Con l'arrivo del bel tempo, il lungomare ricomincia a popolarsi e molte delle persone si trovano a passeggiare nella zona nord, hanno notato un'assenza importante, quella della lancetta all'interno della rotonda di fronte al Batik, a Civitanova. Qualcuno nei giorni scorsi ha chiesto nei gruppi social cittadini che fine avesse fatto.
La creatura di Giuseppe Santini è stata prelevata e portata in cantiere subito dopo la fine della scorsa estate, con un intervento molto delicato. Le sue condizioni infatti erano pessime a causa dell'esposizione agli agenti atmosferici e della mancata manutenzione e c'era il rischio concreto che potesse rovinarsi in maniera irrimediabile nel sollevarla, addirittura sgretolarsi, a causa del legno che in alcuni punti era marcito.
Per fortuna, grazie alla perizia dei tecnici incaricati, le operazioni di trasporto sono state portate a termine nel migliore dei modi ed ora è in piena attività la fase di restauro, presso il cantiere di Scoppa Giuseppe, di fronte al Club Vela.
Siamo andati a controllare lo stato dei lavori e il signor Giuseppe, titolare dell'impresa, uno dei pochissimi maestri d'ascia ancora in attività (si parla di due o tre nelle marche), ci ha dato qualche dettaglio sul restauro. L'intervento è stato finanziato da tre privati, con una piccola partecipazione anche del comune e ci tiene a precisare che lui, dato l'amore per quella barca che ormai è un vero e proprio monumento, uno dei simboli di Civitanova, chiede solamente il rimborso delle spese. Non è un lavoro fatto per soldi ma esclusivamente per la passione e l'amore delle tradizioni.
La lancetta è munita di tutti i documenti in cui è indicata anche la data precisa di fabbricazione che Scoppa, approssimativamente, fa risalire più o meno agli anni '50. La barca fu costruita dal cantiere Santini e si tratta di una riproduzione in miniatura, dato che le lancette originali erano molto più grandi. Ci racconta che nei vecchi capannoni in disuso del lungomare sud ce n'era una grandissima, di circa sedici metri, che non ha avuto la stessa fortuna. Il comune infatti ad un certo punto voleva ristrutturarla ma purtroppo è caduta a pezzi prima di iniziare i lavori e si è perso un patrimonio storico davvero incredibile.
Mentre parliamo, ci mostra le operazioni che un suo tecnico sta eseguendo in quel momento: la piegatura di una tavola di legno per la parte posteriore dello scafo, ottenuta riscaldandola con il fuoco. Si tratta di una manovra molto impegnativa che può necessitare anche di una giornata intera. Purtroppo può capitare anche che si rompa o si incrini ed a quel punto bisogna ricominciare tutto daccapo.
Prima che ci salutiamo, il signor Giuseppe ci dà purtroppo una brutta notizia. Non è ancora sicuro ma ci sono buone probabilità che non vedremo più la lancetta dove è stata negli ultimi anni ma che dopo questo impegnativo lavoro di restauro, venga trasferita nel Museo del mare di Porto Recanati dove potrà essere conservata nel migliore dei modi.
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