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Associazione Raffaello: un fiore nato dal dolore di una madre

Associazione Raffaello: un fiore nato dal dolore di una madre

“Tutto nasce dalla perdita di mio figlio. Aveva quattro anni e due mesi”. Nazzarena Barboni è una madre che nel 2007 ha dovuto affrontare il lutto di suo figlio Raffaele, affetto da neuroblastoma al III stadio.

Da quando viene diagnosticata la malattia “trascorro dieci mesi con mio figlio all’ospedale Salesi di Ancona nel reparto di oncoematologia”.

“Quella di un figlio che si ammala è una cosa contro natura”, spiega Nazzarena. Tuttavia, proprio da un luogo di disperazione e dolore, nasce la voglia di fare qualcosa per gli altri bambini che erano nel reparto con il suo Raffaello. Da qui che nasce l’Associazione Raffaello di Camerino, un fiore che nasce dal dolore di una madre.

L’Associazione è così diventata negli anni punto di riferimento per bambini e famiglie che attraversano lo stesso calvario di Raffaello, organizzando numerose iniziative e raccolte fondi.

“Questo Natale abbiamo distribuito circa 400 panettoni artigianali confezionati a mano - spiega Nazzarena - e stiamo diffondendo il calendario 2016 delle infermiere del reparto di oncoematologia del Salesi”.

infermiere

Tutto il ricavato verrà devoluto alla causa di questi bambini a cui l’Associazione porta il sorriso in reparto. Lo fa attraverso corsi di musicoterapia due volte a settimana e di arteterapia una volta ogni sette giorni e la clownterapia organizzata dall’associazione “Il sogno di Filippo”, nata dalla sofferenza di un altro bambino sfortunato.

Periodicamente vengono organizzate feste in reparto per Carnevale, Natale o Pasqua. La ventata di spensieratezza che l’Associazione vuole portare nei luoghi del dolore è indirizzata anche alle madri. Per la Festa della Mamma nel reparto entrano parrucchiere e estetiste che si prendono cura di chi ogni giorno dimentica se stessa per dedicarsi completamente al proprio bambino.

“La madre con un figlio malato non si prende più cura di sé, non esiste più. - spiega Nazzarena - La malattia del figlio diventa di tutta la famiglia”.

Per questo il sogno di questa madre coraggiosa è quello della “casa di Raffaello”, un appartamento vicino all’ospedale dove ospitare gratuitamente le famiglie dei bambini ricoverati.

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