Cenone di Natale, spesa prevista di 3,2 miliardi per gli italiani: + 300 milioni rispetto al 2023
Anche quest'anno, il tradizionale cenone di Natale rappresenta un momento di spesa significativa per gli italiani, con una previsione di 3,2 miliardi di euro destinati alla cena della vigilia e al pranzo natalizio. Una cifra che segna un incremento di 300 milioni rispetto allo scorso anno e ben 500 milioni in più rispetto al Natale pre-Covid, evidenziando una crescita importante. Tuttavia, l'aumento non è dovuto a un aumento dei consumi, ma agli aumenti generalizzati dei prezzi, che riflettono l'inflazione ancora in atto e le dinamiche economiche che caratterizzano il 2024.
Secondo l'indagine del Centro Studi Confcooperative, la spesa natalizia degli italiani è influenzata da una serie di fattori, a partire dall'andamento positivo dell'occupazione, che ha contribuito a un aumento delle tredicesime. Quest'anno, infatti, le tredicesime saliranno da 49 miliardi di euro a 51,3 miliardi, grazie soprattutto a un migliore mercato del lavoro e a un minor ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG). Un segnale positivo per l'economia, soprattutto in un anno che verrà ricordato come quello del boom storico dell'occupazione.
Tuttavia, la realtà economica è meno entusiasta quando si parla di potere d'acquisto. Nonostante l'incremento delle retribuzioni e delle tredicesime, l'inflazione sta erodendo il potere d'acquisto delle famiglie italiane, che si trovano a fronteggiare una crescente difficoltà nell'affrontare i costi della vita. I prezzi dei beni alimentari, in particolare, sono aumentati, facendo lievitare il costo del cenone natalizio.
Il rapporto evidenzia come, in questo contesto, le spese siano sempre più orientate verso il consumo personale, con una forte predominanza dell'egoismo e della prudenza. Un dato che riflette la crescente disuguaglianza e il malcontento diffuso nel paese. Si stima, infatti, che circa 1 italiano su 3 deciderà di partire per le vacanze, ma contemporaneamente si fa sempre più evidente la polarizzazione sociale. Se da un lato c'è chi può permettersi di spendere, dall'altro c'è un numero crescente di persone, circa 10 milioni, che vivono in condizioni di povertà assoluta o relativa, con il ceto medio che vede aumentare le difficoltà legate alla gestione dei consumi.
Il quadro che emerge dall'indagine è quello di un'Italia segnata da forti disuguaglianze, in cui le differenze economiche diventano sempre più marcate. Le difficoltà di spesa stanno creando un'ulteriore frattura tra chi riesce ad arrivare alla fine del mese e chi invece deve fare i conti con una realtà di scarsità e precarietà. Questo scenario alimenta un malcontento diffuso, che si aggiunge alla crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni e della gestione economica del paese.
In conclusione, sebbene il cenone di Natale possa sembrare un simbolo di un'economia in ripresa, la realtà che si cela dietro ai numeri è quella di un'Italia che fa i conti con le disuguaglianze sociali ed economiche, con una parte della popolazione che celebra, mentre un'altra è costretta a fare i conti con la durezza della vita quotidiana.
Commenti