Lo scorso 13 ottobre si è spenta alla Clinica Marchetti nostra madre, Albina Giustozzi, ricoverata lì per oltre un mese in prosecuzione delle cure ospedaliere. Sinceramente preoccupati per una fama evidentemente immeritata, abbiamo invece trovato professionalità e attenzione in ogni momento delle cure, ma soprattutto, abbiamo trovato una forte dose di umanità. Umanità nei confronti di nostra madre in ogni momento legato alle cure ed alle terapie, che non sono mancate, ma anche, e non da meno, nei nostri confronti quali familiari frastornati che sono stati gradualmente accompagnati alla consapevolezza della situazione. Non sappiamo dire quanto il rapporto umano conti nella valutazione della qualità di una struttura sanitaria, ma di certo è generalmente sottovalutato e non ci risulta che si possa acquisire facilmente anche con corsi di formazione. Quando si è alla fine della vita e si acquista consapevolezza che le cure non potranno essere risolutive, il rapporto umano che si instaura con la persona malata, soprattutto se anziana, è quell’elemento insostituibile che diviene sostanziale nel fare la differenza. Pertanto riteniamo dovuto il ringraziamento al Responsabile Dott. Francesco Panico e a tutto lo staff organizzativo e medico del reparto di lungodegenza, ma non possiamo non sottolineare un particolare “Grazie” al dott. Dimitrios Voglis, al coordinatore infermieristico Pasquale Stoia e ad ogni singolo infermiere ed operatore socio sanitario che si sono occupati fino alla fine della nostra mamma Albina.
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