Tantissime persone, stamattina, si sono date appuntamento nella chiesa di San Francesco, nel pieno centro storico di Montelupone, per dare l’ultimo saluto a Roberto Torregiani, il pompiere eroe che, dopo essere rimasto gravemente ferito a causa dell’esplosione in un silos nel giugno del 2014 e dopo un anno e mezzo di sofferenze, ha lasciato amici, parenti e colleghi nella notte di giovedì. Dalla camera ardente alla chiesa un lungo corteo, silenzioso e raccolto in triste cordoglio, aperto dai vigili del fuoco, amici prima ancora che colleghi di Roberto Torregiani, un uomo che ha dedicato la vita al lavoro di pompiere e che tutti ricordano come estremamente dedito alla sua professione. Sulla bara la bandiera tricolore, a testimonianza dell’impegno e della serietà con cui Torregiani ha portato avanti il suo compito fino a quella terribile mattina di due anni fa. Montelupone, la città che gli diede i natali, stamattina lo ha riabbracciato, con il calore di tutta quella gente che ha riempito la Chiesa di San Francesco, tanto che in molti hanno seguito la cerimonia in strada, attraverso gli altoparlanti installati nel centro storico. Presenti al funerale anche tutta l’amministrazione comunale, il Presidente della Provincia Pettinari e le autorità militari.
La famiglia di Roberto, al termine del rito funebre, ha ringraziato tutti i presenti e quanti hanno fatto sentire, in questi mesi, il loro sostegno, le autorità presenti e la comunità di Montelupone, il presidio ospedaliero di Torrette di Ancona e l'Istituto di Riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena. Un pensiero speciale è stato rivolto al dipartimento dei vigili del fuoco, in tutte le sue componenti, perchè, come hanno affermato dal pulpito i suoi parenti, "essere pompiere è stata una scelta di Roberto ed una professione che ha avuto il coraggio di vivere fino in fondo, con passione, dedizione e generosità".
E proprio i vigili del fuoco hanno voluto ricordare il loro collega, con parole commosse e grande emozione: "La triste notizia che non avremmo mai voluto ricevere alla fine è arrivata, lasciandoci un profondo senso di vuoto nel cuore. Nel nostro lavoro può accadere in un solo momento ciò che non vorremmo accadesse mai, perchè noi siamo quelli che gli altri non vogliono essere, andiamo dove gli altri non vogliono andare e facciamo quello che gli altri non vogliono fare, senza pretendere nulla. A volte vediamo il volto del terrore e sentiamo il freddo della paura, gioiamo per un piccolo momento di amore, piangiamo, soffriamo e speriamo. Ma, soprattutto, viviamo gli attimi che gli altri dicono di voler dimenticare. Solo una cosa possiamo dire: siamo orgogliosi di ciò che facciamo e Roberto, come noi, era fiero, molto fiero di essere un vigile del fuoco". E poi ancora un ultimo, sentito pensiero indirizzato al loro compagno Roberto Torregiani: "Ci sei sempre stato e continuerai ad essere con noi, al nostro fianco. Proteggici da lassù. Ciao Torre!". Anche il comandante dei vigili del fuoco di Macerata ha voluto esprimere il proprio cordoglio e la vicinanza alla famiglia di Roberto: "Il nostro collega e amico deve essere preso come esempio da tutti, perchè ha saputo incarnare i principi della nostra professione: la protezione e la sicurezza nei confronti di chi ne ha bisogno. Roberto è e sarà sempre testimonianza di tutto questo".
Prima dell'uscita del feretro dalla chiesa, infine, gli è stato rivolto un saluto anche da parte dei suoi amici motociclisti. La moto, infatti, era la grande passione di Roberto che, per questo motivo, veniva affettuosamente soprannominato "Roverbero". Proprio il 27 settembre scorso, con la donazione della sua due ruote, le porte della caserma dei vigili del fuoco si erano aperte al mondo del motociclismo, rendendo così possibile l'incontro tra le due maggiori passioni che Roberto ha coltivato durante tutta la sua vita.
Il corpo del pompiere eroe, ora, riposerà per sempre nel cimitero della sua Montelupone.
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