"Nell'anno 2015 la spesa per minori inseriti in comunità, con provvedimento del tribunale e a carico del Comune, è lievitata di molto rispetto al dato storico, oltre i 200.000 euro, compromettendo ogni tipo di manutenzione straordinaria possibile e risucchiando, di fatto, tutti i risparmi che eravamo riusciti a produrre" questa è una parte del post-sfogo contro lo stato pubblicato questa mattina sul proprio profilo Facebook da Francesco Acquaroli, sindaco di Potenza Picena. "Un fenomeno imputabile a molte variabili" spiega il primo cittadino "ma che è in crescita esponenziale e rischia di ridurre i servizi sociali ad un vero e proprio ufficio di collocamento in comunità. Il parlamento deve prendere atto di questa situazione e intervenire; non è possibile continuare a scaricare ogni difficoltà sopra le spalle degli enti locali e in particolare dei comuni. Siamo tutti bravi a fare moralismi e a riempirci la bocca di buoni propositi; ma poiché la matematica non si regge sui propositi e i conti si fanno con i numeri, bisognerebbe anche essere consequenziali ed intervenire per non far collassare un sistema arrivato al limite della sua tenuta" continua Acquaroli.
"Quello che chiedo è che se si vuole dare una responsabilità così grande al Comune, bisogna dare anche altrettanti fondi, perchè altrimenti bisognerà fare tagli che servono veramente alla città come aggiustare le strade o aiutare le famiglie bisognose. Tutta l'area sociale si attesta circa 2 milioni e mezzo di euro, 250-300 mila, ovvero circa il 10% vanno in aiuto ai ragazzi all'interno delle comunità. Ma chi ci pensa ai 16 mila cittadini di Potenza Potenza, molti dei quali non riescono a pagare la scuola ai propri figli, con annessi libri e oggetti dediti allo studio? Lo Stato deve smetterla di prendere il Comune come capro espiatorio, facendogli carico di tutte le spese. Non dico che quella della comunità sia una realtà meno importante, non disconosco il problema, certo, ma ci sono vari modi per poterlo risolvere, innanzitutto si potrebbe intervenire all'interno delle famiglie di origine di questi ragazzi, anche con l'intervento di psicologi, senza aspettare che la situazione diventi invivibile. I Comuni non sono più in grado di sostenere le spese. Noi come comune di Potenza Picena non siamo più in grado di rispondere finanziariamente, più la crisi aumenta, più aumentano questi casi. Il parlamento deve prendere in considerazione questi aspetti!".
Si conclude così lo sfogo del primo cittadino di Potenza Picena, stanco di far addossare al comune spese che, volendo, potrebbero essere evitate.
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