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Approvato il decreto per le aree terremotate: lo stato di emergenza resta sino a dicembre 2020

Approvato il decreto per le aree terremotate: lo stato di emergenza resta sino a dicembre 2020

Il Consiglio dei ministri, riunito ormai a notte fonda per il prolungarsi del vertice di maggioranza, ha approvato il decreto per le aree terremotate del centro Italia. L'intento è di dare un po' di ossigeno a Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, colpite dal sisma del 2016 e dove la ricostruzione procede a rilento. Il provvedimento proroga a dicembre 2020 lo stato di emergenza e introduce ulteriori interventi urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti. Sono stati anche rideterminati gli importi per le località vittime di alcuni gravi eventi atmosferici.

Inoltre, il decreto prevede la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla cosiddetta "busta paga pesante". Si tratta del taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi a partire dall'agosto del 2016 sino a tutto il 2017. Oneri che non dovranno essere restituiti in misura integrale ma limitata al 40%. Per quanto riguarda la ricostruzione privata, la procedura è stata accelerata: sulla base delle certificazioni redatte dai professionisti si potrà dare avvio ai lavori. 

I controlli non verranno più realizzati a monte sul 100% dei richiedenti, ma a campione sul 20%. Restano, invece, invariati i controlli a campione previsti a valle dalla legge. 

Verrà agevolata anche l'approvazione dei progetti per la ricostruzione. Sono state previste nuove procedure per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto. Per tali anticipazioni non viene richiesta alcuna garanzia.

Le Regioni interessate dal sisma del 2016 - Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche - avranno obbligo di aggiornamento del piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, da effettuarsi entro il 31 dicembre. 

Per quanto riguarda gli edifici pubblici verrà data priorità agli edifici scolastici che dovranno essere ricostruiti nel luogo nel quale si trovavano, salvo impossibilità oggettive. In ogni caso la destinazione d'uso dell'area in cui sorgevano le scuole non potrà essere modificata. Elaborate anche misure anti-spopolamento dei luoghi colpiti dal sisma, con incentivi che andranno ad interessare gli imprenditori che non abbondoneranno i Comuni del Cratere.

Non si sono comunque fatte attendere le reazioni. Il Comitato Mutui sulle Macerie "ritiene che qualsiasi nazione che si definisce civile avrebbe iniziato a lavorare per portare verso a un inizio di normalità la popolazione colpita da una calamità. I nostri governi si stanno passando di mano in mano i problemi, applicando proroghe e sospensioni, sperando che alla scadenza delle stesse ci sia qualcun altro (tanto più di quello un governo non dura)."
 
"È ormai inaccettabile che nessuno si assuma la responsabilità di una decisione definitiva - continuano -. Il nostro Comitato in questi due anni di lavoro, oltre ad aver raccolto problemi, testimonianze, ad aver incontrato politici, commissari, responsabili bancari, ABI nazionale e regionale, ha presentato ad ogni vertice proposte concrete e risolutive. Un atto di coraggio della parte politica è quello che manca a risolvere almeno questo problema che è già su un tavolo di lavoro - concludono -. Ma anche in questo caso si va di sospensione in sospensione, impedendo ai cittadini che vivono anche questo problema di poter programmare il proprio futuro in maniera serena."
 

Fonte: ANSA Marche

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