Dal mese di ottobre nelle Marche partiranno nuovi corsi di formazione per diventare guardie zoofile OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), un’attività di volontariato che prevedeattività sul campo diretta alla prevenzione e repressione dei reati contro gli animali. Nella regione sono già presenti tre nuclei di guardie attivi nelle città di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino che negli ultimi anni hanno contribuito a verificare e sanare molte situazioni di detenzione non idonea e maltrattamento di animali.
Nate nel 2002 con il primo nucleo attivo a Milano e provincia, le guardie eco-zoofile OIPA sono ad oggi presenti in 18 regioni con 62 nuclei provinciali attivi e sono diventate un punto di riferimento per tutti coloro che hanno a cuore il rispetto dei diritti degli animali. L’esistenza delle guardie è prevista dall’ordinamento nella materia inerente la vigilanza zoofila (Legge n° 611 del 12 giugno 1913, Legge 20 luglio 2004 n. 189 ed altre leggi statali e regionali in materia di tutela degli animali d’affezione) e dipende dalla nomina a Guardia Particolare Giurata che viene fatta dal Prefetto della Provincia in cui si opera.
L’importante ruolo delle guardie eco-zoofile permette una vigilanza costante che favorisce il rispetto delle Leggi, dei Regolamenti locali, nazionali ed internazionali in difesa degli animali, della fauna selvatica, dell’ambiente e del patrimonio naturale. Oltre a intervenire in caso di maltrattamento di animali, svolgono anche un importante ruolo preventivo, informando i cittadini riguardo le norme vigenti in termini di benessere animale e sensibilizzando su tematiche protezioniste.
Il corso di formazione, che ha una durata di sei mesi, prevede verifiche in itinere e un esame conclusivo prima di ricevere il decreto prefettizio che permette di operare nella provincia di residenza.
Per informazioni sui corsi organizzati nelle Marche: guardiemarche@oipa.org
Per ulteriori informazioni sulle guardie zoofile OIPA: www.guardiezoofile.info
Il Consiglio regionale ha dedicato la seduta aperta di oggi all'attività delle associazioni dei marchigiani emigrati all'estero. In totale sono 5 federazioni e 63 associazioni, attive in 12 Stati e 3 continenti (Europa, America, Oceania). La maggior parte opera in Argentina, dove i marchigiani discendenti di coloro che tra fine Ottocento e inizio Novecento lasciarono la nostra regione sono oggi circa 1 milione e mezzo. Numerose le associazioni anche in Canada e in Belgio, a seguire Francia, Lussemburgo, Svizzera, Germania, Usa, Uruguay, Brasile, Venezuela e Australia.
«Queste associazioni di tanti volontari – ha sottolineato il vicepresidente Renato Claudio Minardi - sono un luogo di iniziativa virtuosa e mantengono vivo un legame con le Marche che va sostenuto con cura e attenzione. E' fondamentale che questo pezzo di storia non vada perso, anche coinvolgendo i giovani discendenti». Attualmente i marchigiani iscritti all'AIRE, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero, sono 130mila, gli immigrati arrivati in regione sono 140mila. «Le Marche – ha aggiunto Minardi – sono ancora oggi una terra di approdo e di partenze. Questi dati ci spingono a riflettere sulle Marche del futuro, a costruire strategie per offrire nuove opportunità di lavoro ai giovani, e significa promuovere valori di solidarietà e speranza, non la politica della paura, ma della tolleranza e della fiducia nel dialogo».
La situazione associativa è stata presentata in Aula dal Presidente del Consiglio dei Marchigiani all'estero, Franco Nicoletti, famiglia originaria di Pergola, residente in Lussemburgo. «Bruxelles, Londra, Los Angeles, Hong Kong, Cina sono alcuni dei luoghi dove stanno nascendo nuove associazioni – ha sottolineato Nicoletti - Siamo parte integrante della comunità marchigiana, parimenti impegnati per lo sviluppo e per la promozione delle Marche, quando votate le leggi pensate anche alla comunità globale marchigiana». La valorizzazione della figura di Gioacchino Rossini per il 150esimo è stata al centro di 17 iniziative svolte in tutto il mondo e attualmente è in corso l'Educational Tour, un percorso di conoscenza delle proprie origini per i giovani discendenti di emigrati. Sono 19 i partecipanti, provengono da Argentina, Brasile, Uruguay e Canada e si definiscono «ambasciatori delle Marche» - come ha raccontato l'argentina Alicia Quiero - perché in questi giorni promuovono il territorio attraverso i social network e i loro blog. Un modo innovativo per far conoscere le potenzialità turistiche delle Marche, apprezzato anche dall'assessore al turismo Moreno Pieroni che considera questi ragazzi «testimonial perfetti».
La legge regionale 39 del 1997 “Interventi in favore dei marchigiani all'estero” prevede per il 2018 un Piano di interventi a favore degli emigrati con contributi per la nascita di nuove associazioni, la costituzione di un centro di documentazione per l'emigrazione marchigiana e la promozione del “Museo dell'Emigrazione marchigiana nel mondo”, allestito a Villa Colloredo Mels di Recanati. «Un museo importante – ha raccontato l'assessore alla cultura del comune di Recanati Rita Soccio - che stiamo implementando con laboratori didattici per far capire ai nostri giovani la questione dell'emigrazione, visitato dal giugno 2017 all'agosto 2018 da 20mila persone».
Prosegue il progetto di ammodernamento della pubblica illuminazione avviato dall’Amministrazione Comunale di Potenza Picena. La conversione a Led, avviata ormai da due anni, ha visto la sostituzione dei corpi illuminanti nella maggior parte del territorio potentino.
Nei giorni scorsi sono stati sostituiti pali e corpi illuminanti in Piazza Douhet, a Porto Potenza Picena. Le nuove luci a Led, che hanno preso il posto di quelle tradizionali, garantiscono un minor costo di gestione con una qualità della luce migliore, tenendo conto anche delle nuove normative sull’inquinamento luminoso. Lo scorso mese di agosto erano stati sostituiti i corpi illuminanti nel tratto di Statale 16 che attraversa il centro della cittadina rivierasca.
Il Punteruolo Rosso, il coleottero parassita che colpisce le palme, purtroppo è arrivato anche a Porto Recanati. “L’Amministrazione comunale - spiega l’Assessore all’Ambiente e al Verde Pubblico, Roberto Attaccalite – si è immediatamente attivata per curare le piante colpite, tenere sotto controllo la situazione e scongiurare il contagio. Il punteruolo rosso sta creando molti problemi anche nei comuni limitrofi, è un parassita che si è diffuso in Italia a partire dal 2005 ed è sicuramente una battaglia dura che stiamo portando avanti con tutti i mezzi possibili. Il primo caso si è verificato circa sei mesi fa nel giardino di un privato, successivamente ci sono stati altri casi all’Istituto Medi e all’Euro Due. Queste palme, dietro consiglio di un tecnico della Regione Marche, sono state abbattute per scongiurare il contagio. Stiamo continuando a monitorare costantemente la situazione con particolare apprensione per le palme che si trovano a Piazza Brancondi le più “antiche” di Porto Recanati. Alcune che sono state trattate appaiono prive di foglie, situazione dovuta in parte al trattamento. Non sono però morte e l’agronomo che se ne sta occupando ci assicura che potrebbero riprendersi, è per questa ragione che non sono state tagliate. Vi terremo costantemente informati circa l’evoluzione della situazione”.
Una "terza soluzione è possibile" per l'Hotel House, il grattacielo multietnico di Porto Recanati, luogo di degrado e di insicurezza di cui il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha più volte proposto l'abbattimento. È l'opinione dell'europarlamentare Alessandra Mussolini che oggi ha visitato l'immobile accompagnata dal sindaco Roberto Mozzicafreddo e dal vice sindaco Rosalba Ubaldi, dopo essere stata ricevuta in Comune.
"Prima di tutto - ha detto all'Ansa - si deve parlare con la gente che vive in questo palazzone. Io penso che così si possa trovare una terza soluzione. Ma soprattutto l'amministrazione comunale non può essere lasciata sola ad affrontare una situazione così difficile. Ho trovato tanti bambini e ci è stato detto che quando ci si accorge di qualche traffico di droga, i piccoli si allontanano spontaneamente. I bambini debbono vivere in un ambiente sano e invece questo è degradato".
L'europarlamentare ha lanciato la proposta di un commissario straordinario nominato dal Governo che possa occuparsi della situazione.
Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni del sindaco Pezzanesi sulla vicenda Anac
"Via libera dell'Anac al progetto Tolentino, la realizzazione da parte dell'Erap di appartamenti al posto delle Sae per i terremotati, dopo il diniego di qualche giorno fa, che aveva suscitato molte polemiche. Un'operazione, secondo l'Erap, da condurre con le stesse procedure per l'affidamento dei lavori delle casette con una procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando in quanto ricadrebbero in una fattispecie di emergenza, mentre l'Autorità Anticorruzione aveva motivato lo stop con il fatto che si trattava di "ordinari interventi di edilizia residenziale pubblica, finanziati dalla Regione". Oggi il chiarimento con una comunicazione dell'Erap che fa riferimento a tre ordinanze di protezione civile, le n.510, 518 e 538 del 2018. L'Autorità Anticorruzione ha preso atto che gli interventi in questione "sono stati espressamente autorizzati" dal combinato disposto delle ordinanze. La precedente documentazione inviata dall'Erap non avrebbe fatto riferimento esplicito alle ordinanze (Ansa)."
Questa la notizia diffusa dall’Ansa e che conferma quanto avevamo scritto in occasione del diniego comunicato dall’Anac. Un semplice disguido che è stato prontamente superato. Mi spiace per tutti coloro che avevano gridato allo scandalo e che per l’ennesima volta si erano arrogati quali unici tutori dei terremotati che trovano sempre “l’erba del vicino più verde” senza riconoscere i nostri reali e obiettivi meriti. Crediamo che in queste ore crescerà il consumo di farmaci contro il bruciore di stomaco e affini. Forse qualcuno rischia l’ennesima crisi di nervi ma non possiamo farci nulla! Proseguiamo nel nostro quotidiano lavoro per la concretizzazione di importanti progetti. E’ ormai conosciuta e apprezzata da tutti la nostra scelta di non costruire soluzioni abitative di pura emergenza. Avevamo detto fin da subito che i tempi sarebbero stati più lunghi ma che tale soluzione ha comunque molti lati positivi a partire dal minor consumo di territorio e cementificazione. Nessun ghetto e nessun rischio sociale. Solo un agglomerato abitativo di 46 appartamenti, un condominio di medie dimensioni, visti e considerati quelli esistenti nella nostra città, che accoglierà le famiglie che sono senza casa. Il progetto prevede soluzioni abitative con alti standard funzionali e di classe energetica e che rimarranno nel patrimonio comunale e quindi dell’Erap e che passata la fase della ricostruzione saranno a disposizione delle fasce sociali più deboli. E’ anche facilmente comprensibile come l’effettiva durata dei lavori sia molto differetetra le due soluzioni possibili.
Credo che uno dei problemi maggiori della cattiva politica di oggi sia rappresentato dal fatto che non si riesce a fare una programmazione a medio e lungo termine, purtroppo non “si riesce a vedere più in là del proprio naso”. Inoltre il momentaneo stop dettato dall’anticorruzione è stato accolto da qualcuno come un momento da festeggiare. Come nel caso del Teatro Vaccaj; a qualcuno sarebbe piaciuto che fosse ancora chiuso piuttosto che ad inaugurarlo fosse stato il Sindaco Pezzanesi. Nel caso dei nuovi appartamenti da costruire in contrada Rancia, anziché unirci per fare “squadra” alcune persone sembrano gioire degli eventuali problemi. E’ un modo di fare, come abbiamo dimostrato, che non ci appartiene. Lavoriamo per risolvere i problemi dei cittadini. Come già fatto rinnovo la mia stima e la mia gratitudine all’Anac e all’Erap per aver collaborato congiuntamente per il superamento del primo diniego e quindi andiamo avanti certi del nostro operato e della nostra onestà sia intellettuale che operativa.
Dio notoriamente aiuta i giusti, i forti e gli audaci e non i contestatori o gli affabulatori di professione che dicono di avere a cuore i cittadini ma che forse pensano solo al loro ipotetico successo personale.
Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha firmato l'atto di proroga del periodo di attività di somministrazione di alimenti e bevande stagionali, che non si concluderà il 30 settembre, ma il 1° novembre 2018, accogliendo la richiesta dell'associazione balneare aziende turistiche (Abat).
L'ordinanza comunale tiene conto dell'art. 49 della Legge Regionale Marche n. 29 del 17.11.2014 che stabilisce che i titolari degli stabilimenti balneari possono utilizzare gli spazi in concessione per l'accoglienza turistica tutto l'anno; dell'art. 3 "Stagione balneare" del Regolamento sull'utilizzazione del litorale marittimo per finalità turistiche ricreative, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 32 del 17.05.2018, il quale stabilisce che i titolari degli stabilimenti balneari possono utilizzare gli spazi in concessione per l'accoglienza turistica durante tutto l'anno nel rispetto delle normative di settore e della delibera di Giunta Regionale Marche n. 534 del 30 maggio 2016 recante "Legge 15 dicembre 2011 n. 217, art. 11: indirizzi per lo svolgimento delle attività accessorie degli stabilimenti balneari".
Domani (giovedì 27 settembre) torna a riunirsi il Consiglio comunale di San Severino Marche. Tra gli argomenti all’ordine del giorno della seduta, convocata dal presidente dell’Assise settempedana, Sandro Granata, per le ore 20,30 nell’ex sala udienza del Giudice di Pace a palazzo Governatori; figurano le comunicazioni del sindaco, Rosa Piermattei, la nomina del revisore unico dei conti per il triennio 2018-2021, l’approvazione del bilancio consolidato 20147.
Il Consiglio comunale, inoltre, sarà chiamato ad approvare l’atto di indirizzo per l’affidamento del servizio di liquidazione, accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità, dei diritti sulle pubbliche affissioni, della tassa occupazione spazi e aree pubbliche, della tassa smaltimento rifiuti giornaliera e della riscossione coattiva di tributi e altre entrate comunali.
Fra gli argomenti all’ordine del giorno anche l’atto di indirizzo per l’affidamento della gestione dei campi da gioco “Gualtiero Soverchia” e “Tullio Leonori” e una mozione sul ripristino del Punto nascite dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”.
Si parlerà di Macerata, si parlerà di centro storico e delle persone che lo vivono, lo abitano, lo animano e vi lavorano, si parlerà delle persone che all'interno della città e del suo centro si muovono e di come si muovono. Pensare Macerata, associazione e lista civica nella coalizione di governo di centro-sinistra della città di Macerata, presenta la sua prossima iniziativa sui contenuti della mobilità sostenibile.
Venerdì 28 settembre a partire dalle ore 17:30 presso la sala conferenze dell'Asilo Ricci, in vicolo dell'Asilo Ricci, 36 nel cuore del centro storico si svolgerà il convegno Idee per Macerata. Riflessioni sul centro storico, che vuole sia analizzare, attraverso numeri e riflessioni, l'attuale situazione della mobilità cittadina con focus sul centro storico, sia aprire uno spazio di proposta ragionata e condivisa.
Ad aprire l'iniziativa, dopo l'introduzione dell'architetto Federica Ciavattini che coordinerà anche l'incontro, saranno gli interventi tecnici di Nicola Russi, del Politecnico di Torino, di Fabrizio Toppetti, dall'Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e di Riccardo Berti Nulli della Società Sintagma.
A seguire, una tavola rotonda coordinata da Ruben Baiocco dell'Università IUAV di Venezia in cui interverranno, oltre ai relatori presenti, i rappresentanti del Comitato dei residenti del centro storico “La Grondaia”, dell’Univerisità degli Studi di Macerata, del Comune di Macerata e dei commercianti del centro storico.
Le conclusioni sono affidate a Manuel Orazi, Università degli Studi di Ferrara e alle proposte aperte alla partecipazione elaborate dal capogruppo di Pensare Macerata David Miliozzi. Invitiamo la cittadinanza a partecipare, anche attivamente, al convegno, con proposte e con le idee per la città. Portate i vostri figli e i vostri nipoti, l'iniziativa è anche per i più piccoli, perché il tema “la città che vorrei” è il titolo di atelier di danza e illustrazione per bambini che si svolgeranno in contemporanea con il convegno nella sala adiacente, curati dall'Associazione Scarabò.
La Sezione A.N.F.I. di Civitanova Marche nei giorni scorsi ha tenuto un incontro presso l’Oratorio della Chiesa di San Gabriele dell’Addolorata di Civitanova Marche, su invito del Parroco, rivolto ai parrocchiani e alcuni centri di aggregazione giovanile di Civitanova Marche, sul tema delle dipendenze.
Ha partecipato all’incontro una delegazione della Sezione ANFI di Civitanova Marche con il Presidente, Mar. Emanuele Fiorello, relatore Mar. Savino Capacchione ed il Presidente della Sezione A.N.F.I. di Macerata S.Ten. Ivano Pandolfi.
Sulla votazione in Consiglio Regionale della mozione della capogruppo di Fratelli d'Italia, trasformata in risoluzione e approvata all'unaminità, esprime piena soddisfazione Elena Leonardi che sin dallo scorso anno conduce questa battaglia per i pescatori marchigiani.
Gli operatori del settore chiedono con forza che si anticipi la chiusura del periodo di fermo pesca, tanto che nella sua mozione la Leonardi evidenziava il fatto che l'apertura al primo novembre penalizza annualmente gli operatori marchigiani rispetto a quanto accade nelle regioni confinanti. Il fatto che in altre realtà regionali si possa pescare prima fa si che molti operatori della ristorazione si rivolgano altrove per rifornirsi di lumachine, con notevoli danni economici per i pescatori marchigiani. La Leonardi ricorda che anche la Coldiretti Marche ha recentemente affermato che “in 33 anni di fermo biologico le importazioni di pesce dall'estero sono passate dal 27 all'80% e le aziende sono in difficoltà nonostante la flotta si sia ridotta di un terzo con relativa diminuzione della forza lavoro”.
Nell'atto votato si evidenzia il fatto che la richiesta degli operatori del settore dell'anticipo al mese di ottobre 2018 non compromette la dinamica della popolazione delle lumachine di mare, dato che non è questo il periodo riproduttivo di questa specie.
L'atto approvato oggi dall'Assemblea Legislativa – afferma la rappresentante del partito della Meloni - impegna la Giunta Regionale ad attivarsi concretamente tramite la Commissione Tecnico Scientifica per la pesca, da riunirsi in tempo utile per definire i dettagli relativi alla pesca di “Nassarius Mutabilis” in accoglimento delle specifiche istanze dei pescatori di questo peculiare settore. Si impegna inoltre a sollecitare il Ministero Competente, tramite la Capitaneria locale, affinché si possa emettere ordinanza specifica di apertura anticipata di un mese delle “lumachine di mare”. L'ulteriore richiesta – conclude Leonardi – è quella di far si che la Giunta si attivi prontamente in modo che il calendario di apertura possa essere anticipato in modo definitivo.
Dopo la firma del protocollo d’intesa tra tutti gli attori protagonisti, l’Unione Montana Potenza, Esino e Musone di San Severino Marche giovedì prossimo (27 settembre) terrà un’assemblea pubblica per dare il via al nuovo Contratto di fiume del bacino idrografico dell’Alto Potenza. L’incontro si terrà, a partire dalle ore 17,30, nella sala Aleandri presso il teatro Feronia. La cittadinanza è invitata a partecipare.
“Il Contratto di fiume – spiega il presidente dell’Unione, Matteo Cicconi - intende dare vita alla rigenerazione ambientale del bacino idrografico che fa riferimento a un territorio di oltre 400 chilometri quadrati. L’alta valle del Potenza è qualificata dalla presenza di ben quattro siti Natura 2000 e di due zone speciali di conservazione. L’area in questione è stata anche scelta per lo sviluppo di un progetto di monitoraggio e reintroduzione della trota autoctona appenninica nell’ambito del programma europeo Life Natura”.
Tra i Comuni interessati quelli di Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Muccia, Pioraco, San Severino Marche, Sefro e Treia ma anche enti come la Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito, il Consorzio di Bonifica, la Regione Marche, le Province di Macerata e Ancona, le associazioni ambientaliste. Tra le finalità del contratto, ovviamente, anche il rilancio turistico e ambiente del territorio.
Via libera dell'Anac al progetto Tolentino, la realizzazione da parte dell'Erap di appartamenti al posto delle Sae per i terremotati, dopo il diniego di qualche giorno fa, che aveva suscitato molte polemiche. Un'operazione, secondo l'Erap, da condurre con le stesse procedure per l'affidamento dei lavori delle casette con una procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando in quanto ricadrebbero in una fattispecie di emergenza, mentre l'Autorità Anticorruzione aveva motivato lo stop con il fatto che si trattava di "ordinari interventi di edilizia residenziale pubblica, finanziati dalla Regione". Oggi il chiarimento con una comunicazione dell'Erap che fa riferimento a tre ordinanze di protezione civile, le n.510, 518 e 538 del 2018. L'Autorità Anticorruzione ha preso atto che gli interventi in questione "sono stati espressamente autorizzati" dal combinato disposto delle ordinanze. La precedente documentazione inviata dall'Erap non avrebbe fatto riferimento esplicito alle ordinanze. (Ansa)
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma della Capogruppo regionale FI, Jessica Marcozzi
L’Amministrazione regionale mi ha garantito che si farà carico di chiedere al Compartimento Marittimo l’autorizzazione a anticipare l’apertura della pesca delle lumachine di mare al primo ottobre. Questo mi hanno detto oggi in Consiglio regionale nel corso del dibattito sulla mia interrogazione con cui chiedevo proprio l’anticipazione dell’apertura della pesca delle lumachine.
Il mio atto è il frutto di un costante e diretto rapporto con i rappresentanti della pesca, in questo caso, della Piccola Pesca. Io e il Capogruppo Fi di Porto San Giorgio, Carlo Del Vecchio ci siamo fatti carico delle loro esigenze e difficoltà. Ricordiamo che la categoria in questione soffre anche il problema dei danni alle reti provocati dai delfini che si avvicinano alla costa in cerca di cibo. Anche su questo ci siamo mossi insieme per trovare una soluzione quanto prima. Ma tornando alle lumachine di mare, la Piccola Pesca, come avviene in altre regioni e in altri Compartimenti, come avvenuto anche in passato da noi, chiede che si possa anticiparne la pesca al primo ottobre. Un’anticipazione che, ovviamente, non arrecherebbe alcun danno all'equilibrio della specie ittica non essendo questa nel periodo riproduttivo. Si aiuti chi chiede solo di lavorare. Io e Forza Italia sempre dalla parte dei lavoratori.
Recentemente alcuni vandali si erano divertiti ad imbrattare con una vernice rossa, la scritta pubblicitaria Shell che nel 2016 era stata recuperata e restaurata dall’Amministrazione comunale, dal Comitato di Quartiere Centro Storico, dal Circolo Culturale Don Luigi Sturzo, grazie all’intervento della stessa ditta Shell Italia Oil Products srl.
I lavori di consolidamento e restauro del pittogramma furono eseguiti dalla restauratrice Laura Mariotti sotto la direzione della Sovrintendenza dei Beni Artistici e Etnoantropologici delle Marche di Urbino. Dopo l’atto vandalico, la stessa restauratrice Laura Mariotti si è messa a disposizione gratuitamente ed in una mattinata, oltre ad aver rimosso il graffito ha anche provveduto a risistemare l’intero pittogramma.
Il sindaco Giuseppe Pezzanesi ringrazia Laura Mariotti per la sensibilità e la professionalità, oltre che per essersi messa a disposizione gratuitamente per cancellare la scritta riportata sul muro. Inoltre Pezzanesi condanna l’atto vandalico anche perché, al di là dei marchi o delle ditte e di quello che possono rappresentare o evocare, tra le tante testimonianze che raccontano la storia di una città e di un territorio, oltre a quelle antiche già conosciute ve ne sono altre, ugualmente importanti, che testimoniano un passato più recente che, se non conservate in maniera adeguata, rischiano di scomparire e con esse si dimenticano, purtroppo, storie di uomini e vicende, magari legate alla quotidianità e alla cultura del lavoro, che invece sono insite di una Comunità.
Da Potere al Popolo Macerata riceviamo e pubblichiamo.
L'assemblea provinciale di Potere al Popolo esprime viva preoccupazione e vicinanza alle famiglie terremotate per quanto sta emergendo in questi ultimi giorni a Tolentino.
Di fatto, dopo l'intervento dell'ANAC, cade il castello di carta messo in piedi dal sindaco Pezzanesi in questi due lunghissimi anni, in cui tutto è stato pensato, ma nulla, alla fine, è stato fatto. L'ostinazione nel volersi muovere al buio, affidarsi solo ad intuizioni personali e ai "consigli per gli acquisti", hanno fatto sì che, oggi, a pagare le conseguenze, siano gli oltre 4000 sfollati che vedono sempre più lontano il ritorno a casa. A testimoniare tutto ciò rimangono il villaggio container (teatro più volte di manifestazioni di disagio di varia natura) e gli sfollati lungo la costa. Dunque, situazione paralizzata, anche a causa del Governo che in continuità con il precedente, ha deciso di avvalersi ancora dello strumento dei decreti legge occasionali, piuttosto che lavorare ad una pianificazione organica della ricostruzione.
Ciò che serve invece, il prima possibile, è una commissione parlamentare che inizi finalmente a lavorare alla stesura di un Testo Unico per le emergenze, che dia prioritaria importanza alle istanze dei territori e che stravolga totalmente la struttura piramidale fatta di decisioni universali imposte dall'alto, senza considerare l'eterogeneità del territorio e le priorità delle singole comunità. La politica, anche nell'emergenza, continua a "fabbricare poltrone" e a divere gli incarichi, invece di snellire le procedure e velocizzare gli interventi. Potere al Popolo auspica, dunque, un cambio di rotta dell'attuale esecutivo, augurandosi che si vada velocemente nella direzione indicata e si parta con la ricostruzione pesante il prima possibile.
E’stata inaugurata oggi a, San Severino Marche, la prima colonnina pubblica per la ricarica di veicoli elettrici. Posizionata nel parcheggio di via Gorgonero, la stazione è stata attivata da Estra, gruppo tra i leader in Italia nel settore dell’energia, in collaborazione con il Comune di San Severino. Un progetto fortemente voluto da Estra, che sta muovendo i primi passi nel settore della mobilità elettrica per rispondere alle attuali e future esigenze di un trasporto sempre più evoluto e a basso impatto ambientale, sposato dall’amministrazione settempedana.
“Questo investimento – ha detto - il presidente di Estra Francesco Macrì – conferma l’impegno del Gruppo a sostegno dei principi dell’efficienza energetica e dell’ecosostenibilità. La mobilità elettrica rappresenta un tema cruciale per il nostro futuro, su cui l’azienda, da sempre attenta all’ambiente, ha deciso di puntare. Per Estra si tratta della prima colonnina di ricarica per veicoli elettrici installata nelle Marche, a testimonianza della grande vicinanza a questo territorio”.
"La nostra attenzione alle tematiche ambientali – ha aggiunto- il sindaco di San Severino Rosa Piermattei - è da sempre molto alta. Dopo aver sottoscritto, lo scorso anno, il Patto dei Sindaci per l'energia sostenibile e il clima, stiamo seguendo una serie progetti per lo sviluppo di una mobilità sempre più a basso impatto ambientale. L'inaugurazione della prima colonnina pubblica di ricarica per le auto elettriche va in questa direzione, così come vanno in questa direzione la volontà di introdurre nuovi bus elettrici per il servizio urbano e il progetto di taxi sociale a propulsione elettrica”.
La stazione di ricarica sarà attiva 24 ore su 24 ed è dotata di 2 prese di tipo 2 a 22 Kw (ricarica accelerata). Ricaricare un veicolo è molto più semplice di come si possa pensare: per fare il “pieno” sono infatti sufficienti una carta di credito e un tocco sul display del proprio smartphone. Un sistema di ricarica veloce ed innovativo, reso possibile da Estra attraverso la app dedicata “e-ricaricati”, disponibile per IOS e Android. Per attivare e gestire ricarica e pagamento con il telefonino, è sufficiente collegarsi alla rete della colonnina, dotata di un hot spot wi-fi, scaricare la app “e-ricaricati” e registrarsi. Più d’una le funzioni della app, che permette anche di visualizzare tutte le stazioni su mappa interattiva. Per usufruire del servizio non è necessario essere clienti Estra.
Quello di San Severino è il primo progetto realizzato da Estra nelle Marche. Attualmente le colonnine attive nelle regioni servite dalla multiutility sono 9 ed altre 6 saranno attivate entro la fine dell’anno. Fino al 31 dicembre il “pieno” sarà gratuito in tutte le stazioni di ricarica Estra.
Al termine dell’ìnaugurazione il sindaco Piermattei e il presidente di Estra Macrì hanno visitato il nuovo store di Estra Prometeo in viale Eustachio.
Secondo il primo rapporto nazionale sulla mobilità sostenibile, realizzato da Lorien Consulting in collaborazione con La Nuova Ecologia, un italiano su cinque si affida alla sharing mobility e uno su tre è propenso all’uso dell’auto elettrica. Dal sondaggio risulta che cresce la propensione nei confronti dell’auto elettrica, considerata la forma di alimentazione più sostenibile (33%). Gli italiani si dichiarano decisamente favorevoli (72%) a estendere all’Europa e all’Italia la proposta olandese di vietare la vendita delle auto a benzina o diesel entro il 2025. Il 23% lo è addirittura “molto”. Il 78% afferma di essere disponibile a spendere l’11% in più per un’auto elettrica rispetto a un’auto inquinante. C’è poi un 32% disposto a spendere ancora di più. Il 73% pensa che un costo inferiore della ricarica o incentivi fiscali potrebbero aiutare nell’acquisto dell’auto elettrica. Per il 65% aiuterebbe anche facilitare il rifornimento, con punti di ricarica diffusi e la possibilità di ricaricare la propria auto da casa.
Nell’ambito degli incontri istituzionali di conoscenza del territorio il nuovo Prefetto di Macerata, dottoressa Iolanda Rolli, si è recata in visita al Comune di San Severino Marche. Ricevuta a palazzo dei Governatori dal sindaco, Rosa Piermattei, la rappresentante dello Stato si è confrontata con il primo cittadino sulle questioni che
interessano il territorio settempedano, con particolare riferimento al dopo terremoto e alle situazioni di criticità connesse alla sicurezza pubblica. L’incontro tra sindaco e Prefetto si è chiuso con una visita alla bella piazza Del Popolo.
Torna a riunirsi il Consiglio Comunale di Recanati. A convocarlo, venerdì 28 settembre alle ore 19 presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale, è il Presidente Massimiliano Grufi.
Nove i punti all'ordine del giorno e si comincia con le interrogazioni. A seguire con l'approvazione dei verbali delle sedute del 2 febbraio, 26 aprile, 21 maggio, 11 giugno e 30 luglio 2018; approvazione del bilancio consolidato dell'esercizio 2017 e adesione del Comune all'associazione lirico - musicale culturale Beniamino Gigli Jr.
La seduta prosegue con i punti relativi alla presa atto della permuta aree site a Recanati in località Montefiore; variante parziale al PRG per declassamento edifici colonici e variante parziale al PRG Via del Donatore. Si continua con il punto inerente all'integrazioni e modifiche al regolamento interno del gruppo comunale di volontariato di Protezione Civile che giovedì 27 settembre alle 12,30 sarà anche al centro della Commissione Affari Generali, statuto e regolamento convocata dal Presidente Andrea Marinelli.
Il Consiglio si chiude con le mozioni. Qualora la seduta del 28 settembre dovesse risultare deserta per difetto del numero legale, il Consiglio si intende riconvocato per il 29 settembre, alle 9, in seconda convocazione, per la trattazione dei medesimi punti.
Dal presidente del comitato VIlla Eugenia Pubblica, Nicola Lelli, riceviamo e pubblichiamo
Duole constatare, dai resoconti di stampa, che il sindaco consideri Villa Eugenia semplicemente un rudere, un peso di cui disfarsi. Ciarapica sembra proprio ignorare il valore e il significato della Villa e del suo parco per Civitanova e i civitanovesi.
Per giustificare la scelta di disfarsi di un patrimonio storico, sul quale tre amministrazioni comunali precedenti la sua avevano investito, ingaggiando e confermando una battaglia giudiziaria che aveva l’obiettivo di acquisire la Villa tra i beni del Comune, Ciarapica diffonde un falso: l’avere evitato (dice) cause rischiose con richieste di risarcimento danni.
Come gli capita spesso, distorce la realtà piegandola alle misere logiche della sua politica, che infatti sfocia nella svendita di Villa Eugenia attraverso la rinuncia al diritto di prelazione. Il rischio di cause lunghissime, che Ciarapica evoca, non c’entra un bel niente. La verità è una: in tempi record ha sottoscritto la transazione con i privati consentendo loro di schivare la sentenza che il Tar avrebbe pronunciato solo tra qualche settimana per stabilire se i civitanovesi avessero diritto di prelazione sulla Villa o meno. I sindaci Marinelli, Mobili e Corvatta ritenevano di sì.
Ciarapica e la sua giunta hanno preferito incassare il prezzo della transazione, 220 mila euro - il piatto di lenticchie - facendo un grandissimo favore al privato e togliendo per sempre Villa Eugenia ai civitanovesi. A differenza dei sindaci che lo hanno preceduto Ciarapica ha agito senza alcun coraggio, senza alcuna consapevolezza del valore dell’edificio e del parco, trattati come un orpelli di cui liberarsi per passare in gran fretta all’incasso di una mancia.