Bisonni (Gruppo Misto): "Inceneritore nelle Marche, il clamoroso autogol del M5s"
Dal consigliere regionale del Gruppo Misto, Sandro Bisonni, riceviamo e pubblichiamo
Come noto a giugno l'assemblea legislativa delle Marche ha approvato all'unanimità la proposta di legge, con primo firmatario il sottoscritto, per vietare che si realizzi un inceneritore nella nostra regione. Il ministero dell'ambiente in agosto ha intimato alla Regione Marche di rinunciare a tale divieto perché in contrasto con lo sblocca Italia che prevede l'inceneritore, ritenendo così la legge regionale incostituzionale perché invaderebbe le competenze statali.
Recentemente il Ministro Costa ha anche emesso un comunicato stampa in cui pur dichiarandosi contrario allo Sblocca Italia e all'inceneritore afferma che: “il ministero dell’ambiente non può non richiederne l’impugnazione”, come a dire che sono “costretti”.
Peccato però che le cose non stiano esattamente così, infatti l'art. 127 della Costituzione italiana testualmente recita: ”Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, PUO' promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione”. Come si vede l'atto non è dovuto ma semplicemente rientra tra le possibilità del Governo. I 5s nel diffondere con il loro tam tam sui social, il comunicato del Ministro, hanno ricevuto la risposta del loro costituzionalista di fiducia e di riferimento professor Enzo Di Salvatore il quale con onestà intellettuale ha sentenziato: ”Comunque non è un atto dovuto. Il CdM può deliberare di impugnare, se vuole.“
Appunto, se vuole e se lo ritiene come la costituzione dice.
E' pertanto palese a tutti che l'atto del ministero è una scelta politica non un obbligo. Una scelta immotivata se fosse vero che il m5s vuole abrogare lo sblocca Italia, proprio la stessa legge che oggi il ministero sta brandendo contro la legge regionale; si ricordi inoltre che lo sblocca Italia è oggi oggetto della giustizia europea a seguito di un ricorso al TAR del Lazio vinto da alcune associazioni ambientaliste.
Registriamo inoltre che a luglio 2018 il ministro Costa in sede di commissione ambiente al Senato in merito ai decreti collegati allo sblocca Italia in realtà affermava che: “concorrono a definire la complessiva strategia dello Stato italiano...anche attraverso il recupero energetico”.
Ora a distanza di un mese il ministro Costa si dice convertito ma solo dopo aver diffidato la Regione Marche a rinunciare al divieto di bruciare i rifiuti pena l'impugnazione.
E' chiaro che, al di là della propaganda 5s, qui qualcosa non torna e sopratutto si prenda atto che il Governo M5s-Lega non “deve” ma “vuole” impugnare la nostra legge imponendo alle Marche di rinunciare al divieto di combustione a favore del inceneritore, con buona pace di tutti...o quasi.
Post collegati

Camila Giorgi sbarca all’Isola dei Famosi: ufficiale la partecipazione al reality, a un anno dal ritiro dal tennis

Clima, Macerata nella top 20 città italiane: le Marche primeggiano nella classifica de "Il Sole 24 Ore"

Commenti