"Si informa che, a seguito dei continui aggiornamenti del registro dei contagiati e delle persone in quarantena, si potrebbero verificare dei disservizi nella tempestiva consegna e ritiro dei sacchetti e del materiale informativo riservato a coloro che sono posti in quarantena perchè contagiati o perché entrati in contatto con persone risultate positive al virus". A darne notizia, in una nota, sono i vertici del Cosmari.
"La situazione potrebbe essere conseguente alla non tempestiva comunicazione da parte degli enti preposti, derivante dalle difficoltà scaturite dal grande numero di positivi - informano dal Consorzio -. Analoghi disservizi potrebbero verificarsi sul territorio, a causa dell’estendersi dei contagi, sia nella pulizia aree che nella raccolta porta a porta, nonostante l’abnegazione del personale e l’organizzazione attuata tesa a garantire i servizi prioritari".
"Si coglie anche l’occasione per invitare i cittadini alla massima collaborazione e al rispetto delle regole e degli orari, agevolando il lavoro del personale in servizio ed evitando comportamenti non consoni come quelli di gettare a terra mascherine chirurgiche e fazzoletti di carta che vanno, invece, conferiti nei cestini dell’indifferenziato o comunque nei sacchetti gialli dei rifiuti indifferenziati. Si ricorda che il numero verde gratuito è a disposizione per informazioni e/o segnalazioni ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 14 e il sabato dalle ore 8 alle ore 12" conclude nella nota il Cosmari.
Il Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai sanitari No vax della regione. La motivazione fornita dai giudici risiede nel difetto di competenza e ha riguardato due casi in particolare.Tra questi quello di un medico, impiegato in una rsa in provincia di Ancona ma residente nel Maceratese, che si era rivolto al TAR in seguito alla sospensione dal lavoro perché, una volta guarito dal Covid, aveva deciso di non vaccinarsi. Il secondo era stato avanzato da una ventina tra medici, farmacisti, psicologi, veterinari, dipendenti di strutture pubbliche o private e liberi professionisti.
Secondo le motivazioni fornite dal TAR, la legge che ha imposto il vaccino al personale sanitario non consente alle Asur possibilità di scelta. La decisione dei giudici rimanda dunque le migliaia di casi in arrivo al giudice ordinario per i liberi professionisti e al giudice del lavoro per i dipendenti del settore privato o dei comparti del settore pubblico privatizzati.
Finito l'effetto festività, con meno tamponi processati, tornano a correre i dati dei contagi nelle Marche, con 1.098 positivi rilevati nell'ultima giornata (ieri poco più di 300) e il tasso di incidenza che risale a 365, 79 su 100mila abitanti (ieri 337,94), secondo i dati dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale.
La positività è all'11,4% su 9.596 tamponi del percorso diagnostico screening (totale tamponi 13.171) a cui si aggiungono 6.741 tamponi antigenici screening, con 1.214 positivi da sottoporre a tampone molecolare. Ancona resta la prima provincia per numero di contagi, 338, seguita da Fermo con 191, Macerata con 187, Ascoli Piceno con 163, Pesaro Urbino con 135, oltre 84 casi fuori regione.
Il maggior numero di nuovi positivi nelle 24 ore interessa la fascia di età 25-44 anni, seguita da 45-59 con 243, sono 64 i casi tra i bambini 6-10 anni, 181 i casi complessivi da zero a 18 anni, 150 quelli della fascia 19-24 anni. Sono 257 i soggetti con sintomi, 394 i contatti domestici, 233 i contatti stretti di casi positivi, zero i positivi in setting scolastico formativo, 13 i contatti in ambiente di vita socialità, 6 i contatti in setting lavorativo2i casi emersi dallo screening sanitario, un contatto in setting assistenziale, 5 casi extra regione. Dai dati dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale, risulta che il 75% dei ricoverati in terapia intensiva non è vaccinato, il 25% lo è.
Aumentano di nove unità i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 254 pazienti, 42 dei quali in Terapia Intensiva (numero invariato rispetto alle ultime 24 ore). Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati anche quattro decessi: un 76enne di Corridonia e un 88enne di Fano spirati all'ospedale di Fermo; una 87enne di Civitanova Marche che ha perso la vita presso la residenza Valdaso e un 80enne di Monte San Pietrangeli spentosi all'ospedale 'Murri' di Fermo.
Se n'è andato nella notte Roberto Compagnucci, per tutti "Jerry Mix", poliedrico artista della musica, storico ed amato dj. Maceratese, da sempre appassionatissimo di musica, trasmetteva la sua passione rendendola evidente in ogni sua performance, quasi elevandola a un motivo di vita.
Amatissimo da molti, sempre attorniato da amici che riusciva a coinvolgere immancabilmente in mille progetti. Lascia la mamma Marisa, la cugina Silvia, la zia Marcella ed i tanti, tanti amici che già da questa notte, quando la notizia di è diffusa sui social, hanno postato sbigottiti messaggi di cordoglio.
La camera ardente è allestita presso la sala del commiato in Via dei Velini a Macerata. Le esequie si svolgeranno domani, 29 dicembre, alle ore 15.30 nella chiesa dell'Immacolata a Macerata.
La Giunta comunale, con apposito atto deliberativo, ha autorizzato la Società Assm Spa alla demolizione del fabbricato sito tra Via Piersanti Mattarella e Contrada Piani Bianchi, praticamente sopra la diga del lago delle Grazie, che versa in precarie condizioni strutturali e riveste carattere di pericolosità.
“La casa è di proprietà comunale, spiega l’ente in una nota, è destinato a guardiania ed era stato dato in uso all’Assm gestore dell’impianto che si è impegnata a tenere in perfetta efficienza, per l’intera durata della validità della concessione, tutti gli impianti e le apparecchiature affidategli, garantendo il rispetto delle vigenti normative tecniche di sicurezza e si obblia a studiare le migliorie, nonché i rinnovi ed i potenziamenti che si rendano necessari, al fine di consegnare al Comune, al termine del rapporto, gli impianti perfettamente efficienti. Sono a carico dell’Azienda le manutenzioni ordinarie e straordinarie di entità ridotta e con carattere di urgenza, gli interventi di rinnovo e rifacimento degli impianti saranno proposti dall’Azienda che si farà carico dei progetti necessari".
Continua la corsa alla terza dose e si moltiplicano i disagi presso l’Hub vaccinale di Piediripa. La riduzione della validità del Green Pass da 9 a 6 mesi (a partire dal primo febbraio) ha incrementato enormemente l’affluenza presso i centri vaccinali, soprattutto di cittadini senza prenotazione.
Le lamentele registrate negli scorsi giorni, dopo la scarsa chiarezza comunicativa che ha portato oltre un centinaio di persone in fila nella mattinata di ieri 26 dicembre nonostante il centro fosse chiuso, oggi il problema degli assembramenti fuori dal centro si è ripresentato, stavolta a causa della presenza di poco personale medico all’interno della struttura a dover far fronte alle quasi 300 persone in coda sotto la pioggia.
Alla riapertura dell'hub alle ore 14 e 35, dopo la pausa pranzo (prevista fino alle 14), un cittadino ha voluto denunciare alla nostra redazione la situazione: “Trovo assurdo che in un momento d’emergenza come questo il centro non lavori a orario continuato. È ovvio che il personale sanitario non sia sufficiente – aggiunge – Nella fila più lunga, quella dei non prenotati, c’è gente in fila dalle 11 di stamattina sotto la pioggia e al freddo”.
Un’affluenza doppia rispetto a quella prevista, in cui il numero di coloro che non si sono prenotati è spesso pari se non superiore a quello delle prenotazioni registrate, sta facendo emergere le difficoltà del personale Asur che non riesce a fronteggiare la grande affluenza del periodo natalizio. Da sottolineare, inoltre, come il centro vaccinale di Piediripa rimarrà chiuso anche dopo l'ultimo giorno dell'anno, il primo e il due gennaio.
++ AGGIORNAMENTO ORE 18:45 ++
I quattro medici attualmente in servizio al centro vaccinale di Piediripa non riescono a sostenere la situazione creatasi all'interno e all'esterno dell'hub, con centinaia di persone assembrate. Alcuni sono in fila dalle 11 di stamattina. Il centro non dispone di personale sufficiente nemmeno per garantire assistenza o fornire indicazioni a tutti gli avventori circa i percorsi da seguire per snellire la coda: diversi sembrerebbero essere i prenotati inutilmente in fila insieme ai non prenotati.
Iniziano ad emergere anche i primi segni di nervosismo e la tensione cresce, tantochè sono state chiamate sul posto le forze dell'ordine. Con la chiusura prevista per le 19, si rischia di rimandare a casa senza dose il gran numero di cittadini ancora in attesa: "Il personale è letteralmente insufficiente a gestire tutta la gente qua fuori, sembrano tutti sul piede di guerra" commenta un cittadino preoccupato.
++ AGGIORNAMENTO ORE 19:15 ++
Il centro vaccinale resta aperto ad oltranza: i medici presenti cercheranno di completare la vaccinazione di quanti più cittadini possibile.
++ AGGIORNAMENTO ORE 20:00 ++
Grazie alla disponibilità del personale in servizio e all'intervento della polizia, verranno vaccinate tutte le persone entrate nel centro entro le 19.
Già a partitre da domani si auspica la presenza di maggior personale della protezione civile per fornire indicazioni più precise alla cittadinanza ed evitare che la situazione possa ripetersi.
Il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il decreto legge con le nuove restrzione per arginare il contagio da Covid, in partcolare con l'avanzare della variante Omicron. Alcune di queste, come l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, sono già entrate in vigore, altre non ancora. Riportiamo di seguito le misure approvate nel nuovo decreto legge e il calendario delle nuove restrizioni.
– Dal 25 dicembreDiventa obbligatorio in tutte le regioni d’Italia, anche per quelle in zona bianca, indossare le mascherine anche all’aperto e non solo nei luoghi chiusi. Le nuove regole prevedono l’obbligo di indossare le mascherine di tipo Ffp2, più sicure e coprenti di quelle chirurgiche o in tessuto, in luoghi chiusi come cinema e teatri, sui mezzi di trasporto pubblico (sia quelli cittadini che quelli a lunga percorrenza), e per partecipare a eventi pubblici sportivi al chiuso e all’aperto, come le partite allo stadio. In questi luoghi, tranne quelli all’aperto, è anche vietato consumare cibi e bevande.
L’obbligo di indossare le mascherine all’aperto rimarrà in vigore fino al 31 gennaio del 2022, mentre quello che riguarda le Ffp2 e il divieto di consumo di cibi e bevande varrà fino al 31 marzo, data in cui è per ora fissata la fine dello stato di emergenza. È già entrata in vigore anche una nuova restrizione che riguarda il Green Pass “rafforzato” (anche chiamato Super Green Pass), il certificato che si ottiene solo con la vaccinazione o con la guarigione dal coronavirus: dal 25 dicembre, e fino al 31 marzo, il Green Pass “rafforzato” è obbligatorio anche per la consumazione al bancone di bar e ristoranti.
Dal 25 dicembre al 31 gennaio, inoltre, saranno chiuse le discoteche e le sale da ballo e saranno vietati eventi e feste che possano creare assembramenti all’aperto, come ad esempio i concerti e le feste di fine anno in piazza.
– 30 dicembre. Fino alla fine dello stato d'emergenza, per accedere alle residenze sanitarie e socio-sanitarie assistenziali (RSA), sarà necesasaria la terza dose di vaccino o, in alternativa, l’esito negativo di un test antigenico o molecolare nelle 48 ore precedenti all’accesso dopo aver completato il ciclo vaccinale base (una dose del vaccino di Johnson & Johnson o due dosi di tutti gli altri vaccini).
– 10 gennaioDal 10 gennaio l’obbligo di Green Pass “rafforzato” servirà per per accedere a musei e mostre; piscine e palestre al chiuso; per gli sport di squadra al chiuso e per accedere a spogliatoi e docce comuni; per centri benessere al chiuso e centri termali (tranne quelli che effettuano attività riabilitative o terapeutiche); parchi tematici e di divertimento; sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; centri culturali, centri sociali e ricreativi al chiuso (esclusi i centri educativi per l’infanzia). La dose di richiamo di vaccino (la terza) potrà inoltre essere somministrata dopo 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario, e non più dopo 5 mesi.
– 1º febbraioInfine la durata del Green Pass, sia quello “base” che quello “rafforzato”, verrà ridotta da 9 a 6 mesi.
Sono 309 i nuovi casi nelle Marche nelle ultime 24 ore, per effetto dei pochi tamponi effettuati nel giorno di Santo Stefano. Resta alta però la percentuale di positività: è infatti risultato infetto il 12,9% (ieri 20%) dei 2.377 tamponi analizzati. I tamponi sono stati 2377 per il percorso nuove diagnosi e 967 nel percorso guariti.
È ancora la provincia di Ancona quella con più contagi con più della metà del totale (172), Seguita da Pesaro-Urbino (28), Macerata e Ascoli Piceno (6) e Fermo (3); sono ben 94 i contagi provenienti da fuori regione. Aumentano i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 245 pazienti (+4 rispetto a ieri), 42 dei quali in Terapia Intensiva (+ 4 rispetto alle ultime 24 ore).
Il Servzio Sanità rileva, inoltre, quattro decessi correlati al Covid nelle ultime 24 ore. Le vittime sono una 93enne di Montecalvo in Foglia che è spirata all'ospedale di Urbino, una 90enne di Jesi che ha perso la vita all'ospedale cittadino, 96enne di Pesaro che si è spenta al nosocomio del capoluogo di provincia e una 87enne di Sant'Elpidio a Mare venuta a mancare, invece, alla Residenza Valdaso. Il computo totale dei decessi correlati al Covid nelle Marche sale, dunque, a 3225.
Pranzo di Natale offerto dalla Croce Verde con 150 partecipanti. Gli invisibili, le persone sole, in difficoltà per i più svariati motivi di Macerata e dei paesi vicini nel giorno di Natale hanno potuto così sentire la la solidarietà e la vicinanza dell’associazione. Un piccolo gesto, che ha contribuito a far sentire meno sole tante persone italiane e non.
“Un grazie voglio rivolgerlo al Centro di ascolto e di prima accoglienza della Caritas di Macerata, al personale del ristorante "il Ghiottone" e ai volontari della Croce Verde, ha affermato il presidente della stessa associazione Angelo Sciapichetti. Nel nome di Don Tonino Bello che diceva:
«Vorrei stringere la mano di tutti, dei bambini e dei grandi, dei ricchi e dei poveri, e fissare gli occhi della gente, e ripetere a ognuno che, se la tregua santa del Natale si allargasse a tutti i trecentosessantacinque giorni dell’anno, la vita sulla terra sarebbe più bella: senza sfrattati, senza famiglie divise, senza cuori delusi, senza disoccupati, senza infelici, senza tragiche solitudini».
Effetto Natale nelle Marche per i dati sulla diffusione dei contagi: 385 nuovi positivi al covid nell'ultima giornata (ieri erano 890, la vigila di Natale un nuovo record con 1.103) e una positività del 20% su un basso numero di tamponi esaminati, come sempre durante le giornate festive: 1.922 quelli del percorso diagnostico screening (2.915 quelli complessivi, a cui si aggiungono 1.134 test antigenici), con il tasso di incidenza che cala a 337,94 su 100mila abitanti (ieri era 355,05).
La provincia di Ancona continua a fare la parte del leone con il maggior numero di contagi: 201, seguita da Macerata con 75, Pesaro Urbino con 74, Fermo con 11, Ascoli Piceno con 7 e 17 casi fuori regione.
La fascia di età più colpita è quella 25-44 anni con 125 casi, seguita da quella 45-59 con 74 casi. Sono 87 i casi tra i ragazzi da zero a 18 anni, di cui 34 nella fascia di età 6-10 anni (gli scolari delle elementari), 37 tra 19-24enni. Non ci sono nuovi casi tra i 90enni e over.
Sono 91 i sintomatici, 123 i contatti domestici, 88 i contatti stretti di casi positivi, 73 i casi in fase di approfondimento epidemiologico, 3 contatti in ambiente di vita socialità, uno rispettivamente nelle caselle positivi in setting scolastico/formativo, contatti in setting lavorativo, contatti in setting assistenziale screening sanitari, caso extra regione. Nelle terapie intensive, il 74% dei pazienti non è vaccinato, il 26% lo è.
Le Marche sono una delle regioni italiane in cui l’interruzione volontaria di gravidanza è resa più difficile a causa dell’elevato numero di ginecologi e ostetriche obiettori di coscienza. Il dato, diffuso dall’ASUR, fa riferimento a 8 ospedali di tutte le province e riguarda i casi presenti fino a dicembre 2020. Ma le richieste di aiuto continuano ad aumentare con la Regione che fa muro nel fornire i dati completi. Negli ospedali di Fermo e di Jesi i medici obiettori arrivano al 100%. Dati che si differenziano ma non troppo spostandosi nelle altre province: ad Ascoli Piceno sono 7 ginecologi su 10 e 15 ostetriche su 18; a Civitanova Marche 6 su 8 e 14 su 17; mentre a Urbino gli obiettori sono 4 su 9 e 5 su 13. E solo al “Santa Maria della Misericordia” di Urbino e al “Generale Provinciale” di Macerata si effettua la RU486.
“Abbiamo richiesto una mappatura completa di medici obiettori e non in tutta la regione, ma ancora non ci è stata fornita da parte dell’ASUR nonostante siano trascorsi dei mesi - spiega Marte Manca, referente del gruppo “Non una di meno” - Il nostro compito è quello di fornire informazioni sui metodi contraccettivi e, con le due ginecologhe che fanno parte del nostro gruppo, stare vicino a chi vive delle situazioni di disagio acuite dalla pandemia”.
Proprio a causa del Covid, e in seguito al periodo di lockdown, c’è stato un vero boom di richieste di aiuto al gruppo: “Siamo passate da 3 l’anno a 15. Parliamo di donne tra i 27 e i 35 anni, quindi del tutto consapevoli del percorso da intraprendere”.Due i casi limite affrontati: “Una ragazza proveniente dalla provincia di Fermo e positiva al Covid che, in pieno lockdown, dopo aver girato 3 strutture, è stata accettata solo ad Urbino per procedere con l’interruzione volontaria di gravidanza. E un’altra ragazza che, nello stesso periodo, è dovuta andare a fare il certificato di interruzione di gravidanza in Umbria perché nelle Marche non si riusciva a trovare chi volesse redigerlo”, spiega Manca.Lo scorso gennaio, in seguito a una mozione presentata dal Partito Democratico in consiglio sull’applicazione della legge 194 e sul diritto di abortire, il centrodestra nelle Marche si è opposto all’aborto farmacologico nei consultori e quindi alla somministrazione della pillola RU486, quasi del tutto introvabile nei presidi ospedalieri delle cinque province. Una scelta che va in direzione opposta rispetto alle linee guida del ministero della Salute, aggiornate lo scorso agosto. Da allora il silenzio è calato sulla questione.
“La Regione si rifiuta di applicare le linee guida del ministero e non ci ha mai fornito i dati neppure sui consultori, anche se sono dei dati che dovrebbero essere pubblici. Da quando è in carica il presidente Acquaroli non abbiamo mai avuto notizie e il prossimo 8 marzo torneremo in piazza per fare sentire le nostre voci con dei nuovi sit-in”, ha concluso l’esponente del gruppo.
Sono 890 i positivi al coronavirus rilevati in un giorno nelle Marche e l'incidenza sale a 355,05 (ieri 343,07). È quanto evidenziano i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale in un Natale in cui si registra il record di tamponi/test antigenici eseguiti: sono 15.280 i tamponi (12.204 nel percorso diagnostico e 3.076 nel percorso guariti, 7,3%) e 9.592 test antigenici (680 positivi).
È ancora il capoluogo di regione Ancona a far emergere il numero maggiore di casi (262); seguono le province di Pesaro Urbino (190), Macerata (180), Fermo (107), Ascoli Piceno (90); 61 i casi da fuori regione. Il numero assoluto più alto di contagi, presenti in tutte le fasce d'età tranne over 90, tra persone di 25-44 anni (289), seguita dalle fasce d'età 45-59 anni (172), 19-24 anni (96), 60-69 anni (93); 5 positivi tra 0-2 anni.
Tra i nuovi positivi 194 persone con sintomi; i casi comprendono anche 181 contatti stretti di positivi, 245 contatti domestici, 8 in ambiente di scuola/formazione, 3 in ambiente lavorativo, 5 in ambiente di vita/socialità, 1 e 1 rispettivamente in setting assistenziale e sanitario.
Per il secondo giorno consecutivo diminuiscono i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 220 pazienti (-2 rispetto a ieri), 38 dei quali in Terapia Intensiva (-2 rispetto alle ultime 24 ore). Un anno fa, a Natale 2020, i ricoverati erano 458, in trend discendente (-15), di cui 60 in Terapia intensiva. Gli ospiti di strutture territoriali sono 120 e 31 le persone in osservazione nei pronto soccorso. Nessun decesso rilevato nella regione nelle utime 24 ore.
Nella Regione Marche il tasso di incidenza di casi di Covid-19 continua ad aumentare e l’incremento è molto elevato nelle province di Ancona, Macerata e Fermo (oggi nuovo record di contagi in un giorno).
L'andamento in forte crescita dei casi positivi Covid-19 sintomatici, nel periodo di osservazione che va dal 15 novembre al 23 dicembre, ha impattato molto sul livello ospedaliero con numero elevato di ricoveri nei tre livelli di cura (terapia intensiva, terapia semi-intensiva e reparti non intensivi). Il livello dei ricoveri Covid-19 supera ampiamente il livello soglia del 10%, mentre la curva dell’incidenza dei nuovi casi evidenzia un netto rialzo raggiungendo i 315 casi/100.000 abitanti.
I due parametri - numero dei ricoveri ospedalieri e numero di nuovi casi ogni 100.000 abitanti - destano notevole preoccupazione nelle Marche per l’elevato livello di diffusione del virus SARS CoV2. Nella situazione epidemiologica attuale, la predominanza è della variante Delta alla quale si sta sostituendo velocemente la Omicron che ha raggiunto - stando ai dati dell'osservatorio epidemiologico regionale - il 28% della sua presenza sui casi positivi.
LEGGI ANCHE: UN REPARTO DELL'OSPEDALE DI CIVITANOVA RICONVERTITO COVID
"Mi è stato comunicato preventivamente dalla dottoressa Daniela Corsi, direttore della terapia intensiva Covid dell'ospedale di Civitanova Marche, che a causa delle numerose e gravi ospedalizzazioni, il nostro reparto di Medicina di urgenza è stato già riconvertito in Medicina di urgenza Covid".
A dare l'annuncio è il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica nel sottolineare come si tratti di una "notizia drammatica" per la città e che "deve far riflettere tutti ad osservare proprio da oggi la massima cautela per non moltiplicare in modo esponenziale i casi di contagio e per non aggravare la situazione sanitaria già ampiamente compromessa".
"E’ mio dovere richiamare tutti i cittadini alla massima prudenza e a un ulteriore senso di responsabilità in questi particolari giorni di feste che rischiano di far collassare le nostre strutture ospedaliere. Faccio appello, a chi non lo avesse già fatto, di ricorrere anche alla terza dose di vaccino, fondamentale per arginare i nuovi casi anche contro la diffusione della nuova variante Omicron che si prevede in fortissimo aumento già in questi giorni" evidenzia il primo cittadino.
"Spero che il mio appello giunga a tutta la cittadinanza, fiducioso che ognuno farà la propria parte in rispetto di sé e dei proprio cari, osservando rigorosamente tutte le misure comportamentali che abbiamo a disposizione, sia a livello individuale che collettivo, come il distanziamento, l’uso della mascherina ffp2, l’aereazione continua dei locali e l’igiene puntuale e frequente delle mani" ha concluso il sindaco Ciarapica.
Nuovo record di contagi nelle Marche nel giorno della Vigilia di Natale. nelle 24 ore registrano 1.103 nuovi casi (ieri erano 871), e il tasso di incidenza che schizza a 343,07 su 100mila abitanti (ieri 315,03). Lo comunica l’osservatorio epidemiologico regionale. La positività si attesta a 11,3% su 9.724 tamponi analizzati nel percorso diagnostico screening (oltre 14mila i tamponi totali, a cui si aggiungono 6.640 test antigenici, con 582 positivi).
Sono 237 i sintomatici. Il contagio si conferma maggiormente diffuso nelle fasce di età adulta: 349 casi tra 25-44enni, 249 tra 45-59enni. Sono 224 i casi da zero a 18 anni, di cui 78 nella fascia di età 6-10 anni. Ancona è la provincia con il maggior numero di casi, 361, seguita da Macerata con 187, Pesaro Urbino con 182, Fermo con 178, Ascoli Piceno con 131, 64 casi fuori regione.
Sui 1.103 nuovi casi, 301 sono contatti domestici, 224 contatti stretti di casi positivi, 21 positivi in setting scolastico-formativo, 10 contatti in ambiente di vita/socialità, mentre sono 299 i casi in fase di approfondimento epidemiologico. Nelle terapie intensive il 28% dei ricoverati è vaccinato, il 72% non è vaccinato.
Dopo le forti restrizioni dello scorso anno, per molti italiani queste sono senz’altro le “festività della ripresa”. Per quel che riguarda i regali sotto l’albero e il capodanno, ad esempio, la stima è di una spesa media di 238 euro per persona, segno di una progressiva 'normalizzazione' dello stato di emergenza legato al Covid.
A fare da contraltare però è l'aumento generale dei prezzi, segnalata quest'anno dal 38%, contro il 13% dello scorso anno, quando probabilmente in molti avevano rinunciato a grandi regali.
Sulla scelta delle modalità di acquisto, l'online rimane il canale più gettonato e scelto dal 55% degli intervistati (il 59% nel 2020). Il 44%, invece, vuole tornare nei negozi di vicinato contro il 17% dello scorso anno. Aumenta il movimento anche nei centri commerciali (38% dal 19% dello scorso anno) e nei mercati e mercatini di Natale (14% contro il 2% del 2020).
Solo nella Regione Marche, quest’anno le famiglie spenderanno complessivamente circa 572 milioni di euro, fra prodotti alimentari e servizi. A segnalarlo è l’Ufficio Studi di Confartigianato, sottolineando come parte di questa spesa (383 milioni di euro) sia stata indirizzata ad acquisti alimentari. Il dato risulta molto significativo, poiché costituisce un forte segnale di ripresa della food economy marchigiana e dell’artigianato in generale.Sono infatti ben 12.711 le imprese artigiane che lavorano in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigiani e servizi che possono essere regalati in occasione del Natale (dalla cosmetica alla moda, dall’arredo casa al benessere) con 47.800 addetti. Nella food economy, sono 2.645 gli “artigiani del gusto” impegnati nel rilancio del territorio, insieme ad imprese che ad oggi contano più di 11.800 addetti. Di questi, 2.677 lavorano nel Maceratese, 1.624 nell’Ascolano e 1.384 nel Fermano.
E proprio nella Provincia di Macerata, la spesa complessiva fra Natale e Capodanno è stata calcolata a circa 77 milioni di euro, a fronte dei 25 di Ascoli Piceno e dei 43 di Fermo. A livello regionale, poi, Confartigianato rileva un peso degli addetti nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale sull’artigianato della regione superiore alla media del 34,8%: nelle Marche è al 41,9%, terzo territorio in Italia. In tal contesto, l’impatto maggiore è nelle province delle Marche Sud. A livello nazionale, Fermo è la seconda provincia in Italia con il peso più rilevante dell’artigianato interessato dalla domanda per le festività (57,4%), Macerata è nona (43,6%), mentre Ascoli Piceno, con il 35%, è al 51esimo posto.
dati Swg per Confesercenti e Federalberghi
E’ boom in Italia per il fenomeno dell’homeschooling, l’istruzione domiciliare cresciuta con l’avvento della pandemia. Lombardia, Lazio e Sicilia le regioni principalmente interessate. Ma si tratta di un fenomeno che sta prendendo piede rapidamente anche nelle Marche, come dimostra il caso di Pesaro.Principale luogo di ritrovo sono i social network, dove l’homeschooling conta una pagina con più di 50.000 iscritti e con il vizio di diffondere quotidianamente fake news ad appannaggio dei no vax e no green pass. Ma sono tanti anche gli annunci privati di mamme che cercano di convincere altre mamme ad aderire all’istruzione parentale. Ed è così che abbiamo trovato Ramona, la mamma di Miriam, una bimba di 8 anni che frequentava la terza elementare quando i genitori no mask e no green pass, originari della provincia di Macerata, hanno deciso di ritirarla da scuola: “Non volevamo indossasse la mascherina e che non potesse avere rapporti con altri bambini”, hanno spiegato.
Con l’arrivo del Covid, in soli tre anni in Italia è più che triplicato il numero di famiglie che hanno scelto questa formula: si studia a casa cercando di seguire un programma assegnato dalla scuola vigilante e a giugno ci si presenta come esterni per l’esame di ammissione all’anno successivo.
Sono tante le insegnanti che lavorano nella scuola pubblica o in pensione contrarie alle regole imposte dal Governo: “Sono le stesse insegnanti che si mettono a disposizione privatamente per i nostri figli, a volte riuniti in piccoli gruppi e altre volte singolarmente. Ma se non ci sono le insegnati cerchiamo di appoggiarci alle mamme che hanno più tempo”, spiega ancora Ramona.
E sulle ore di studio o la socialità, la mamma è perentoria: “Di solito lei studia due o tre ore al giorno. Se poi le mancano i compagni - come in questo periodo - il pomeriggio fa sport e si ritrovano tutti all’aria aperta, rigorosamente senza mascherina”.
“Nella provincia di Macerata siamo pochi casi, ma nelle altre province va decisamente meglio con l’homeschooling. Miriam - la bambina di 8 anni - mascherina non ne vuole usare. E noi non gliela vogliamo imporre neppure al chiuso, infatti evitiamo eventi in cui è obbligatoria. E se un giorno la piccola cambierà idea, decideremo”, ha concluso la mamma.
Divieto di eventi all'aperto fino al 31 gennaio, discoteche chiuse, durata ridotta a 6 mesi del Green Pass e l'obbligo in tutta Italia delle mascherine all'aperto e dell'uso di Ffp2 ad eventi, spettacoli e sui mezzi di trasporto. Sono queste alcune delle misure approvate dal Consiglio dei ministri in un nuovo decreto che introduce divieti e restrizioni per il Capodanno e nuove regole per il Green Pass. Le misure sono state illustrate dal Ministro della Salute Speranza nel corso di una conferenza stampa.
Ecco cosa prevede, nel dettaglio.
Green pass valido sei mesi. Il decreto prevede che dal 1° febbraio 2022 il green pass sarà valido 6 mesi dall’ultima somministrazione del vaccino. La scelta di far entrare la nuova norma in vigore dal 1° febbraio è stata fatta per dare il tempo a chi ha già effettuato la seconda dose di prenotare il richiamo o la terza dose e così .
Al bar il green pass “rafforzato”. Fino al 31 gennaio potrà entrare nei bar per la consumazione al bancone soltanto chi ha il green pass “rafforzato” che viene rilasciato a chi è guarito o vaccinato. Niente cibo in cinema, teatri e stadi. È vietato il consumo di cibi e bevande, al chiuso, in cinema, teatri e per eventi sportivi.
Obbligo Ffp2. Per entrare nei cinema, teatri , stadi e sui mezzi di trasporto (treni, aerei, navi, bus e metropolitane è obbligatorio indossare la mascherina Ffp2. Mascherine all’aperto: Anche nelle regioni che si trovano in zona bianca è obbligatorio tenere la mascherina all’aperto. Divieto feste all’aperto: Fino al 31 gennaio sono vietati gli eventi e le feste che implichino assembramenti all’aperto.
Discoteche chiuse sino al 31 gennaio, così come sono vietati gli eventi e le feste che implichino assembramenti all’aperto. Una volta riaperte e fino al 31 marzo per passare una serata in discoteca o in un locale da ballo o ancora partecipare a una festa in un qualunque locale aperto al pubblico, servirà il "MegaGreen Pass", ovvero quello rilasciato dopo la terza dose. Altrimenti, chi ha completato il solo ciclo primario di vaccinazioni oltre al Super Green Pass dovrà presentare un certificato che attesti l'esito negativo di un tampone antigenico o molecolare.
Dal 30 dicembre ci vorrà il Super Green Pass (cioè quello ottenuto dopo la seconda dose o dopo la guarigione da Covid-19) anche per tutte quelle attività in cui, almeno in zona bianca, si poteva accedere anche con il solo tampone: palestre, piscine, mostre, musei, centri termali e benessere (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, centri culturali, centri sociali e ricreativi al chiuso (esclusi i centri educativi per l’infanzia), sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
Tampone nelle Rsa: Dal 28 dicembre al 31 gennaio i visitatori delle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice dovranno avere il green pass “rafforzato” (solo guariti e vaccinati) ma se non ha effettuato la terza dose dovrà anche esibire un tampone negativo.
Quarantena dall’estero: Rimane in vigore la regola del tampone obbligatorio per chi arriva dall’estero anche se è vaccinato. È prevista l’effettuazione di tamponi a campione al momento dell’ingresso in Italia dall’estero: in caso di positività, si applica la misura dell’isolamento fiduciario per 10 giorni. Chi non ha a disposizione un alloggio dove stare in isolamento va nel Covid Hotel.
Infine screening straordinario nelle scuole. Per assicurare l’individuazione e il tracciamento dei casi positivi nelle scuole il Ministero della difesa assicura il supporto a regioni e province autonome nello svolgimento delle attività di somministrazione di test per la ricerca di SARS-CoV-2 e di quelle correlate di analisi e di refertazione attraverso i laboratori militari della rete di diagnostica molecolare dislocati sul territorio nazionale. Il decreto autorizza la spesa complessiva di 9 milioni di euro.
Richiamo terza dose. Si attende l'ok dell'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, e un approfondimento tecnico poi arriverà un'ordinanza del ministro della salute per ridurre da 5 a 4 mesi il periodo minimo per la somministrazione della terza dose.
IRCR Macerata per questo Natale ha aderito al Progetto “I Nipoti di Babbo Natale”, una piattaforma on line che raccoglie i desideri natalizi di persone anziane, talvolta sole o fragili, e li esaudisce. Ognuno di noi può raccogliere l’invito a donare, scegliere il regalo e farlo arrivare a destinazione. Anche a Villa Cozza.
Un bel desiderio è stato esaudito dalla più giovane di tutti i nipoti: una ragazzina di 11 anni di Macerata che, con suo padre, nel pomeriggio di oggi ha voluto consegnare personalmente il dono, nella “Stanza degli Abbracci” a Villa Cozza, contenta di aver reso felice la signora Bruna regalandole un bellissimo cardigan rosso. Yeva, questo il nome della “Nipote di Babbo Natale”, ci ha tenuto particolarmente ad essere presente perché fin da subito ha creduto molto a questa iniziativa, compiendo un atto di sincera generosità e rendendo felice un’anziana in questo periodo di festa.
Bice ha espresso il desiderio di un profumo, Paolo ha chiesto dei biscotti alle mandorle e Alida un tablet. Sono alcuni dei desideri espressi dagli ospiti residenti a Villa Cozza e che l’Associazione “Un sorriso in più” ha raccolto e pubblicato su www.inipotidibabbonatale.it per rendere felice un anziano, ancor di più a Natale.
“Abbiamo aderito al progetto consapevoli di fare un gesto significativo per i nostri ospiti. Otto di loro coinvolti nel Progetto, nello specifico quelli più soli o con le famiglie lontane” afferma il presidente Giuliano Centioni. “Dietro a tutto questo ci sono tante storie di vita: alcune dolorose, altre meno, e gli anziani - oltre ad aver espresso il desiderio - lo hanno motivato ed è stato difficile non commuoversi” sostiene Laura Panichelli, Educatrice IRCR a Villa Cozza. “È stata un’esperienza emozionante per gli ospiti, che hanno accolto con meraviglia la notizia che qualcuno – a loro sconosciuto – abbia voluto realizzare un loro sogno. Ma anche per i “nipoti”, tutti giovani, che hanno fatto recapitare i regali da ogni parte d’Italia e per noi Operatori che abbiamo guidato le fila del Progetto mettendo in contatto nonni e nipoti attraverso videochiamate di ringraziamento. E’ come se si fossero adottati a vicenda. Sono stati momenti toccanti” continua Laura. Visto il successo dell’iniziativa siamo pronti a ripeterla anche nel 2022.
Paolo Pinamonti è stato ufficialmente scelto come nuovo direttore artistico del Macerata Opera Festival. È lui il successore di Barbara Minghetti. La fumata bianca è arrivata nel pomeriggio di oggi, al termine della riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Arena Sferisterio, presieduto dal Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli. All'attenzione dei membri del CdA erano giunti due nominativi, che avevano battuto la concorrenza delle altre 48 candidature risultate ammissibili.
Pinamonti, 63 anni, ha sbaragliato la concorrenza grazie al suo curriculum professionale di altissimo spessore. È stato, infatti, direttore artistico del Teatro la Fenice di Venezia (1997-2000) e direttore artistico della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli (dal novembre 2015 al marzo 2020).
È stato, inoltre, sovrintendente e direttore artistico del Teatro São Carlos di Lisbona (2001-2007), del Festival Mozart de La Coruña in Spagna (2007-2010), del Festival di Musica Sacra “Terras sem Sombra” nel Basso Alentejo in Portogallo (2011-2014). Nel suo percorso professionale vanta anche un primato, quello di essere stato il primo direttore artistico straniero del Teatro de La Zarzuela di Madrid (2011-2015).