Brignano scrive alla famiglia di Pamela: "Frase strumentalizzata: sono senza parole e addolorato"
Enrico Brignano interviene a distanza di qualche giorno dalla polemica scoppiata a seguito del suo spettacolo allo Sferisterio dove, secondo alcuni organi di stampa, avrebbe "scherzato" sulla tragedia di Pamela Mastropietro.
Il comico romano scrive direttamente ai familiari di Pamela, spiegando cosa sia realmente accaduto e preannunciando la volontà di tutelarsi verso chi ha scritto titoli fuorvianti.
"La mia risposta arriva con qualche giorno di ritardo perché sono in tournée, sempre di corsa, e volevo dedicare del tempo a questo messaggio, che reputo importantissimo. Ho letto quanto riportato da un sito (non Picchio News, ndr) e da un quotidiano" scrive Brignano "e sono rimasto senza parole, oltre che sinceramente addolorato.
Capita spesso che un piccolo giornale, per fare clamore e vendere di più, usi titoli che fanno scalpore e cavalchi notizie inesistenti, perché scrivere che ho fatto una battuta su una tragedia attira più lettori piuttosto che evidenziare un tutto esaurito di due sere con seimila persone e delle riprese televisive che hanno reso lo Sferisterio bellissimo, oppure l’ovazione finale!
È per questo che vorrei dare la mia versione dei fatti, come atto dovuto alla famiglia Mastropietro che ha subìto una perdita tanto grave e brutale e che vive nel dolore.
Ad un certo punto del mio spettacolo (che replico da tre anni) faccio delle imitazioni, raccontando dei miei inizi; le facevo davvero, su un treno. E dico TUTTE LE SERE che tra la gente che mi ascoltava, qualcuno apprezzava, qualcuno non tanto, qualcun altro (in un’escalation di pensieri violenti ed esasperati dalle mie performance) voleva farmi a pezzi e buttarmi dal treno. Quella frase scritta in tempi non sospetti, mi è partita in automatico, forza dell’abitudine. Da nessuna altra parte in duecento repliche ho sentito l’esigenza di modificarla visto il gradimento, ma mentre la dicevo allo “Sferisterio” in un attimo mi sono reso conto di dove fossi e mi è istintivamente venuto da aggiungere, in realtà quasi a giustificarmi “purtroppo ricordando i fatti di Macerata”. E sono le esatte parole, perché possiedo la registrazione. Ho detto PURTROPPO, perché quella serie di esagerazioni, che solitamente generano risate nell’uditorio proprio in quanto “estreme”, in questo caso erano malauguratamente accadute sul serio e in un tempo troppo recente.
Questo è tutto. La mia voleva essere una tutela, è stata una frase istintiva rispetto a un testo che faccio sempre e che - mi preme dirlo - è stato un passaggio velocissimo di un secondo che non ha “gelato” l’arena in alcun modo.
Inoltre, la sera successiva per non rischiare ho cambiato leggermente il testo proprio per evitare di riportare involontariamente alla memoria quei fatti tremendi.
Se questo vi ha offeso, chiedo scusa, non era assolutamente nelle mie intenzioni. Anzi. Sono un comico, ma prima di tutto un uomo e, da un anno e qualche mese, anche padre di una bambina e ho il massimo rispetto del dolore altrui. Colgo l’occasione, se la cosa vi può essere gradita, per invitarvi al mio prossimo spettacolo, a dicembre, al Palalottomatica di Roma. Non per lo spettacolo in sé, che pure mi piacerebbe potesse regalare qualche minuto di distrazione a una famiglia così provata, ma per potervi incontrare ed esternare personalmente quanto ciò che vi è accaduto mi abbia colpito e addolorato e quanto sono lontano anche solo dal pensare di poter fare battute su una tragedia come la vostra.
In merito al giornale e a chi ha scritto l’articolo e soprattutto il titolo, valuterò se agire o meno contro di loro. Quel che mi premeva - chiarire con la famiglia - credo e spero di averlo fatto. Il resto non ha importanza.
Un saluto.
Enrico Brignano".
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