Monsignor Claudio Giuliodori, vescovo emerito di Macerata, è stato nominato oggi da Papa Francesco assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica e riconfermato nell’incarico di assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica.
Le felicitazioni per la nomina sono arrivate dal vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, e dalla Conferenza Episcopale marchigiana.
«Viene così riconosciuto e valorizzato il prezioso lavoro che in questi anni monsignor Claudio ha svolto nell’Università Cattolica – ha dichiarato monsignor Marconi - mentre si aprono interessanti prospettive di una crescente sinergia tra l’Università Cattolica, luogo di studio e di alta formazione, e l’Azione Cattolica, che soprattutto oggi è chiamata a svolgere la sua vocazione di sostegno alle parrocchie italiane, perché diventino sempre più luoghi di formazione umana, spirituale e sociale di laici, sia giovani che adulti, a cui consegnare la missione di guidare lo sviluppo della nostra società civile».
Ammonta a oltre 10,5 milioni di euro il finanziamento degli interventi che il nuovo piano della ricostruzione pubblica ha assegnato alla città di San Severino Marche.
“Una quota considerevole – commenta con soddisfazione il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei – che ci permetterà di ultimare alcune importantissime opere per il nostro territorio, a partire dal ponte dell’Intagliata, una struttura strategia fulcro della nuova viabilità che collegherà la vallata del Potenza alla vallata del Chienti attraverso l’intervalliva Tolentino – San Severino Marche”.
“Il piano ufficializza una quota destinata a tale intervento per un milione e 250mila euro, spiega Piermattei. Tra le opere finanziate, inoltre, la palestra ex Gil e l’ex cinema Italia. Ringrazio il nuovo commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, l’ufficio speciale per la Ricostruzione, con il quale collaboriamo costantemente in maniera proficua, e i tecnici del Comune che si sono adoperati per il raggiungimento dell’obiettivo”.
Gli interventi principali, per quanto riguarda il Comune di San Severino Marche che è stato inserito tra le realtà del cosiddetto “cratere ristretto”, quelle cioè che hanno subito i danni maggiori dal terremoto del 2016; riguarderanno la rigenerazione urbana, per un importo complessivo di 6,5 milioni di euro.
Tra le opere finanziate figurano il recupero delle mura castellane con il restauro delle porte di accesso al nucleo storico: porta San Francesco, porta Sette Cannelle e un intervento di 2.332.000 euro, la palestra ex Gil con un intervento di quasi 2 milioni 300 mila euro, il miglioramento sismico e il ripristino dell’ex cinema Italia previsti, con opere per oltre 1 milione e 400 mila euro. Infine altri 500mila euro circa saranno destinati alla palazzina Scuriatti.
Sempre per la rigenerazione urbana sono stati previsti fondi per la progettazione di altre importanti opere: il chiostro del Duomo vecchio e il museo archeologico, la torre degli Smeducci e, infine, palazzo Servanzi Confidati.
I finanziamenti previsti dal nuovo Piano della ricostruzione pubblica permetteranno, inoltre, il recupero di alcuni cimiteri nelle frazioni del vastissimo territorio comunale: Corsciano, Serralta, Cesolo, Colleluce, Pitino e Serripola. Il nuovo piano sarà portato in cabina di coordinamento a breve e poi il commissario procederà con le ordinanze specifiche come autorizzazione alla spesa.
Il Ministero ha finanziato per circa un milione di euro il progetto di relamping promosso dall’amministrazione comunale che prevede la sostituzione degli impianti di illuminazione attuali con lampadine a led di ultima generazione e a basso consumo con l’intento di promuovere l’efficientamento energetico.
A essere interessati dall’intervento di relamping – interamente finanziato dal fondo ministeriale - saranno Palazzo Conventati, la scuola primaria Salvo D’Acquisto e dell’infanzia Rodari, la scuola primaria Pertini e dell’infanzia Andersen, la scuola secondaria di primo grado Fermi e la scuola primaria e dell’infanzia Fratelli Cervi.
“L’intervento ha interessato tutti quegli immobili energivori e, in particolare, le scuole che non erano state destinatarie di altri finanziamenti; questo a dimostrazione che in due anni di Amministrazione stiamo intervenendo, in un modo o nell’altro, su tutti i plessi scolastici comunali con una particolare attenzione anche alle frazioni – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. Un plauso all’Ufficio coordinamento dei Servizi Tecnici del Comune di Macerata per il prezioso lavoro svolto”.
L'amministrazione Comunale di Montefano stamattina ha ricevuto notizia che il comitato istituzionale sisma - svoltosi oggi a Camerino e presieduto dal senatore Castelli, commissario straordinario sisma - ha assegnato al Comune un importante finanziamento per la riparazione dei danneggiamenti provocati dal terremoto del 2016 al cimitero comunale, per quelli relativi alla sede comunale e per quelli alla casa di riposo "A. Cristallini".
“Grazie all’impegno del sindaco e della sua amministrazione e alla stretta collaborazione fra il Comune di Montefano e la struttura commissariale sisma è stato raggiunto un importante traguardo”, afferma la sindaca Angela Barbieri.
“Al presidente Acquaroli, al commissario Castelli e a tutto il comitato sisma va il nostro più sentito ringraziamento, il mio personale, quello dell'amministrazione comunale tutta e dei cittadini montefanesi: le Istituzioni sono vicine ai nostri territori e lo stanno dimostrando sempre più con evidente sensibilità alle problematiche che ci troviamo ad affrontare”.
“Ora potremo sistemare il cimitero comunale, la sede del Comune e la casa di riposo recuperandoli a maggior sicurezza e fruibilità. Attendiamo l'ordinanza che ci consentirà di iniziare questo percorso”.
Sono 642,5 milioni di euro i finanziamenti per il nuovo Piano della ricostruzione pubblica delle Marche. Un investimento importante che darà il via a 742 opere rimaste ad oggi fuori dalla ricostruzione, aumentando il plafond destinato alla regione, che secondo quanto stabiliscono le percentuali di danno è stata la più colpita dagli eventi sismici del 2016.
Gli elenchi aggiornati comprendono 469 opere legate alla nuova tranche della Rigenerazione urbana, il nuovo elenco delle opere pubbliche che comprende 273 interventi, di cui 17 finanziati con i risparmi della Camera dei Deputati.
A presentarli oggi a Camerino, dopo la riunione del Comitato istituzionale che raccoglie gli 85 Comuni del cratere marchigiano, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli insieme al commissario straordinario alla riparazione e ricostruzione Guido Castelli, al prefetto di Macerata Flavio Ferdani e al sindaco di Camerino Roberto Lucarelli.
Hanno portato il proprio saluto il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui e il consigliere regionale Renzo Marinelli, sottolineando la forte sinergia dell’intera filiera istituzionale. “Oggi tagliamo un traguardo importante, un piano imprescindibile per dare una accelerazione alla ricostruzione pubblica – ha dichiarato il presidente Acquaroli -. L'obiettivo è che gli sforzi fatti finora si concretizzino nella fase dei cantieri. Solo la vista dei cantieri e dei lavori in corso potrà dare speranza alla popolazione”.
“Dobbiamo spingere sull’acceleratore per riunire e ricostruire queste comunità. Abbiamo subito le lungaggini burocratiche, poi la pandemia, la guerra, l’inflazione, il rincaro delle materie prime. Oggi siamo in una fase successiva che ci permetterà, con la massima collaborazione istituzionale, di mettere a terra e velocizzare i cantieri. In questo modo potremo riavvicinare le persone al territorio, rinsaldare le comunità, avviare una ricostruzione non solo fisica, ma anche sociale ed economica ed evitare lo spopolamento”.
“Questo territorio è il cuore della regione e grazie a questo piano straordinario potrà diventare “trainante”. La curiosità che le Marche e i suoi borghi generano a livello turistico è una opportunità da cogliere ma dobbiamo farci trovare preparati, perché ciò potrà accrescere il valore di queste zone e favorire lo sviluppo delle attività’ connesse all’accoglienza come l’enogastronomia, ma anche la manifattura e l’artigianato".
"Innanzitutto dobbiamo dare concretezza ai progetti con i cantieri. Voglio in questa occasione sottolineare anche l'importante risultato ottenuto per il mantenimento delle classi nelle scuole terremotate, la certezza di poter contare su un servizio fondamentale come quello scolastico negli anni che saranno necessari per ricostruire".
“Per la portata finanziaria che esprime - afferma il commissario alla ricostruzione Guido Castelli - quella che viene presentata oggi può essere considerata una vera e propria manovra economica. Una manovra che giunge a due giorni di distanza dall'approvazione al Senato del decreto Ricostruzione”.
“Queste due iniziative, che si succedono a stretto giro, rappresentano un segnale molto chiaro. È la dimostrazione di quanto forte e concreto sia l'impegno delle istituzioni nei confronti dei territori colpiti dal sisma. Questa notevole dotazione a disposizione delle Marche, e in particolare dell'area del cratere, deriva da un’esigenza di riequilibrio finanziario in favore della regione Marche che nei precedenti piani non aveva ricevuto stanziamenti corrispondenti alla percentuale complessiva del danno subito”.
“La nostra scelta è quella di sostenere il più possibile i Comuni maggiormente colpiti - aggiunge il commissario Castelli - E per farlo abbiamo deciso di destinare loro più fondi. Vogliamo restituire dignità alle sedi delle istituzioni e ai luoghi della memoria”.
“Ora il compito della Struttura commissariale è far sì che queste risorse così ingenti possano essere tempestivamente messe a terra. La sfida di questa nuova fase della ricostruzione sta nel passare dalle norme ai cantieri, senza lasciare indietro nessuno. In particolare, metteremo a disposizione dei Comuni più colpiti risorse economiche, umane e capacità operative per rendere ogni giorno meno distante il traguardo della ricostruzione”.
Al cosiddetto cratere ristretto, che comprende i 28 Comuni delle Marche che hanno subito più danni, vanno fino a 6,5 milioni di euro ciascuno, mentre agli altri Comuni del cratere fino a 3,5 milioni. Sempre ai Comuni più danneggiati è riconosciuto un contributo aggiuntivo per la progettazione della mitigazione dei dissesti presenti nel territorio comunale.
Nel corso della conferenza stampa è stata illustrata anche l’altra decisione che rappresenta il fulcro del nuovo Piano delle opere pubbliche: finanziare tutti i municipi danneggiati, tutti i cimiteri, dentro e fuori cratere. Si tratta di 31 sedi del Comune e 207 cimiteri che ancora non erano compresi nella ricostruzione pubblica.
Nel nuovo elenco sono inoltre presenti 18 interventi, sia dentro che fuori cratere, che comprendono anche palazzi storici e l'adeguamento o miglioramento sismico di edifici strategici. L'impiego dei fondi della Camera consentirà infine di completare alcuni investimenti molto attesi nel cratere, comprese alcune opere rimaste fuori dal finanziamento del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis).
Chiusura temporanea del ponte lungo la provinciale 53 Murat che collega Pollenza e Passo di Treia. Per consentire i lavori di messa in sicurezza e posa del tappeto bituminoso in corrispondenza del ponte sul fiume Potenza, il dirigente del Servizio viabilità della Provincia, Matteo Giaccaglia, ha firmato l’ordinanza di chiusura temporanea del ponte dalle ore 8 fino alle ore 12 di domani (sabato 4 marzo) e con decorrenza continuativa dalle ore 6 di mercoledì 8 marzo fino alle ore 20 di giovedì 9 marzo. L’intervento complessivo, per 450mila euro, già in corso da diverse settimane permetterà di sistemare il ponte, rifare l’asfalto e rendere più sicura la viabilità della zona.
Continua l’allerta meteo nelle Marche. La Protezione Civile Regionale, ha emesso, bollettino di allertamento per criticità idraulica ed idrogeologica valido per tutta la giornata di domani, venerdì 3 marzo.
La persistenza sul Mar Tirreno di un ciclone continua a favorire, sul medio versante Adriatico, flussi di rientro. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento.
«Stamattina abbiamo dato il via ai lavori per l’hub di San Ginesio, in località Pian di Pieca, un intervento atteso e importante per la strategia nazionale aree interne (SNAI) dell’Alto Maceratese, poiché rappresenta un primo passo concreto verso la ripartenza, dal punto di vista turistico, di questi territori, che sono un fiore all’occhiello per tutta la regione, e che meritano infrastrutture in grado di valorizzarli».
«L’hub rientra in un progetto di riqualificazione complessiva di Pian di Pieca, con nuovi marciapiedi realizzati, una pista ciclabile per la fruizione di sentieri che introducono al Parco Nazionale dei Monti Sibillini e, più in generale, una politica di conservazione ambientale sempre in ottica di promozione turistica». È il sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, a salutare l’avvio del cantiere insieme ad Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, soggetto capofila della Strategia.
«È un risultato straordinario ed una grande emozione essere qui oggi» sottolinea Gentilucci. «Ripartiamo da San Ginesio, luogo centrale condiviso da tutti i sindaci della Strategia, dopo il blocco causato dagli eventi sismici del 2016. Proseguiremo poi con gli altri due hub di Muccia e Monte San Martino, sempre con il medesimo obiettivo: realizzare un nodo scambio intermodale tra trasporto pubblico e privato, con area sosta, punto informativo, noleggio mezzi, vetrina prodotti locali, uno spazio multifunzione dove il turista verrà accolto e guidato alla scoperta dei territori circostanti nella logica della mobilità dolce e della sostenibilità».
L’hub di San Ginesio sarà realizzato entro il mese di luglio «per andare incontro alla stagione turistica estiva», prosegue Gentilucci. «Un ringraziamento va alla Regione che, attraverso il PSR Marche, ha reso possibile il finanziamento dell’opera, compartecipata anche dalle amministrazioni comunali, a rafforzare il concetto di rete di tutto un territorio che, grazie alla Strategia Nazionale Aree Interne, cerca di affrontare, in una logica d’insieme, la valorizzazione dell’Alto Maceratese».
Poste Italiane ricerca nelle Marche portalettere da inserire con contratto a tempo determinato. Per potersi candidare è sufficiente inserire entro il 5 marzo il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito istituzionale di Poste, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte” in cui sono indicati i requisiti per poter partecipare alla selezione.
I requisiti richiesti per la candidatura sono il possesso di un diploma di scuola media superiore e patente di guida in corso di validità idonea per la guida dei mezzi aziendali.
I candidati saranno inseriti con contratto a tempo determinato in relazione alle specifiche esigenze aziendali. Le risorse individuate si occuperanno del recapito postale (pacchi, lettere, buste, raccomandate, etc.) nell’area territoriale di propria competenza.
È tornata la neve sull'Appennino marchigiano. Al rifugio della stazione sciistica di Frontignano di Ussita si registra un manto bianco di 40 centimetri. La neve sta cadendo sopra i 700 metri di quota, con le precipitazioni che sono previste dal Centro multirischi regionale per l'intera giornata odierna.
Si registra anche un calo delle temperature. Per le giornata di domani, giovedì 2 marzo e venerdì 3, è atteso un miglioramento che porterà anche all'apertura degli impianti montani per la gioia degli amanti dello sci
Antenna troppo alta, il Comune di San Ginesio vince il ricorso contro la Wind e il colosso della telefonia dovrà adeguarsi alle richieste, o in alternativa presentare istanza al Consiglio di Stato.
Tutto ha iniziato a giungo 2020 quando la Wind deposita allo sportello Suap del Comune, convenzionato con l’Unione Montana dei Monti Azzurri, la richiesta per l’assessore Giordano Saltari l’installazione di un impianto tecnologico di telecomunicazioni di telefonia mobile stazione radio base consistente nella realizzazione di un antenna di 27 metri di altezza da posizionare in località Morichella nei pressi di un crinale collinare.
Pochi mesi dopo, a settembre, il Comune chiede alla società di produrre un elaborato in cui venga simulata la costruzione da diversi punti di vista localizzati lungo la Statale 78 Picena e dai giardini del Colle Ascarano del centro storico e da altri punti strategici, tenendo conto che l’antenna dovrà essere opportunamente mimetizzata mediante idonei accorgimenti come la colorazione che ne favorisca l’inserimento nel contesto in cui sarà installata e ridimensionata.
Questo perché, da una verifica su cartografia quotata con linee di livello, il Comune ha accertato che l’antenna sarà visibile anche dal centro storico, andando così ad interrompere la visuale che dalla parte più panoramica del paese si apre sull’intero comprensorio dei Monti Sibillini.
A novembre Wind invia al Comune un elaborato grafico e tecnico che prevedeva, in riscontro alla richiesta di integrazioni, le foto simulazioni, da diversi punti di vista, con riduzione dell’altezza del palo di 4 metri e con proposte di mitigazione della stessa con colorazione in verde, piantumazione di alberi base o adozione di struttura camuffata in finto pino.
Quando però l’antenna viene costruita, vengono mantenute le misure originarie, cioè un’altezza di 27 metri, e non c’è nessuna schermatura. Così il Comune a giugno 2022, con un’ordinanza del sindaco, diffida Wind ad adeguare entro 15giorni la struttura dell’antenna alle integrazioni presentate nel secondo elaborato.
Wind, perciò, presenta ricorso al Tar, sostenendo l’impossibilità del Comune nel richiedere integrazioni vista la formazione del silenzio assenso e che comunque le integrazioni erano state fornite per mero spirito collaborativo.
Il Comune da parte sua si è opposto ai ricorsi, sostenendo che le integrazioni fornite dalla Wind sono state trasmesse, ad ogni effetto di legge, anche alla Suap, come formale e doveroso passaggio dovuto e che pertanto non andava fornito alcun assenso o riscontro autorizzativo.
Il 25 gennaio scorso il Tar ha dato ragione al Comune. “Ha accertato essersi formato il silenzio assenso sulla istanza della Wind – spiega l’amministrazione comunale – però non in relazione al progetto originario ma, come eccepito dal Comune, sul progetto modificato e ridotto; ne consegue che l’ordinanza che disponeva l’adeguamento dell’antenna alle indicazioni dell’elaborato che la stessa società aveva prodotto è stata ritenuta legittima dal Tar sicché ora la Wind dovrà ottemperare a quanto con essa disposto e, cioè, in particolare, ridurre l’altezza della antenna”.
(In foto l'assessore Giordano Saltari)
Ancora pioggia e nuova allerta per la città di Senigallia, già alle prese con i danni della scorsa alluvione del 15 settembre 2022. Su tutto il territorio regionale oggi c'è l'allerta gialla e il maltempo sull'area dei fiumi Misa e Nevola ha causato l'innalzamento del livello del fiume a Bettolelle, dove si è registrato il superamento del livello di sicurezza.
Il sindaco Massimo Olivetti ha disposto l'apertura del centro operativo comunale (Coc) per monitorare la situazione che, finora, non ha registrato fenomeni meteorologici particolarmente significativi.
L'alveo fluviale però risente dei detriti e fanghi portati verso valle durante l'ultima esondazione: i materiali ora sedimentati hanno reso meno profondo il letto del Misa. In attesa del dragaggio, la cui necessità è stata ribadita anche recentemente dal viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi durante un sopralluogo, la città dovrà continuare a fare i conti con allerte sempre più frequenti.
(Foto Ansa)
"Pochi minuti fa mi è arrivata la notizia dell'accreditamento dei primi 96,7 milioni destinati a Comuni, famiglie e imprese duramente toccati dalla calamità devastante dello scorso settembre. Si tratta della prima parte dei 400 milioni stanziati dal Governo, che consentiranno la ripartenza di queste comunità colpite".
Lo annuncia il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, in relazione ai danni procurati dall'alluvione del 15 settembre scorso.
"Voglio di nuovo ringraziare il Governo Meloni, e tutte le forze politiche che lo sostengono - sottolinea il governatore -, per aver compreso la gravità della situazione e per metterci così nelle condizioni di poter dare anche una prima risposta strutturale ad una problematica annosa, relativa alla messa in sicurezza di questo territorio particolarmente fragile”.
Il Mef ha accreditato, infatti, sulla contabilità speciale del commissario la somma di 96,7 milioni di euro, dopo che il dipartimento di Protezione civile ha approvato gli ulteriori stralci dei piani degli interventi urgenti trasmessi dal vicecommissario.
Si tratta di una anticipazione importante dei primi 200 milioni di euro stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nel 2022, a fronte del totale dei 400 milioni programmati per l’alluvione nel triennio 2022-2024. Si tratta di un importante risultato a fronte di uno stanziamento mai accaduto in passato per una calamità distruttiva come quella che ha colpito le Marche, una risposta immediata e concreta al territorio devastato.
“Un primo risultato – ha aggiunto il vicecommissario Stefano Babini – che ci spinge a fare di più e meglio, che dimostra che ci sono anche altri modi di affrontare le emergenze. I sostegni economici alle famiglie ed alle imprese possono contribuire, anche se al momento sono limitati, per far ripartire una parte dell’economia dei comuni delle aree interne, dove sono presenti tra l'altro molte piccole attività commerciali ed imprenditoriali.
I fondi accreditati serviranno per: ristorare per intero i Comuni per le spese sostenute per l’emergenza (opere ed interventi di somma urgenza, erogazione dei Cas, ecc.); erogare ai privati e alle imprese le prime misure di sostegno economico (5.000 euro e 20.000 euro): questa anticipazione, che da sola vale circa 24.000.000 di euro., prevista dall’Ordinanza 922/2022 non esaurisce la partita dei ristori.
Avviare le opere più urgenti per ripristinare i tratti danneggiati delle reti acquedottistiche e fognarie dei Comuni del Pesarese in modo da prevenire criticità igienico sanitarie in vista della stagione estiva e dell’incremento dei residenti; realizzare alcune opere infrastrutturali importanti quali ponti e tratti stradali danneggiati avviandone la progettazione.
La struttura del vicecommissario ha predisposto i decreti di liquidazione, e l’erogazione delle somme sarà avviata nel giro di pochi giorni.
Partirà il primo marzo il progetto pilota di raccolta dei rifiuti messo a punto dall'amministrazione comunale di Macerata, di concerto con il Cosmari, per sperimentare, in alcune zone extraurbane della città, un sistema in grado di riconoscere l’utente e misurare i rifiuti indifferenziati al momento del conferimento.
Nelle zone individuate per la sperimentazione, in cui vige già il sistema "stradale" di raccolta dei rifiuti, i cassonetti attuali saranno sostituiti con altri dotati di dispositivi elettronici in grado di riconoscere l’utente e abilitarlo al conferimento. I dispositivi di chiusura elettronica dei cassonetti e le altre tecnologie di gestione sono stati forniti dalla ditta "Emz – Tecnologie Ambientali di Bolzano", che vanta un'ampia esperienza nel settore e che propone soluzioni innovative a servizio della gestione dei rifiuti.
Il progetto è stato presentato questa mattina in conferenza stampa dal sindaco Sandro Parcaroli e dall'assessore all'ambiente Laura Laviano. Presenti il vice direttore del Cosmari Giuseppe Giampaoli, l’assessore al Bilancio Oriana Piccioni e il sales area manager Emz Stefano Zamara.
"Il nostro obiettivo è raggiungere un’elevata percentuale di raccolta differenziata come avviene, a esempio, a Ferrara, un modello a livello nazionale in quanto la città si attesta all’86% e ha raggiunto tali valori utilizzando il metodo che stiamo presentando - ha sottolineato l'assessore Laviano -. Come Macerata, anche Ferrara è una città universitaria quindi dobbiamo cercare di rendere più snella e pratica per tutti la modalità di raccolta dei rifiuti".
Le postazioni interessate dalla sperimentazione sono complessivamente dieci: otto saranno destinate a servire le utenze che ricadono nelle zone di contrada Collevario, Fontescodella, Corneto, Vallebona e Valteia e due saranno dedicate agli studenti universitari fuori sede e posizionate lungo viale Trieste e viale Leopardi. Tutti gli utenti interessati sono stati avvisati con specifica comunicazione.
Ogni postazione sarà costituita da un cassonetto per la raccolta del rifiuto secco non riciclabile munito di dispositivo elettronico di controllo dell’apertura e calotta volumetrica; un cassonetto per il multimateriale (plastica e barattolame metallico) e uno per i rifiuti cartacei dotati entrambi di dispositivo elettronico di controllo dell’apertura e coperchio calibrato; un carrellino per il vetro e uno per i rifiuti umidi organici, liberamente accessibili.
La calotta volumetrica e il coperchio calibrato hanno lo scopo di consentire l’introduzione nel cassonetto di sacchetti di volumetria non superiore a un determinato standard e permette di conteggiare il numero dei conferimenti in modo da misurare le quantità effettive di rifiuto conferite.
Il riconoscimento dell’utente e l’apertura dei cassonetti avverranno tramite una specifica applicazione, scaricabile sul proprio smartphone, attivata mediante il codice univoco inviato per posta a ciascun soggetto interessato. Per chi non si trovasse a proprio agio con l’uso dello strumento digitale, è prevista l’emissione di una card elettronica che potrà essere utilizzata in via alternativa.
I cassonetti utilizzati sono identici a quelli già in uso e il funzionamento dei dispositivi elettronici viene garantito da batterie tampone di lunga durata; in questo modo la collocazione dei contenitori risulta estremamente agevole e veloce perché non è necessario il loro ancoraggio al suolo su piattaforme in cemento e non è richiesto il collegamento con la linea elettrica. In caso di necessità i cassonetti possono essere rimossi o spostati con estrema facilità.
Viene garantita la possibilità di conferire tutte le tipologie di rifiuto direttamente nei contenitori senza interferire sulla differenziazione dei rifiuti, che rimane un obbligo in carico a tutti i cittadini. Il progetto sperimentale, del valore di circa 88mila euro, ha ottenuto un finanziamento regionale di 54mila euro.
Si rafforza l’impegno della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (Ceb) e di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) a favore del rilancio e della ricostruzione nei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, gravemente colpiti dal sisma nel 2016 e nel 2017.
Un nuovo accordo per ulteriori 350 milioni di finanziamenti è stato sottoscritto nella sede di Cassa dall’amministratore delegato di Cdp, Dario Scannapieco, e dal governatore della Ceb, Carlo Monticelli. L’obiettivo è quello di destinare nuove risorse alle comunità dell’Appennino colpite dal sisma e di sostenere la ricostruzione di edifici privati o ad uso produttivo danneggiati dal terremoto.
A seguito del completo utilizzo da parte di Cdp del precedente finanziamento da 350 milioni mobilitato dalla Ceb nel 2018, la Banca ha messo a disposizione di Cdp nuove risorse per ulteriori 350 milioni da destinare al finanziamento della ricostruzione.
I fondi impegnati da Cdp, grazie alle migliori condizioni di raccolta sui mercati internazionali in termini di tassi di interesse, consentiranno allo Stato italiano un sensibile risparmio finanziario nell’arco dei 25 anni di durata del finanziamento.
Queste risorse confluiranno nel plafond sisma Centro Italia di Cdp e saranno veicolate, attraverso le banche convenzionate, a famiglie e imprese dei territori, sulla base dello stato di avanzamento degli interventi di ricostruzione ammessi alle agevolazioni.
Gli oneri di rimborso dei finanziamenti sono a carico dello Stato mediante un meccanismo che prevede il riconoscimento, a favore dei beneficiari, di un credito di imposta che sarà ceduto alle banche convenzionate e che le stesse utilizzeranno in compensazione dei propri debiti fiscali. L'importo del credito d’imposta è pari alle rate dovute (quota capitale e quota interessi).
A seguito della sottoscrizione del contratto di finanziamento tra Ceb e Cdp, il Governatore della Ceb, Carlo Monticelli e il commissario straordinario riparazione e ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli ha firmato un accordo parallelo per garantire il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti sostenuti dalla Ceb.
“Con questo nuovo accordo Ceb conferma il proprio sostegno ai più vulnerabili. L’impegno della Banca nell’essere a fianco delle istituzioni italiane per rispondere a situazioni di emergenza, come quelle dei disastrosi terremoti che hanno colpito il Centro Italia nel 2016-2017, ha consentito a migliaia di persone di poter rientrare nelle proprie case e di riprendere le proprie attività produttive in aree a rischio di spopolamento”.
“Si è inoltre già tradotto in un risparmio per lo Stato pari a oltre 30 milioni di euro. Questo nuovo finanziamento contribuirà ulteriormente a questi importanti obiettivi”, ha enfatizzato Carlo Monticelli, governatore della Ceb.
“Con l’accordo firmato oggi si arricchiscono ulteriormente le risorse che Cassa Depositi e Prestiti mette a disposizione dei territori colpiti dal sisma nel 2016 e 2017. Grazie alle sinergie con le Istituzioni Europee, come la CEB, e alla solida collaborazione con il commissario straordinario, il nostro istituto ha già mobilitato circa tre miliardi a favore di famiglie e imprese in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, confermando il proprio impegno per la ricostruzione, con particolare attenzione verso il miglioramento della qualità delle abitazioni e dei siti produttivi”.
"Come Cdp continueremo a lavorare costantemente per contribuire allo sviluppo del Paese e generare un impatto positivo sui territori. Questo è il nostro modo di guardare al futuro con senso di responsabilità”, ha dichiarato l’amministratore Delegato di Cdp, Dario Scannapieco.
“Per il centro Italia colpito dal sisma il sostegno di enti quali Ceb e Cdp rappresenta un segnale concreto e fattivo, nel complesso percorso per ricostruire case e attività produttive, della vicinanza nazionale e internazionale alla causa del cratere 2016”.
“Un impegno che ci esorta ad essere ancora più tempestivi nel trovare e applicare le formule migliori per attuare pienamente la ricostruzione, anche attraverso quelle procedure in grado di semplificare e migliorare la messa a terra delle risorse. La qualità degli edifici ricostruiti dipenderà anche dalla capacità finanziaria di sostenere le innovazioni necessarie per garantire i massimi livelli di sicurezza sismica e di efficienza energetica”, ha dichiarato Guido Castelli, commissario straordinario riparazione e ricostruzione sisma 2016.
Torna agibile, dopo i lavori di riparazione del danno con miglioramento sismico della struttura, un edificio bifamiliare in via Cavour. Ai proprietari l’ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche ha riconosciuto per le opere di ricostruzione un contributo di 645mila euro.
Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, ricevuta la comunicazione di fine lavori da parte del tecnico incaricato della proprietari dell’immobile ha revocato l’Ordinanza di inagibilità con la quale, dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016, aveva dichiarato l’abitazione non utilizzabile.
Dopo l’anticiclone che ha regalato questa settimana temperature sopra le medie del periodo, l’inverno torna a farsi sentire sulle Marche. Nei prossimi giorni, infatti, è previsto un brusco calo delle temperature, con pioggia e neve.
La Protezione Civile delle Marche ha emanato un avviso meteo per neve, vento e condizioni del mare valido per 24 ore a partire dalla mezzanotte di oggi, sabato 25 febbraio, e per l’intera giornata di domani.
Nello specifico, le precipitazioni nella mattinata saranno deboli ed intermittenti, poi i fenomeni assumeranno anche carattere di rovescio e saranno maggiormente diffusi a cominciare dai settori settentrionali e via via, dal pomeriggio, nel resto della regione.
Il limite delle nevicate in calo fino a 500m nel settore centro settentrionale, attorno ai 1000m per poi scendere nel pomeriggio fino a 800 metri nel settore meridionale. Le temperature: saranno in diminuzione con i valori minimi della giornata che si registreranno nella seconda parte.
I venti si presenteranno nord orientali, di vento moderato o teso, con raffiche fino a burrasca lungo la costa e vento forte nelle zone alto collinari e montane. Pericolo di mareggiate lungo la costa.
Un’altra serranda che si abbassa a causa del caro bollette e dell’aumento del costo delle materie prime. Domenica, 26 febbraio, "Amor di Pizza" di via Pace, a Macerata, chiuderà i battenti.
“Abbiamo superato il periodo della pandemia e tanti altri ostacoli – spiega la titolare della pizzeria Cinzia Balli - sempre rimanendo uno staff unito per 5 anni, da Piediripa fino al trasferimento a Macerata”. “Però ultimamente con il rincaro delle materie prime, l'energia e il gas, purtroppo è difficile sostenere tutte le spese di un'attività non più a livello familiare".
“Dalla fine della pandemia speravamo in un aiuto e agevolazioni dallo Stato, ma questo non si è verificato - aggiunge Balli-. Anzi si è aggiunta una crisi economica mondiale, che si è riversata soprattutto su di noi piccoli commercianti che già soffrivamo del debito riguardo al lockdown”.
“Ci dispiace – conclude - perché nell'organizzazione siamo stati sempre uno staff efficiente per accontentare al meglio i clienti. Abbiamo raggiunto nel tempo un buon prodotto sano e curato con molta pazienza, rispettando sempre le qualità degli ingredienti”.
Partiranno martedì 28 febbraio i lavori per la sistemazione e messa in sicurezza della strada Folgaretti. Il cantiere interesserà inizialmente il tratto di strada più vicino al centro urbano, quella che va dall’incrocio con contrada Campomaggio, nei pressi della stazione, e procede per i successivi 200 metri circa. Il tratto sarà chiuso al traffico (eccetto residenti) per tutta la durata necessaria all’intervento e man mano che i lavori avanzeranno si proseguirà con riaperture e chiusure delle varie porzioni della strada.
L’intervento, progettato dal Consorzio di Bonifica e finanziato con 980 mila euro di fondi del Ministero dell’Interno relativi al contrasto del dissesto idrogeologico, confluiti nel Pnrr, interessa circa un chilometro della strada che collega Trodica con San Claudio, tratto dissestato a causa degli agenti atmosferici e teatro di gravi incidenti stradali nel passato anche recente.
Gli interventi compresi nel progetto riguardano l’allargamento della sede stradale, in alcuni tratti; la riprofilatura degli avvallamenti individuati in modo da avere un tracciato più omogeneo sotto il profilo altimetrico; il rifacimento dell’asfaltatura; la pulizia dei cigli stradali; la realizzazione di un sistema di raccolta delle acque meteoriche; il rifacimento degli attraversamenti dei due fossi che intercettano il tratto di strada in oggetto; il drenaggio dei gabbioni esistenti.
Ad un anno esatto dallo scoppio della guerra in Ucraina i bambini e le bambine di Recanati si ritrovano in piazza Giacomo Leopardi a rilanciare il loro forte messaggio di Pace.
Alcune classi della scuola primaria e della scuola d’infanzia si sono date appuntamento questa mattina sotto il loggiato del palazzo comunale di fronte all’installazione recante la parola "Pace", da loro stessi realizzata nel laboratorio di creatività, diretto dai docenti Paola Agostinelli, Rodolfo Mogetta e Maria Ricci, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Recanati “Città delle bambine e dei bambini”.
Seguendo la campagna di sensibilizzazione lanciata da Emergency “Uno straccio di pace”, simbolo del rifiuto di tutte le guerre, le bambine e i bambini di Recanati si sono legati alle loro braccia un pezzo di stoffa bianco e alla presenza delle autorità cittadine hanno letto dei brevi testi di riflessione.
L’iniziativa si è chiusa con un emozionante girotondo di pace sancito simbolicamente dalle mani unite di tutte le bambine e i bambini presenti in piazza Giacomo Leopardi.
L’installazione con la parola “Pace” situata sotto il loggiato del Palazzo comunale per ora non verrà rimossa, come inizialmente era stato pensato, ma resterà fino al cessate il fuoco in terra ucraina.