Civitanova - aperture anticipate, pranzi e aperitivi in sicurezza: Piazza Conchiglia tiene botta al Dpcm
In seguito alle restrizioni messe in atto dall'ultimo Dpcm abbiamo chiesto ai titolari e dipendenti di tre grandi fiori all'occhiello della movida civitanovese un ragguaglio su potenziali riorganizzazioni dell'attuale assetto.
Ne deriva che tutti e tre i locali, spiazzati dall'improvvisa perdita dei clienti, che puntualmente animavano il dopocena, sono stati costretti a ripiegare su aperture anticipate, pranzi o aperitivi.
Il titolare Massimo Garofoli del ristorante Mescola dice: "L'assetto è rimasto simile a prima: cerchiamo di essere il più competitivi possibile nell'ora di cena, e a mezzanotte mandiamo via tutti - spiega- Certo è che perdiamo una grossa fetta di lavoro, che è quella del dopocena, ma cerchiamo di recuperarla stando aperti il sabato e la domenica a pranzo. Nessuno ha colpa per quello che sta accadendo: speriamo che le casistiche diminuiscano e che il dopocena non sia più la causa dell'aumento dei contagi - chiosa Massimo - la situazione è critica, mi sembra stupido ad oggi dire che possa migliorare: noi tutti dobbiamo fare il possibile per contenere la diffusione del contagio e poter così incidere positivamente sull'andamento futuro della curva."
Si esprime in maniera analoga Marco Grasselli, barman di "Al 25 in piazzetta" : "Ora come ora possiamo fare solo servizio al tavolo dalle 18 in poi, e il fine settimana cerchiamo di aprire un'ora prima puntando sull'aperitivo - racconta Marco - Togliendoci due ore ci hanno tolto metà serata, in cui noi potevamo disporre del baretto fuori e intrattenere i clienti con la musica del Dj. Adesso il baretto lo usiamo come tavolo: dentro non abbiamo spazio secondo le normative, abbiamo solo 11/12 tavoli. Ogni mezz'ora siamo costretti a mandar via i clienti per favorire il maggior ricambio di persone possibile. Non vedo attualmente un miglioramento, ma spero in un ritorno alla normalità quantomeno sotto Natale. E' importante, però, che le persone ci vengano incontro: fortunatamente questa è una zona abbastanza sott'occhio che garantisce un ferreo rispetto delle regole - ed aggiunge - Un ulteriore svantaggio è quello di non poter accettare più di 6 persone al tavolo: prima, se c'era una comitiva di 10 persone potevamo unire i tavoli. Quando possiamo cerchiamo di lavorare anche su prenotazione."
"Ci atteniamo alla legge, assicuriamo sempre una distanza tra i tavoli e un limite massimo di sei persone per comitiva." afferma Nicolò, proprietario di Vicolo Marte. "Alle 11.45 cominciamo a chiudere. Abbiamo anticipato l'orario di apertura alle 18 cercando di incassare qualcosa con gli aperitivi. - sottolinea - I clienti sono molto diminuiti rispetto alla scorsa settimana, considerando che ci manca la grossa fetta del dopocena. Confido in un miglioramento: la nostra è la terzultima regione per contagi, mi auguro di non dover subire ulteriori restrizioni."
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