Croce Verde Macerata, la targa per gli infermieri sotto accusa: "Squallida forma di pubblicità"
"Apprendiamo dell’encomiabile iniziativa della Croce Verde di Macerata, nota organizzazione Onlus del territorio, per ricordare e gratificare l’impegno del personale sanitario durante questo terribile anno di pandemia a sostegno dei cittadini. Si tratta di un riconoscimento doveroso e totalmente condiviso verso lavoratori, medici, infermieri e personale sanitario in genere, che non si è risparmiato in alcun modo per l’interesse di tutti mettendo anche a repentaglio la propria incolumità nello svolgimento del lavoro. Poi, osservando la robusta e graziosa targa posizionata all’interno dell’Ospedale di Macerata ci sono cascate le braccia: ancora una volta una occasione di condivisione si trasforma in una, ci sia permesso, squallida forma di promozione pubblicitaria per una struttura funebre".
È quanto sottolinea in una nota il segretario della Federcofit (Federazione Comparto Funerario Italiano), Giovanni Caciolli nel commentare la targa scoperta ieri all'ingresso dell'ospedale di Macerata (leggi qui).
"E’ proprio vero: il lupo perde il pelo ma non il vizio - aggiunge Caciolli -. Non solo si sottolinea la stretta unione tra la Onlus Croce Verde, attività non lucrativa, e l’attività funebre, attività prettamente imprenditoriale, ma si esplicita anche la promozione di una specifica Casa Funeraria. Se c’è cosa più sgradita da collocare all’interno di una struttura sanitaria è proprio il richiamo alla morte e alle attività che se ne occupano. Proprio per questo nella quasi totalità delle strutture sanitarie si vieta la presenza di immagini relative a queste funzioni ed attività: si tratta, diremmo, di una questione di decenza".
"Fatte queste considerazioni, per la verità banali, sull’opportunità di questa espressione commemorativa, sorgono questioni più rilevanti da considerare: chi ha autorizzato la collocazione della targa? Chi ha esaminato il contenuto della targa stessa? Chi si assume la responsabilità del mantenimento di questa targa all’ingresso dell’Ospedale, quasi a monito per tutti i frequentatori dello stesso ed ad indicazione della struttura a cui rivolgersi in caso di bisogno? Non si tratta di esprimere disappunto per una espressione concorrenziale - evidenzia il segretario della Federcofit -; si tratta, invece, non solo di difendere la dignità di una professione, quella funeraria che non deve ricorrere a mezzucci, ma soprattutto di rispettare concretamente, e non solo a parole, la dignità delle famiglie ed il diritto di tutti di vivere il momento del lutto, quando lo si dovrà affrontare, senza sollecitazioni di sorta e nella riservatezza e rispetto".
"Vogliamo sperare che le Autorità competenti provvedano tempestivamente alla conseguente rimozione della targa posizionata dalla Croce verde e dalla Casa Funeraria Croce Verde Servizi Srl" conclude Giovanni Caciolli nella nota.
Commenti