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Civitanova, le associazioni diportistiche: "Tornare in mare in sicurezza"

Civitanova, le associazioni diportistiche: "Tornare in mare in sicurezza"

Tra i settori più colpiti dall'emergenza coronavirus il diporto nautico è certamente uno di quelli maggiormente penalizzati. Nella prima fase di contrasto alla diffusione del contagio, la tutela della salute mediante il confinamento e il blocco di ogni attività legata alla nautica da diporto, è stata inevitabile. 

Ora le associazioni diportistiche civitanovesi riunite nel “Madiere” aprono il dibattito sulla ripartenza del settore nautico, che in città rappresenta una importante realtà economica e sociale: sono sette le associazioni sportive che gestiscono altrettante basi nautiche con 622 soci e 501 posti barca.

“Questo fatto, per una città portuale come Civitanova, dove la tradizione marinara e il diporto hanno una dimensione sociale di grande rilievo, ha rappresentato un ulteriore grave disagio - ha dichiarato il presidente dell’associazione "Il Madiere", Gianni Santori -. Con l’avvicinarsi della “Fase 2”, che coincide anche con il periodo di avvio della stagione nautica 2020, è necessario definire una strategia di ripartenza che, mantenendo alta la guardia rispetto alla diffusione del virus, consenta ai diportisti di riprendere il mare”.

Il diporto nautico è per sua natura una attività che “isola”. Chi va per mare si allontana dai luoghi affollati, il più delle volte lo fa con la propria famiglia o addirittura da solo. "Questi tipi di attività devono tornare ad essere consentite pur sempre all’interno di regole molto rigide, che garantiscano una protezione sicura dal contagio del coronavirus - prosegue Santori -. Consentire al diporto di riprendere il mare, oltre ad avere una importante funzione sociale di attenuazione del disagio delle famiglie dopo questo lungo e forzato isolamento, è anche indispensabile a mantenere in vita le attività che sono legate alla nautica".

Se in tempi brevi i diportisti non potranno tornare in mare il rischio di “saltare una stagione” si fa sempre più concreto e per molte imprese il pericolo di chiusura potrebbe diventare concreto.

“Da parte nostra la disponibilità ad individuare norme di comportamento e di autodisciplina che consentano di riprendere il mare in totale sicurezza è assoluta – ha concluso Santori -  La salute delle persone resta l’obiettivo prioritario da anteporre ad ogni altro interesse, ma siamo convinti che le diverse esigenze possano essere rispettate garantendo soluzioni equilibrate e condivise. In questo senso nei prossimi giorni ci rivolgeremo alle varie autorità, ed in primis alla Regione Marche, per offrire il nostro contributo di idee e di impegno per la salvaguardia di un settore, il diporto nautico, che per la nostra città significa socialità e lavoro”.

 

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