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Coronavirus, il "rebus" dei buoni spesa: i soldi ci sono ma i sindaci devono deciderne la distribuzione

Coronavirus, il "rebus" dei buoni spesa: i soldi ci sono ma i sindaci devono deciderne la distribuzione

 

Pochi giorni fa il capo del dipartimento di Protezione Civile, Angelo Borrelli ha apposto la firma sull'ordinanza n.658, con la quale ripartisce tra gli 8 mila comuni italiani i 400 milioni stanziati dal Governo per l'istituzione di Fondi di solidarietà alimentare rivolti alle fasce delle popolazione che si trovano in maggiore difficoltà economica a seguito dell'emergenza Coronavirus. 

Queste risorse arriveranno proprio oggi martedì 31 marzo: la tempistica è scritta nella versione definitiva dell’ordinanza della protezione civile, che fissa anche i criteri di ripartizione delle risorse. L’80% del fondo per complessivi 320 milioni di euro, è ripartito in proporzione alla popolazione residente di ciascun Comune (confermato che il contributo minimo spettante non può in ogni caso risultare inferiore a euro 600). L’altro 20% (per complessivi euro 80 milioni) si concentrerà nelle zone più povere in base al parametro della distanza fra il reddito pro capite del Comune e quello medio nazionale.

In provincia di Macerata il Comune al quale perverrà il contributo più sostanzioso sarà quello di Civitanova Marche (262.078,76 euro), seguito dal capoluogo Macerata (220.089,13 euro) e da Recanati (120.438,96 euro).  Superano i 100 mila euro di risorse assegnate anche Tolentino (118.212,84 euro), Potenza Picena (104.779,87 euro) e Corridonia (100.913,07 euro). 

Una notizia che è stata accolta a grandi linee favorevolmente dai sindaci della provincia di Macerata ma che allo stesso tempo li impegna insieme ai rispettivi uffici dei servizi sociali ad individuare la platea dei beneficiari dando  priorità a chi non sia già destinatario di un altro sostegno pubblico (come il reddito di cittadinanza), senza dimeticare di rendere noto quali saranno le attività commerciali convenzionate in cui sarà possibile spenderi questi "buoni spesa".

Ad esempio per il Comune di San Severino Marche sono stati destinati 77.254 euro: "Abbiamo già ricevuto tante telefonate da parte dei cittadini che ci chiedono come poter fare per accedere a questo bonus - esordisce il sindaco Rosa Piermattei - attualmente stiamo studiando il modo più celere per poterlo erogare ma quello che è più importante per noi è garantire che questi buoni siano consumabili in tutti gli esercizi commerciali del Comune che vendono beni di prima necessità. Ora con gli altri colleghi sindaci stiamo discutendo su come impostare la cosa insieme, perché ora è più che mai dobbiamo essere uniti anche nelle decisioni, ma vogliamo che questa situazione sia favorevole non solo per i cittadini che ne hanno bisogno, ma anche per i piccoli negozi perché credo sia fondamentale sostenerli in un momento così difficile". Su chi beneficerà di queste risorse in sindaco settempedano ha spiegato: "L'ordinanza è molto chiara, i cittadini che già ricevono dei sussidi statali non possono presentare la richiesta per i buoni ma questo mi sembra giusto perché ci sono veramente tante persone che si trovano in difficoltà e devono essere sostenute- e aggiunge - noi prima di questo decreto ci eravamo già attivati con la Caritias che in questi ultimi 10 giorni ha lavorato per aiutare che avevano bisogno subito di aiuto".

Una situazione che si sta sbloccando e che vede tanti Comuni rimboccarsi le maniche per cercare la soluzione migliore ma qualche dubbio sulle comunicazioni governative a riguardo resta come ci ha raccontato il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco, il cui contributo percepito è stato di 22.186 euro: "Sono in costante contatto con gli altri sindaci dell'Unione Montana per cercare di agire in maniera congiunta e cercare di predisporre, a comunicare ai cittadini, un modello adatto per richiedere il buono - dichiara il primo cittadino - dal mio punto di vista non c'è molta chiarezza sui criteri dell'assegnazione di queste risorse perché non si è capito bene quali requisiti i cittadini devo avere per accedere al bonus e poi c'è anche un problema pratico legato al riguardante il formato che dovranno avere questi buoni - e sottolinea - stiamo ricevendo diverse chiamate da parte dei cittadini ma al momento purtroppo non siamo in grado di dare una risposta immediata perché non abbiamo nemmeno noi la situazione ben chiara. A livello di Comuni dell'Unione Montana stiamo lavorando per cercare di trovare un modello unico su come utilizzare questi fondi ma resta il fatto che se il Governo, prima di fare di il grande annuncio in TV dove si disponeva l'erogazione di questi fondi, ci avesse anche fornito delle indicazioni su come distribuirli sicuramente saremmo stati più veloci nell'evadere le richieste di aiuto che ci sono arrivate in questi giorni".

Lo stesso contesto si sta vivendo nei comuni del litorale maceratese come ha reso noto il sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo: "La quota parte del predetto finanziamento, erogato per l’acquisto di buoni spesa da devolvere alla cittadinanza e per l’acquisto di generi o prodotti freschi è pari ad € 84.031,30- annuncia - l’Amministrazione Comunale si è già riunita con il mondo del volontariato e gli Enti del Terzo settore al fine di raccogliere i vari pareri propedeutici ad una equa e corretta distribuzione dei predetti aiuti alle famiglie e ai soggetti bisognosi e con la finalità di decidere le modalità tecniche dell’intervento. Resta fermo che il predetto aiuto sarà prioritariamente concesso alle famiglie che non possono attualmente godere a nessun titolo di un reddito o di forma assistenziale già erogata dalle pubbliche casse- e conclude - Nelle prossime ore, riceveremo una nota applicativa dell'ANCI Marche e dopo un confronto anche con l'Ambito Sociale di appartenenza al fine di fornire in tutto il territorio le stesse prestazioni, la Giunta procederà a stabilire le misure e la modalità delle domande da redigere e da presentare ai Servizi Sociali del Comune di Porto Recanati, i quali a mezzo di analisi delle soggettive situazioni di difficoltà rappresentate, determineranno i destinatari del predetto buono spesa".

Nel maceratese il contributo minore è stato quello assegnato al Comune di Montecavallo e cioè appena 875,21 euro: " La cifra è molto scarsa sia per noi come per gli altri paesi e la rapportiamo al numero degli abitanti - chiosa il primo cittadino Pietro Cecoli - il discorso però è che questa è un cifra che il Governo ha semplicemente anticipato visto che era comunque destinata ai comuni a fine anno quindi non si sono inventati nulla. Non discuto l'entità della cifra ma quello che posso dire è che ci impegneremo a spenderli nella maniera migliore andato ad aiutare le persone che ne hanno più bisogno" - ci sarà anche da capire i criteri di distribuzione per un comune così piccolo: "sicuramente si farà riferimento al reddito ISEE ma lavoreremo anche con i servizi sociali per andare a intervenire su delle situazioni anche più gravi e cercheremo di gestire il tutto in maniera ottimale cercando di sbagliare il meno possibile. A breve avremo tutto più chiaro e procederemo con un avviso per informare la cittadinanza sulle modalità di richiesta del buono e sulle attività commerciali in cui potrà essere speso".

 

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