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Anfibi e rettili nel Parco dei Sibillini: al via una ricerca sulla loro distribuzione

Anfibi e rettili nel Parco dei Sibillini: al via una ricerca sulla loro distribuzione

Siamo nel pieno della primavera e anche sui Monti Sibillini, tra prati in fiore e boschi che si tingono di verde, gli animali più “freddolosi” sono tornati a scaldarsi ai tiepidi raggi di sole: è così per gran parte delle specie di anfibi e rettili che popolano valli, impluvi e vette del Parco. Si tratta di specie di grande importanza sia dal punto di vista biogeografico che ecologico, la cui presenza è indice dello stato di buona salute degli ecosistemi.

Dopo la pubblicazione dell’Atlante erpetologico dei Sibillini nel 2013, l’Ente Parco ha deciso di aggiornare lo studio sulla distribuzione degli anfibi e di due rettili di interesse conservazionistico quali la Vipera dell’Orsini (Vipera ursinii), che in Italia vive solo sui principali massicci dell’Appennino Centrale, e il raro Cervone (Elaphe quatuorlineata). Il progetto è finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica nell’ambito delle direttive per la conservazione della biodiversità nei Parchi Nazionali.

Le ricerche, affidate allo Studio Naturalistico Hyla, si svolgeranno nel biennio 2021/2022 e serviranno anche per azioni volte alla sensibilizzazione di grandi e piccini nei confronti di questi animali, troppo spesso erroneamente considerati inutili o dannosi: sono ancora negli occhi di tutti gli scatti di pochi giorni fa effettuati da un escursionista che ha immortalato un’inerme Vipera dell’Orsini, specie peraltro considerata innocua nei confronti dell’uomo, uccisa lungo uno dei sentieri del Parco.

n questa sede è importante ricordare il prezioso ruolo ecologico svolto da questi animali e, in particolare, dai serpenti, ottimi predatori di insetti e topi: passeggiare sulle nostre montagne ci permette di osservare non solo panorami mozzafiato, ma anche animali che vivono solo in determinati luoghi e non altrove, proprio come nel caso della Vipera dell’Orsini, il cui areale è limitato – tra Marche e Umbria – al gruppo dei Sibillini, e a pochi altri massicci appenninici confinati tra Lazio e Abruzzo.

Mai come in questo caso, dunque, è importante muoversi lungo i sentieri con il giusto atteggiamento, di curiosità e di rispetto, nei confronti della natura. Inoltre, per aiutare gli erpetologi nell’attività di ricerca, la collaborazione da parte di chi frequenta i Sibillini è fondamentale per la piena riuscita del progetto: eventuali avvistamenti di anfibi e rettili possono essere comunicati direttamente all’Ente Parco (parco@sibillini.net) o al gruppo di ricerca (info@studionaturalisticohyla.it) inviando la segnalazione corredata da foto e, se possibile, dal punto di osservazione.

Alla fine dell’attività di ricerca i risultati saranno condivisi con un evento divulgativo cui saranno invitati tutti gli attori di questo bel progetto di “scienza partecipata”.

 

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