Castelsantangelo sul Nera, caro bollette e SAE presto in ‘affitto’: “Il nuovo governo faccia qualcosa” (FOTO e VIDEO)
Percorrendo la strada provinciale 136, che costeggia il torrente Rapegna nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ci si imbatte in pochi minuti nella zona predisposta alle casette SAE sorte all’indomani del sisma 26/30 ottobre 2016 che, nei confronti di Castelsantangelo sul Nera, ha avuto un occhio di riguardo particolarmente avverso.
Una volta presa la svolta per via Vittazzi, appare l’affascinante struttura dell’Albergo-Bar-Ristorante “Dal Navigante”, punto di riferimento dal 1970 non solo per la comunità locale, ma anche per gli affezzionatissimi che giungono dalle province: fra tutte, Ancona e Pesaro. Ad accoglierci nella nostra incursione in una piacevole giornata di sole c’è Daniele (37 anni), oggi titolare dell’esercizio insieme al fratello.
Con lui abbiamo affrontato il penoso tema che già affligge da mesi (e minaccia per il prossimo inverno di mettere molti italiani in ginocchio) non solo il settore della ristorazione, ma anche la realtà di diverse aziende e, soprattutto, e famiglie: il caro bollette.
PICCOLA DIGRESSIONE. Un ulteriore dato significativo riguarda in particolar modo le SAE e le CAS distribuite nei circa 47 comuni del Maceratese che - nel generale contesto del Centro Italia colpito dal sisma - rimanda alla tempistica entro la quale i residenti o ‘percettori dei benfici di assistenza’ dovranno dichiarare i requisiti per continuare ad usifruirne (ovvero, i progetti di ricostruzione degli immobili inagibili). Il termine fissato, e ‘perentorio’, ad oggi è il 20 dicembre, con la presentazione dell’eventuale integrazione fino al 15 marzo 2023. Pena, una massima d’affitto che si aggira al momento intorno ai 46 euro mensili.
“Il sisma ha cambiato tutte le cose”, racconta Daniele. “Basti pensare che una volta, quando era d’estate, qui a Castelsantangelo venivano nelle seconde case circa 5mila persone. Oggi non ci sono più. Noialtri siamo rimasti perché crediamo nella nostra attività e vogliamo tornare alla normalità il prima possibile”.
“Come titolari di un’attività di ristorazione e pernottamento - continua - siamo molto preoccupati per i vari aumenti: la carta, la carne, l’energia, il gas metano, le materie prime in generale. Qui l’inverno è particolarmente freddo, e alimentare fornelli e frigoriferi (oltre ai termosifoni per le nostre 20 camere) avrà un costo molto elevato che non riusciamo neppure a immaginare. Per natura siamo fiduciosi, anche se il futuro si fa ogni giorno più incerto”.
Di seguito, il servizio:
Commenti