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Cosmari, la replica del CdA ai sindacati: "Altro che limbo, società in salute, tanti i progetti in cantiere"

Cosmari, la replica del CdA ai sindacati: "Altro che limbo, società in salute, tanti i progetti in cantiere"

"In riferimento al comunicato recentemente emesso dalle sigle sindacali CISL e CGIL sorprende le tante inesattezze inserite in esso" - è quanto sostenuto in una nota dal Cda e dalla direzione aziendale della Cosmari di Tolentino -  "la prima riguarda il presunto limbo in cui sarebbe caduta questa società. Se una società che è tra le più importanti del nostro paese, che assicura servizi eccellenti ed economici, che è portata ad esempio per l’efficienza in termini di servizi, che assume costantemente personale (i prossimi 15 lavoratori lo saranno lunedì prossimo e sono solo una piccola parte, avvicinandosi a circa 600 dipendenti), che ha recentemente rinnovato i propri vertici che si sono messi subito al lavoro per risolvere il problema della discarica e che sta operando con grande impegno, viene definita nel limbo, magari in confronto ad altre società che, secondo questi signori, starebbero programmando iniziative decennali, è del tutto inaccettabile".

Nella nota Cda e direzione aziendale aggiungno che Cosmari "sta pienamente operando per l'inserimento nel Pnrr, con i propri programmi ed investimenti: è stata messa in piedi una struttura tecnica che da quando i bandi saranno attivi, entro novembre, sarà già pronta a presentare investimenti nel PNRR per decine di milioni: impianto anaerobico (40 milioni circa); impianto recupero pannolini (5 milioni circa); metanizzazione e rinnovo parco mezzi (10 milioni circa); riqualificazione della raccolta differenziata con green point (10 ,milioni circa); tariffa puntuale e piccole attrezzature. Ci vuole un bel po’ di coraggio definire questa una società nel limbo o buttare li slogan del tutto campati in aria. Che poi il sindacato emetta un comunicato lamentando che non è stato ancora occupato il posto di direttore generale basandosi su indiscrezioni di stampa o lamentandosi che non sono stati ancora convocati dal Presidente, quando la convocazione era già stata effettuata, lascia molto da pensare. Evidentemente il fine degli estensori non era quello di provocare un incontro, ma di attaccare l’azienda" - aggiungono dal vertice.

Altra questione spinosa è quella della sicurezza: "questa azienda è certificata ai massimi livelli, tutti i nostri mezzi, seppure in parte da sostituire, sono a norma,  vengono rispettate tutte le formazioni e le tutele sanitarie del personale;  mettere in evidenza, come ha fatto il Sindacato, gli ultimi infortuni, occorsi con mezzi nuovi a personale esperto e formato, per cause che non sono comunque legate a malfunzionamento degli stessi mezzi, è l’esempio di disinformazione o di perfetta malafede. Si parla, inoltre,  di carichi di lavoro, di premi di risultato che ogni anno questa società paga al personale per centinaia di migliaia di euro, ogni anno, tutte questioni che erano in discussione già con l’azienda in questi giorni. E allora perché quel comunicato quando si stava trattando? E’ la conferma che il fine non era proprio edificante e collaborativo.

Il sindacato conclude correlando il futuro del Cosmari con quello di oltre 500 famiglie. Ma proprio dai sindacalisti che dovrebbero ben conoscere la crescita e le azioni fin qui intraprese da Cosmari per la salvaguardia dei lavoratori, provenienti anche da realtà lavorative ben diverse dal punto di vista economico e lavorativo (aziende private, cooperative più o meno sociali), ci si aspettava bel altro"  Il CdA e la Direzione precisa la nota "assicurano ai dipendenti che continueranno a fare scelte consapevoli e responsabili per l’intera azienda, per tutti i lavoratori, per tutti i comuni soci, per l’intero territorio provinciale e per potenziare in futuro gli straordinari risultati fin qui raggiunti, con tutte le difficoltà possibili, consapevoli che sia internamente che all’esterno ci sarà sempre chi dissente dalle scelte, chi non sente il senso di appartenenza all’azienda e chi persegue finalità diverse o individualiste. Il nuovo CdA si muoverà proprio nell’ottica di favorire questo dialogo sempre più diretto con il personale, auspicando che il sindacato non persegua fini diversi da questi".

 

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