Coronavirus, quando si può uscire di casa: sì alle passeggiate da soli o col proprio cane
Una circolare del Ministero dell'Interno, emessa nella giornata di ieri, ha chiarito quali siano i casi in cui è possibile spostarsi da casa a seguito delle misure di contenimento previste dai dpcm dell'8, 9 e 11 marzo. Misure che restano efficaci sino al 3 aprile, sino a nuove disposizioni.
Le regole si applicano agli spostamenti da un comune all'altro, ma anche agli spostamenti all'interno di uno stesso comune, compreso il rientro presso la propria abitazione.
È consentito muoversi per comprovate esigenze lavorative o sanitarie, e per situazioni di necessità. In quest'ultima categoria rientrano le esigenze primarie non rinviabili. Tra di esse: l'approvvigionamento alimentare, la gestione quotidiana degli animali domestici, lo svolgimento di attività sportiva o motoria all'aperto rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro.
LEGGI ANCHE: COSA SI RISCHIA IN TERMINI PENALI SE NON SI RISPETTANO LE DISPOSIZIONI
È, dunque, possibile uscire per una passeggiata solitaria, ma nel rispetto delle disposizioni e sempre tenendo presente la raccomandazione principale che è quella di rimanere in casa. Gli spostamenti devono avere una durata limitata e riguardare aree circostanti la propria abitazione.
I validi motivi dello spostamento, anche all'interno del proprio Comune e se si va a piedi, vanno comprovati tramite autocertificazione da esibire in caso di controlli delle forze di polizia.
Le limitazioni inoltre prevedono, come noto, il divieto assoluto di mobilità per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus, nonché la raccomandazione per chi abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5 gradi a rimanere a casa, rivolgersi al proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.
Commenti