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Civitanova, arriva il circo e scoppia la polemica: "Basta far soffrire gli animali"

Civitanova, arriva il circo e scoppia la polemica: "Basta far soffrire gli animali"

Il circo non è ancora arrivato, ma le polemiche sono già ai massimi livelli. Parliamo del Denji Show che dopo la tappa di San Benedetto del Tronto, dal 5 al 15 settembre, si trasferirà a Civitanova Marche e darà vita al suo spettacolo acquatico dal 19 al 23 settembre.

La responsabile del Denji, alla ricerca di sponsorizzazioni, nel frattempo sta contattando delle attività commerciali cittadine e proprio la titolare di una di queste, fermamente contraria all'uso degli animali negli spettacoli circensi, ha postato l'irricevibile richiesta in uno dei gruppi social cittadini, scatenando l'ondata animalista.

"La responsabile del circo acquatico Denji Show - scrive l'esercente su Facebook - in arrivo a Civitanova (purtroppo), mi ha contattata per chiedermi di sponsorizzare. Ho risposto che noi non sponsorizziamo un circo con animali. Non vi dico che polemica si è aperta! Civitanova non dovrebbe più accogliere questi circhi, ogni animale dovrebbe vivere la sua unica vita nel proprio habitat! Basta far soffrire gli animali per il nostro divertimento. BASTAAAA"

Al post sono seguiti decine e decine di commenti, tutti più o meno sulla stessa linea: stop ai circhi con animali. Qualcuno ha rilanciato anche una petizione online per chiedere al legislatore di intervenire a difesa degli animali mentre altri hanno chiesto se fosse possibile in qualche modo, far si che l'amministrazione comunali neghi l'autorizzazione, ma questa strada sembra non essere percorribile: ogni volta che si è deciso in tal senso, i circensi hanno fatto ricorso e vinto.

A onor del vero bisogna sottolineare come ci siano state anche voci a favore del circo, con utenti che hanno provato a mettere in evidenza una presunta ipocrisia tra chi è contrario a zoo e spettacoli con animali, ma poi tiene un cane ristretto tra le quattro mura domestiche. Qualcuno inoltre fa notare che "lo sfruttamento dell'animale a scopo ludico c'è dai tempi dei romani" e non vede il motivo per cui si debba interrompere. E per finire c'è anche chi parla di "mondo all'incontrario", puntando il dito su quelli che si scandalizzano per le condizioni degli animali, quando in realtà ci sono problemi ben più gravi, come l'aumento degli aborti, gli abusi sui minori, gli anziani richiusi in strutture e abbandonati dai parenti. 

Quello che è certo, come scrivono alcuni, è che a forza di parlarne si genera curiosità verso lo spettacolo e quella che dovrebbe essere una condanna, rischia di diventare una pubblicità forte e gratuita.

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