Trodica Calcio in quarantena, un giocatore positivo. La squadra non ci sta: "Problemi con i nostri datori di lavoro"
"Proseguire in questo modo è impossibile!". È il monito che lanciano i giocatori del Trodica Calcio, squadra militante nel campionato di Promozione, a seguito della quarantena alla quale si stanno sottoponendo a seguito di un caso di positività che ha riguardato un loro compagno di squadra. Quarantena imposta sino al 10 ottobre.
Sono proprio i giocatori ad intervenire sulla questione, attraverso una nota stampa diffusa sul profilo social della società. L'attacco al presidente della Figc Marche, Paolo Cellini, è chiaro: "Attualmente la preoccupazione più grande per la Federazione è quella di stilare i calendari, quando il problema è molto più complesso di un campionato di calcio".
"Tutti noi facciamo altro nella vita oltre che giocare a calcio - sottolineano -: abbiamo tutti una famiglia della quale dobbiamo occuparci e un lavoro che ci permette di farlo. 14 giorni di quarantena forzata non sono sostenibili per chi come noi pratica calcio come semplice passione e divertimento".
"Ognuno di noi ha perso giorni di lavoro - proseguono i calciatori nella nota -, si è isolato da ogni familiare e da ogni contatto con l’esterno, avendo problemi con i datori di lavoro che giustamente non tollerano che un dipendente non si presenti a lavoro per una o due settimane perché messo in isolamento per colpa di quello che comunque rimane uno sport e un divertimento per tutti noi".
L'obiettivo del comunicato redatto dei giocatori del Trodica Calcio è quello di far riflettere anche i loro colleghi sulla situazione che si sta creando per invitarli a discutere con le proprie società di appartenenza della problematica e fare in modo che si giunga ad una visione condivisa: "Ci teniamo a dire alla Federazione - scrivono in conclusione - che con questo sistema, con un protocollo che esiste ma che viene totalmente ignorato, non è possibile continuare a giocare a calcio a questi livelli".
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