Gli ovicoltori marchigiani: "Produzione ridotta del 90%, chiediamo lo stato di calamità"
L'Associazione Interregionale AIOMA, aderente ad Italia Olivicola, si schiera con gli olivicoltori pugliesi - i gilet arancioni - che da settimane manifestano il proprio dissenso.
“Siamo pronti a sostenere concretamente i nostri colleghi pugliesi perché la battaglia per la salvaguardia dell’olivicoltura e del nostro prodotto è di tutti. È arrivato il momento che la politica nazionale inserisca tra le sue priorità quella del rilancio dei prodotti simbolo dell’Italia e della Dieta Mediterranea nel mondo, l’Olio Extravergine d’Oliva 100% italiano e delle Olive da Mensa" ha dichiarato il presidente AIOMA.
Gli olivicoltori marchigiani sono preoccupati anche per l’avanzata continua della xylella che sta distruggendo gli ulivi pugliesi: “La xylella è un problema nazionale ed europeo e come tale va affrontato -sottolineano - L’AIOMA in collaborazione con l’ASSAM ha già organizzato incontri di sensibilizzazione su questo batterio. Il mancato rispetto delle regole amplia le zone di diffusione della xylella; sollecitiamo pertanto la Regione Marche ad intervenire sul Ministero dell’Agricoltura affinché intervenga a far rispettare le normative in vigore e sostenere la ricerca”.
“L’AIOMA denuncia inoltre che nel 2018 i danni da freddo in particolare e in misura molto minore gli attacchi di mosca tardivi, hanno ridotto la produzione olivicola del 90%. Anche di fronte a questa situazione ci sono difficoltà a far scattare la calamità D.to Leg.vo 102/2004, per la ridotta specializzazione della nostra olivicoltura che caratterizza proprio le nostre aziende e rende unico il nostro paesaggio. Il mondo olivicolo marchigiano rivendica pertanto un intervento legislativo parlamentare affinché la normativa sulle calamità venga integrata per permettere un intervento anche in quelle realtà agricole come quelle del centro nord Italia”.
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