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Cittaverde: "Il sottopassaggio sulla SS16 a Civitanova va ripensato"

Cittaverde: "Il sottopassaggio sulla SS16 a Civitanova va ripensato"

Da Cittaverde di Civitanova riceviamo

Gli annunci confusi e le caparbietà irragionevoli con la quale è stato imposto in modo estemporaneo alla città una infrastruttura come la realizzazione di un mega sottopasso carrabile di circa 7 milioni di euro ha dimostrato ad una prima verifica istituzionale relativa alla fattibilità le prime serie difficoltà.

E’ puerile affermare la Legge Obbiettivo sulla quale si puntava oggi non esiste più e si cambia registro passando il sottopassaggio al rango di strada Regionale quando lo stato della legge Obbiettivo è lo stesso di quanto l’amministrazione comunale presentò pubblicamente il  progetto.

Che il sottopasso sulla SS16 non avesse gambe solide sul piano tecnico e finanziario lo si era capito durante l'assemblea al Quartiere Risorgimento. L’amministrazione comunale non solo ha presentato un progetto inutile, costoso, dannoso per i cittadini che risiedono lungo il suo tragitto ma fa ignorato le alternative meno impattanti su piano ambientale.

La caparbietà politica attenta alle scadenze elettorali ha chiuso occhi ed orecchie dei nostri amministratori davanti alle critiche e alle proposte.

Un progetto faraonico super costoso che se attuato diventerebbe un grande attrattore di traffico con gravi ripercussioni sulla qualità ambientale già fortemente compromessa dal traffico della SS 16.

Ora che gli annunci roboanti si stanno affievolendo occorre fare di questa nuova situazione una un punto di forza, occasione per riaprire il confronto sulle alternative al sottopasso. Un confronto che deve coinvolgere non solo le forze politiche più attente a queste problematiche comprese quelle presenti  nella maggioranza del governo cittadino di cui ci si attende la fine della consegna del silenzio.

Questa è l'occasione per rilanciare un progetto ecosostenibile capace di attenuare le difficoltà create dal vecchio passaggio a livello e cogliere l'occasione per ricucire un tessuto urbano a partire dalle strade che a partire da via Indipendenza sono senza sbocco a causa dello sbarramento finale da parte della ferroviaria attraverso un Progetto di Riqualificazione Urbana.

Le alternative ecosostenibili sono possibili occorre che in questo senso vi sia una visione innovativa della città e della qualità  di quella zona capace di guardare al futuro. Una qualità che non sta  in un’opera che rimanda  ad interventi da ricostruzione post bellica ma nella ricerca di interventi di riqualificazione urbana di quell’area importante della città che la realizzazione del mega sottopassaggio sulla SS16 la condannerebbe ad una irrecuperabile marginalità periferica.

Quello che serve a breve e medio termine è ricercare con forza soluzioni per un vero  ammodernamento del passaggio a livello avviare un Progetto di Riqualificazione Urbana dell’intera area compresa in un triangolo che si estende fra via Indipendenza, Fratelli Bandiera, ecc connettendo così anche  le Piste Ciclabili  del Parco ex Cecchetti con quella lungo il Chienti e Lungomare, aprire un vero confronto in tutte le sedi decisionali con le FF.SS. per trasformare almeno il tratto Civitanovese della linea ferroviaria in metro di superficie attraverso fermate in punti strategici della città.

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