Aggiornato alle: 20:31 Venerdì, 19 Aprile 2024 cielo coperto (MC)
Attualità

Alluvioni e crisi climatica, un vademecum per navigare fra le fake news: il decalogo del WWF

Alluvioni e crisi climatica, un vademecum per navigare fra le fake news: il decalogo del WWF

Le sempre più frequenti alluvioni che stanno colpendo duramente il centro Italia (Senigallia a settembre 2022 e l’Emilia Romagna nello scorso maggio le più recenti) destano profonda preoccupazione fra esperti e cittadini: è chiaro che si tratterà di fenomeni sempre più frequenti, con i quasi 7 milioni di italiani attualmente esposti a rischio idrogeologico e l'esigenza di risposte efficaci ormai improrogabili. Al fine di ottenere risultati concreti, è necessario fare chiarezza su punti fissi che facciano da base per il dibattito. 

Così come è successo durante il periodo pandemico, infatti, è facile oggi cadere preda di fake news e mistificazioni varie che - faziose o meno che siano - intossicano progressivamente il dibattito pubblico e rallentano il raggiungimento di soluzioni rapide e, soprattutto, necessarie per tutti.

Fra le informazioni false che negli ultimi giorni hanno più circolato sul web in merito al tema ambientale e alluvionale nello specifico, il WWF ne ha individuate 10 particolarmente diffuse e perniciose, andando a redigere un decalogo per difendersi dalle bufale. 

Per la prevenzione è necessario dragare i fiumi e scavare in alveo: falso. I letti dei fiumi italiani si stanno già abbassando a causa del minore apporto di sedimenti e delle interruzioni di continuità, oltre che per i massicci prelievi di inerti avvenuti negli ultimi anni. Dragando i fiumi si contribuirebbe solo a creare fenomeni franosi più a monte, peggiorando il dissesto complessivo e la stabilità dei ponti a valle. 

Per evitare inondazioni è necessario pulire gli alvei tagliando la vegetazione: falso. Se è vero che è corretto pulire fiumi da tronchi e rami morti, è importante intervenire sulla vegetazione in modo mirato, avvalendosi della consulenza di geologi e forestali per preservare la naturale capacità depurativa delle piante, per controllare la velocità dell’acqua durante le piene e attenuare la siccità nei periodi di secca.

Non si fa manutenzione dei fiumi: falso. La manutenzione si fa, ma spesso è soggetta a interessi economici e meccanismi utilitaristici: in gran parte delle regioni, Emilia-Romagna compresa, la rimozione dei sedimenti o il taglio della vegetazione è appaltata a privati, i quali agiscono dove e quando è più conveniente per loro, spesso andando ad aumentare il rischio con interventi sovradimensionati.

Per evitare inondazioni è necessario rettificare i fiumi: falso. Costruire un nuovo letto di fiume, rettilineo o quasi, in una zona ricca di meandri ne aumenta la pendenza e la velocità di deflusso, amplificando l’energia della piena e, di conseguenza, i danni da essa causati. 

La colpa è delle nutrie e degli altri animali fossori: falso. Il 94% dei comuni italiani è a rischio dissesto per frane e alluvioni e non in tutti i fossi sono presenti nutrie o altri animali simili. Se è vero che la presenza delle loro tane potrebbe essere motivo di fragilità strutturale per il terreno, di sicuro non si tratta della causa principale della minore solidità. Inoltre, esistono diverse soluzioni come la modulazione della  pendenza dei fossi o l’apposizione di reti.

Per evitare inondazioni serve innalzare gli argini: falso. Non c’è dubbio che gli argini artificiali vadano manutenuti con cura, ma un loro ulteriore innalzamento è impossibile: si è già raggiunta l’altezza limite degli argini in molte zone a rischio e la soluzione ideale sarebbe, invece, restituire spazio alle fasce boschive laterali che svolgono un essenziale ruolo di laminazione delle piene, ricarica delle falde, depurazione, assorbimento di CO2 e protezione della biodiversità che stiamo sempre più velocemente perdendo.

Servono casse di espansione: vero. Come già ricordato dall’idrogeologo Marco Materazzi (leggi qui), le casse di laminazione (artificiali e naturali) rappresentano una soluzione strutturale nel lungo periodo. Si tratta comunque di una risposta peggiore, sia nel breve che nel lungo termine, rispetto a interventi coerenti con la natura e il cambiamento climatico. 

Servono grandi dighe per evitare disastri: falso. Se già ora le grandi dighe non rappresentano una soluzione, avrebbe ancor meno senso costruirne di nuove quando in Italia ne sono già presenti a iosa di incomplete o mai collaudate. Più utile sarebbe invece restituire ai fiumi i loro naturali spazi di esondazione.

Servono più infrastrutture: falso. L'Italia è già completamente edificata per il 10%. Cementificare ulteriormente porterebbe ad aumentare l’impermeabilità del suolo, provocando ulteriori ritardi nell’infiltrazione dell’acqua e nella ricarica delle falde acquifere. La portata delle piene andrebbe solo a crescere, così come i danni causati. 

Il cambiamento climatico non c’entra nulla: falso. Fra negazionisti dell’ultim’ora e creduloni da tastiera, mettere in dubbio il riscaldamento globale va sempre più di moda. Ma i fatti parlano chiaro: l’innalzamento delle temperature medie di circa 1°C sta causando effetti intensi sui bacini idrici chiusi come il Mediterraneo e gli eventi idrogeologici che abbiamo affrontato ne sono solo un assaggio. Con piogge sempre più intense e meno frequenti, eventi di questo tipo entreranno a far parte della quotidianità.

Alla luce di quanto esposto fin qui, appare privo di ogni fondamento addossare le responsabilità delle alluvioni su ambientalisti e Verdi. Trovare l'ennesimo capro espiatorio, che peraltro non ha governato neanche una regione negli ultimi trent'anni, non laverà alcuna coscienza.  

Al contrario, proprio i governatori regionali erano stati investiti del ruolo di commissari straordinari per il dissesto idrogeologico da parecchi anni e avrebbero potuto muoversi facilmente e spesso in deroga a molti vincoli. Gli ambientalisti lanciano allarmi da decenni, così come la comunità scientifica: prendersela con loro solo perchè avevano ragione è, almeno, paradossale. 

Picchio News
Il giornale tra la gente per la gente.

Commenti

Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.
Registration Login
Sign in with social account
or
Lost your Password?
Registration Login
Registration
Comuni