Quanto il chetone di lampone deve essere presente negli integratori alimentari? Ce lo dice l’università di Camerino, diventando punto di riferimento per il Ministero della Salute. In seguito alle analisi effettuate dall’università, infatti, sulla quantità massima di chetone di lampone negli integratori alimenti, commissionato dalla FEI (Federazione Erboristi Italiani) Confcommercio, il Ministero ha riformulato i suoi indicatori di ammissibilità di questa sostanza negli integratori alimentari presenti sul mercato italiano.
“Lo studio - afferma Filippo Maggi docente Unicam - ha portato ad un intervento del Ministero della Salute a ristabilire gli equilibri e fare chiarezza sulla tipologia di estratti a base di lampone che possono essere definiti naturali. Le analisi condotte presso i laboratori dell’Università di Camerino si sono concluse attestando l'impossibilità di dichiarare il contenuto in chetone di lampone quale sostanza naturalmente estratta dai frutti, a causa delle quantità straordinariamente elevate riscontrate all'analisi e pertanto incompatibili con un principio attivo di derivazione naturale.
Per contro, le analisi hanno evidenziato la presenza del composto di sintesi "chetone di lampone" aggiunto ad hoc, che pur vantando l'origine "all natural”, in quanto novel food non può essere utilizzato.”
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