Ave Maria in classe, la mamma di una studentessa: "Nessuno è stato obbligato a recitare la preghiera"
L'Ave Maria fatta recitare agli studenti in aula da una professoressa dell'Università di Macerata torna a far discutere.
Questa volta a tornare sull'argomento è la mamma di una delle studentesse che affida il suo punto di vista ai social dicendo che la realtà dei fatti è ben diversa da quello che è stato raccontato.
"Ci ha raccontato - scrive la donna - che la professoressa ha detto che il 13 ottobre era la giornata che commemorava non mi ricordo cosa e ha chiesto agli studenti di alzarsi in piedi e recitare un'Ave Maria. Ha anche detto che, per non urtare le sensibilità di nessuno, chi avesse voluto avrebbe potuto restare in piedi e in silenzio oppure magari lasciare la stanza per 5 minuti. Mia figlia non ha raccontato di nessuno che abbia "protestato" tra gli studenti e tutto si è svolto nella massima tranquillità".
Dunque nessun obbligo da parte del'insegnante ma soprattutto nessuna protesta importante da parte dei ragazzi. Inoltre, continua la signora, la polemica legata alla preghiera è, a suo avviso, assolutamente strumentale e non penalizzerebbe in nessun modo il percorso accademico dei ragazzi.
"A parte che potrei fare nomi e cognomi - continua il post - di insegnanti che esprimono le proprie opinioni politiche a lezione, credo che tali polemiche siano solamente strumentali. A vent'anni si dovrebbe avere la maturità necessaria per non fare ciò che non si vuole e non mi risulta che la professoressa o qualcuno in sua vece abbia chiesto e preso nota dei presunti studenti che sarebbero usciti e di quelli che sono rimasti in silenzio. A vent'anni si esprime il proprio pensiero hic et nunc e non si protesta vigliaccamente dopo. Se l'insegnante non aveva il diritto di chiedere di recitare una preghiera, gli studenti hanno il dovere di dirlo e non polemizzare per un po' di visibilità o per giustificare qualcosa che potrebbe accadere. Non è che adesso diciamo che non si è superato l'esame perchè non si è recitata una preghiera. Gli esami non si superano se non si studia o non si studia bene. Io ho tanta fiducia nei giovani e sono cresciuta in una famiglia di sinistra e sono anche io di sinistra, ma certe cose proprio..."
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