Incendio Rimel, Arpam: "Metalli pesanti e diossine, importanti ripercussioni sulla qualità dell'aria"
Arpam ha diffuso in mattinata un ulteriore aggiornamento dei dati relativi al monitoraggio dell’aria a seguito dell'incendio avvenuto all'azienda di smaltimento rifiuti elettronici "Rimel" nella notte tra il 5 e il 6 dicembre scorsi.
Si tratta di nuovi elementi che forniscono un quadro più completo della situazione, rispetto ai risultati resi noti due giorni fa, relativamente al prelievo effettuato presso la scuola materna di Casette Verdini (leggi qui).
L'analisi delle polveri, eseguita dal servizio laboratorio multisito Arpam, ha evidenziato il raggiungimento di "livelli importanti nell’aria ambiente" di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), metalli; diossine e furani (PCDD e PCDF) PCB diossina simili (PCB DL).
In particolare, le concentrazioni degli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) in località Casette Verdini, espresse come valori medi delle 24 ore, "sono risultate apprezzabilmente superiori a quelle riscontrate nel periodo invernale presso una stazione di fondo urbano presa come riferimento (Ancona Cittadella), soprattutto nei campioni prelevati tra il 6 e 7 dicembre (6,28 ng/m3) e tra i giorni 8 e 10 dicembre (13,37 e 5,34 ng/m3)".
"Limitatamente al Benzo(a)pirene, considerato l'indicatore principale di questa classe di composti, si evidenzia che le concentrazioni rilevate rispettano sempre il valore obiettivo stabilito" per legge (1 ng/m3) "ad eccezione del campione n. 8475 prelevato tra i giorni 8 e 9 dicembre, nel quale la concentrazione è di 1,33 ng/m3. Va tuttavia precisato che il valore obiettivo è riferito alla media annuale" evidenzia in una nota Arpam.
Per quanto riguarda i metalli, "i dati rilevati come valore medio delle 24 ore", a Casette Verdini, "manifestano il superamento del valore obiettivo previsto dalla normativa di settore per il Cadmio (6,67 ng/m3 nel campione prelevato tra il 6 e il 7 dicembre 2022). In località Pollenza Scalo invece, il giorno 6 dicembre, i superamenti sono stati riscontrati sia per il Cadmio (25,49 ng/m3) che per il Nichel (30,94 ng/m39".
"Anche nel caso dei metalli, va precisato che il valore obiettivo è riferito alla media annuale, mentre i dati del monitoraggio si riferiscono generalmente alla media delle 24 ore", puntualizza Arpam. In generale, confrontando i dati ottenuti con i valori caratteristici della zona, nei primi giorni di monitoraggio sono risultate particolarmente elevate le concentrazioni di Cadmio, Nichel, Piombo, Cobalto, Rame, Zinco, Stagno e Antimonio. Nei campionamenti effettuati successivamente al 10 dicembre, le concentrazioni dei metalli sono rientrate nei range di accettabilità.
La concentrazione nell’aria di diossine e furani, in termini di tossicità equivalente (TE), ha raggiunto dati "particolarmente elevati" per il campionamento effettuato tra i giorni 6 e 7 dicembre a Casette Verdini (5250 fg-TEQ/m3 a fronte di una soglia critica di 300 fg-TEQ/m3)
"Una diminuzione di tali inquinanti nell’aria si è avuta nelle successive 24 ore (2297 fg-TEQ/m3) - precisa Arpam -, ma nel campionamento effettuato tra il giorno 8 e 9 dicembre 2022 la concentrazione delle Diossine/Furani è salita a 24804 fg-TEQ/m3, probabilmente a causa delle avverse condizioni meteoclimatiche che hanno ostacolato la loro diluizione. Seppur una repentina diminuzione della tossicità sia stata riscontrata nel campione n. 8477 prelevato tra il 9 e 10 dicembre 2022, i valori di fondo della zona non sono comunque stati raggiunti".
In conclusione, Arpam ribadisce che "la qualità dell’aria riscontrata nei giorni immediatamente successivi all’incendio" che ha coinvolto la Rimel, "ha subito importanti ripercussioni per l’emissione di metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e di diossine e furani in seguito alla combustione di materiali e rifiuti presenti nello stabilimento".
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