTA - Aldo Ascani contro la chiusura dei locali alle 23: "Conte se vuoi la guerra, guerra sia"

INTERVISTA - Aldo Ascani contro la chiusura dei locali alle 23: "Conte se vuoi la guerra, guerra sia"

In merito ad una possibile nuova ordinanza del Governo relativa alla chiusura anticipata di bar e ristoranti alle undici di sera per prevenire un nuovo picco della diffusione del coronavirus, l'imprenditore Aldo Ascani (gestore dei locali "Shada" e "La Serra" di Civitanova Marche) non ci sta e ribadisce con veemenza la sua posizione. 

"Sono orari assurdi - dice - perchè non rispecchiano le dinamiche della ristorazione: la gente ha delle attività che chiudono alle 20.30/21, e prima delle 22 non riesce ad arrivare al ristorante. Non si può chiudere l'attività alle 23 con persone che non hanno ancora finito di mangiare".

L'opinione sull'operato dell'attuale esecutivo Conte non è migliore: "Il nostro è uno Stato che ha preso le decisioni più facili: ritengo che un buon Governo debba prendere le decisioni più difficili per risolvere i problemi, senza danneggiare le attività. Al di là dei dettagli tecnici, credo che sia un'altra di quelle misure di restrizione fatte a caso, senza essere ponderate" .

Sul proprio profilo Facebook, Ascani aveva scritto un post in cui mostrava un'opinione ancora più dura nei confronti del premier Giuseppe Conte: 

Dal momento che agli occhi del mondo l'italia si sta rialzando da quella che inizialmente era una situazione catastrofica, Ascani ritiene che "a fronte del rischio di non ricevere più dall'Europa i famosi 209 miliardi del Recovery Fund, il governo si sta adoperando per creare una nuova situazione d'emergenza che ci garantisca l'arrivo di questi soldi".

Il titolare de "La Serra" teme che questo possa innescare un effetto domino che - partendo dalla ristorazione - possa causare una chiusura di tutte le attività e di conseguenza un secondo lockdown: "Spero che queste proposte non si concretizzino in un decreto vero e proprio".

Al contrario, Ascani nutre una discreta fiducia nel buonsenso del neo-presidente Acquaroli, da sempre vicino al mondo delle imprese: "Mi auguro che Acquaroli non debba avallare questa cosa: è un presidente giovane che conosce benissimo le dinamiche, e le attività; confido molto nella sua intelligenza nel comprendere che questa potrebbe diventare una problematica, e non credo che le attività posssano assecondare un decreto del genere."

Nonostante le restrizioni, Ascani si mostra invece soddisfatto dei risultati raggiunti durante la stagione estiva: "La stagione è andata alla grande in tutta la Regione Marche, non c'è un'attività che si possa lamentare, anche se purtroppo con l'obbligo di chiusura in vigore dal 18 agosto fino al 18 di settembre, un numero notevole di persone assunte sono dovute rimanere inattive". 

"Attualmente le nostre attività sono chiuse, ma stiamo già monitorando la situazione in vista dell'apertura della Serra" conclude con determinazione.

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