Camerino, viaggio nel più grande cantiere del cratere: dal centro rinato all'ospedale da difendere (VIDEO e FOTO)
Da più grande zona rossa del centro Italia a più grande cantiere del cratere sismico. Il volto di Camerino sta cambiando, le ferite del drammatico terremoto del 2016 sono ancora ben visibili per le vie del centro ma si stanno inesorabilmente rimarginando e anzi alcuni hanno anche imparato a conviverci.
Ne sono dimostrazione le nuove attività che hanno riaperto i battenti proprio nel cuore cittadino così come gli studenti universitari che sono tornati a frequentarlo.
I numeri post-sisma recitavano di oltre 2400 strutture inagibili e 3300 sfollati, alloggiati in parte nelle Sae (soluzioni abitative d’emergenza). I danni alle opere pubbliche ammontavano a circa 125 milioni di euro e, come se non bastasse, da marzo 2020 si è aggiunta anche l’emergenza covid che ha costretto i commercianti, nel frattempo traslocati nel polo commerciale Sottocorte Village realizzato dopo il sisma, a richiudere le serrande.
C’era un tessuto sociale ed economico da ricostruire; un percorso praticamente tutto in salita ma era tanta la voglia dei cittadini di affrontarlo per ritornare il prima possibile ad una quotidianità che da troppo tempo mancava.
Uno degli eventi più forti simbolicamente, avvenuto nell’ultimo anno, è stato senza dubbio il lancio delle transenne da parte del sindaco di Camerino Sandro Sborgia che ostruivano il passaggio in Corso Vittorio Emanuele II (leggi l'articolo) rappresentando il confine con la ‘zona rossa’. Una sorta di gesto liberatorio e l’inizio di una strada, stavolta concreta, verso una ricostruzione, che oggi vede il 90% degli edifici cittadini messi in sicurezza (a giugno 2019 erano il 30%) e tanti altri cantieri in corso d’opera.
Un viaggio ‘direzione rinascita’ che abbiamo intrapreso insieme al primo cittadino camerte che ha presentato i prossimi passi di un lavoro di riqualificazione rimasto al palo per troppo tempo ma che oggi brilla sotto una nuova luce.
“Siamo sicuramente in un periodo difficile pieno di situazioni di crisi - ha affermato Sborgia – la pandemia ci ha costretto a rimodulare le nostre abitudini ciononostante abbiamo continuato con il lavoro necessario affinché questa città potesse tornare a vivere . Numerosi cantieri sono stati aperti in centro storico e ora sono arrivati all'interno di abitazioni che fino a poco tempo fa erano purtroppo recluse a causa della zona rossa.
"C’è fermento in città e questo ci lascia ben sperare e penso che oramai abbiamo imboccato la strada giusta per poter dire che la situazione rispetto al 2019, quando ci siamo insediati, oggi è radicalmente cambiata - ha continuato il sindaco -. La riapertura del centro storico è stato un segnale importantissimo che dà l'idea anche del carattere della nostra gente, che ha voglia di tornare a quella quotidianità che purtroppo il terremoto prima e l’emergenza sanitaria dopo ci ha tolto”.
Il tour insieme al sindaco è partito da piazza Cavour, ornata dalla statua di Papa Sisto V e poi è proseguito verso il palazzo che fino al sisma 2016 ospitava la sede della ex Banca Marche.
“L'acquisto dello stabile da parte del Comune, assume un valore particolare a prescindere dalla cifra simbolica per cui è stato ceduto di 50mila euro – ha affermato Sborgia - voglio dare merito anche all'assessore al bilancio che ha lavorato affinché si potesse arrivare ad un risultato che si inquadra nell'ambito di un più generale programma di ricostruzione della città – ha sottolineato - insieme alla demolizione dell'ex Palazzo di Giustizia si sta procedendo alla riconfigurazione del centro storico e al ripensamento degli spazi che poi saranno occupati dalle varie attività che erano già presenti e che dovranno tornare, come ad esempio la biblioteca Valentiniana – ha annunciato il primo cittadino -, già si sta lavorando in modo che possa essere immediatamente fruibile attraverso l'utilizzo della chiesa di San Sebastiano, in maniera tale che gli studiosi possano ritrovare un luogo dove poter coltivare le loro passioni”.
Ancora da definire il trasferimento della Caserma dei Carabinieri di Camerino in una parte dell’immobile dell’Unione montana, a Vallicelle.
La novità che riguarda tutta il territorio camerte è la concessione in comodato d’uso gratuita da parte della provincia di Macerata di Palazzo Sant’Angelo come sede provvisoria della Compagnia: “E’ uno dei problemi da risolvere ma che sembra in via di conclusione – ha detto Sborgia - Siamo quasi arrivati alla possibilità di cedere la porzione di stabile all’Unione Montana dove avrà sede ,appunto, la nuova definitiva caserma dei Carabinieri ma, al momento, per ovviare alla necessità di rimuovere i container, grazie alla disponibilità offerta dalla provincia di Macerata, il palazzo Sant'Angelo sarà la sede provvisoria del comando. Un passo importante perché innanzitutto l’edificio è uno dei pochi agibili e il fatto che sia in centro storico è fondamentale in quanto consentirà anche una ripresa di confidenza della cittadinanza con il cuore delle città”.
Tra tante opere pubbliche in stato avanzato, per le arterie del centro si inizia anche a vedere i primi sprazzi di riqualificazione privata come si evince dalle gru e operai al lavoro in via Bongiovanni: “Si tratta del primo cantiere privato che è partito da poco e riguarda la ricostruzione di due appartamenti – ha evidenziato il sindaco - una volta terminato sarà possibile il rientro anche di altre tre unità immobiliari che purtroppo sono interdette per via dei lavori che si stanno eseguendo”.
A recitare un ruolo da protagonista all’interno del tessuto cittadino, e non solo, c’è senza dubbio l’Università degli Studi di Camerino. Un polo d'eccellenza per didattica e ricerca ma anche punto di riferimento per tanti studenti e famiglie, ora destinatario della prima ordinanza speciale firmata dal Commissario Giovanni Legnini che consentirà il recupero immediato di 7 edifci storici.
“Parliamo di un'ordinanza che stanzia ben 40 milioni di euro per la ristrutturazione del Palazzo Ducale di altri immobili di proprietà dell'università situati all'interno del centro storico – ha precisato Sborgia - questo permetterà la restituzione del rettorato e del quadriportico alla città e quindi non possiamo che essere felici , inoltre ci consentirà di agire con i poteri straordinari in deroga dando un'accelerazione non indifferente al processo di ricostruzione".
Il primo cittadino ha poi specificato: "A breve avremo anche l'ordinanza straordinaria inerente al centro storico che porterà alla ristrutturazione degli immobili di proprietà del comune, aspettiamo che la cabina di regia sia convocata, intorno al 26 di aprile. I provvedimenti straordinari che consentono l'esercizio dei poteri in deroga sono immediatamente esecutivi, quindi significa che da quel momento in poi possono essere avviate le procedure previste per la ricostruzione degli immobili individuati. Si tratta delle prime esperienze dell'esercizio del potere in deroga per questo tipo di attività, un percorso per cui siamo apripista e speriamo che possa servire da modello per tante altre realtà”.
Tra tante note positive e piacevoli obiettivi futuribili, per il camerte esiste però un situazione spinosa che vede coinvolto l'ospedale di Camerino per il quale il sindaco Sandro Sborgia si sta battendo nel ribadire la sua ferma contrarietà all'avviso di mobilità diramato dall’ Asur Marche Area Vasta 3, per il reclutamento di 8 dirigenti medici di discipline varie da destinare alla copertura dei posti nei soli ospedali di Macerata e Civitanova Marche (leggi l’articolo).
“Bisogna considerare che il camerte è un territorio caratterizzato da una vastità di comuni che fanno capo al nostro nosocomio ed è necessario pensare che le condizioni delle persone che vivono in questi territori non sono le stesse di coloro che abitano a Civitanova e Macerata – ha tuonato - inoltre abbiamo una università a cui fanno riferimento famiglie, studenti e lavoratori e quindi occorre che il presidio ospedaliero sia considerato una risorsa e non un peso".
"Quando si dice che si vuole potenziare l'ospedale occorre mettere in campo provvedimenti amministrativi che vanno in quella direzione, se invece si vuole fare cose diverse bene, però che la gente lo sappia. La salute non ha colore politico ma riguarda tutti i cittadini, ecco perché bisogna garantire le stesse condizioni di accesso alle cure per tutti - ha chiosato Sborgia – parliamo di un tema serio e complesso ecco perché quando si parla di ospedali bisogna agire senza condizionamenti politici perché certe scelte influiscono sulla qualità della vita delle persone e quindi è doveroso che si affronti il discorso con estrema onestà intellettuale“.
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