Bocconi avvelenati per cani: cosa fare in caso di emergenza, la parola all'esperto
Dopo i recenti casi di polpette disseminate a Civitanova, che fortunatamente si sono rivelate non dannose per gli animali, abbiamo interpellato chi di animali se ne intende, ovvero l'Ambulatorio Veterinario San Marone di Civitanova Marche, per capire cosa fare in emergenza, nel malaugurato caso che il nostro cane ingerisse un boccone avvelenato.
"La prima cosa da fare - ci dice il dottor Simone Tappatà, direttore sanitario dello studio - è cercare di capire di quale veleno si tratti, perché a seconda della sostanza ingerita, bisogna utilizzare accorgimenti diversi. In linea di massima, la cosa immediata da fare sarebbe quella di far rimettere il cane tramite la somministrazione di acqua ossigenata, che nel 90% dei casi riesce nell'intento. Il dosaggio, che dipende dal peso dell'animale, è di 2/3 ml per chilo e andrebbe aspirato con la siringa e messo in bocca all'animale. In alternativa, si può provare con una manciata di sale grosso, che somministrato e fatto deglutire, nel giro di cinque minuti provoca il vomito del cane".
"Nel caso di veleno per topi - continua il dottore -, se fatto vomitare entro 5/10 minuti, ed espelle la bustina intera, l'animale non corre alcun rischio. Se invece il cane ha ingerito del carbammato, organofosforico, stricnina o metaldeide, che nel giro di 20 minuti vengono assorbiti, l'immediata individuazione dell'avvelenamento e la possibilità di arrivare ad un veterinario, sono spesso i fattori decisivi che possono salvare la vita dell'animale che ne è vittima. Se ci rende conto quando il cane già trema, qualche volta, è complesso anche farlo rimettere perché ha già dei sintomi neurologici che inibiscono il riflesso del vomito, trattandosi di sostanze che vengono assorbite molto più velocemente".
Quella dell'acqua ossigenata, riportata erroneamente da qualche sito anti-bufale, "è tutt'altro che una notizia falsa - conclude il dottore - ma è una pratica che si usa anche in ambulatorio per far vomitare il cane e spesso gli salva la vita".
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