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Reti bianche tra Prato e Maceratese. Buon punto per la classifica

Reti bianche tra Prato e Maceratese. Buon punto per la classifica

In attesa del verdetto di domani di Savona - Spal, la Maceratese balza sola al comando della classifica con 24 punti. Lo fa attraverso un'altra buona prestazione, sempre nell'amica terra di Toscana. Dopo le prestigiose vittorie di Siena e Pistoia, questa volta un prezioso pari per 0-0 sul campo di un Prato in salute. Nessuna vibrante sorpresa dell'ultimo minuto rispetto alle gare precedenti, ma molti meno pericoli e una granitica personalità. Quella che si conviene ad una capolista consapevole dei propri mezzi.

Oltre a Giuffrida, mancano tra le fila maceratesi entrambi i centrali di difesa Fissore e Lasicki. Mister Bucchi si affida ad Altobelli, fin qui utilizzato soltanto per uno spezzone nella gara contro il Savona. Per il resto, 4-4-2 invariato rispetto alle precedenti partite. Nessuna sorpresa neanche nel 4-3-1-2 dei padroni di casa, con il rientro del capitano Cavagna, pienamente ristabilito da un infortunio muscolare che lo ha tenuto fermo a lungo. Rispetto a Pistoia, parte spedita la Rata: al 6', funambolico triangolo Kouko-Buonaiuto che porta il numero 11 biancorosso davanti al portiere. La stoccata sottomisura non è perfetta, ma la deviazione del difensore Ghidotti manda il cuoio sulla traversa del Prato. La palla rimbalza però lontano dai piedi maceratesi e occasionissima che sfuma. Al 13' è invece Fioretti ad impensierire l'estremo di casa Rossi con una girata di prima su invito in profondità di Carotti: il tiro verso la porta è ottimo, la risposta del portiere pure, ma l'arbitro ferma le ostilità per fuorigioco. Il pressing alto degli uomini di Bucchi viene occasionalmente interrotto dalle sterili sortite offensive dei lanieri, con il solo Chiricò a distinguersi per pericolosità. Una tonica Rata è però solerte a rispondere colpo su colpo. Uno dei più succulenti giunge al minuto 24, grazie ad un tiro da fuori area di D'Anna, saggiamente imbeccato da Buonaiuto; il fendente, robusto ma impreciso, finisce a lato del palo sinistro di Rossi. A questo punto, il Prato si ricorda improvvisamente di essere il padrone di casa e prende in mano il pallino del gioco. La manovra biancazzurra è tuttavia compassata, capace di produrre soltanto qualche traversone e un tiro ideale per una porta da rugby, ma nessuna opportunità degna di nota. La sensazione, in un sommario equilibrio sul piano del gioco, è che la Rata abbia le idee maggiormente chiare per rendersi pericolosa. Tant'è vero che conclude la prima frazione di gioco all'attacco.

Con gli stessi ventidue in campo, il secondo tempo si apre nel rispetto del copione visto in precedenza. Bisogna attendere ben 23 minuti prima di apprezzare un gesto tecnico che giustifichi il prezzo del biglietto. E' quello velenoso di Chiricò, che pennella di sinistro una pregevole punizione dal limite verso la porta di Forte. L'estremo biancorosso si allunga sulla sua destra e respinge coi pugni, allontanando la minaccia. E' una potenziale campanella di fine ricreazione per gli uomini in campo: tra il 70' e il 73', due occasioni sui piedi maceratesi. Prima con Fioretti che, da dentro l'area, costringe Rossi all'intervento in due tempi. Poi con l'invincibile Kouko che si danna sulla destra per servire il migliore dei traversoni; il cross a tagliare tutta l'area è teso ma rasoterra e non trova alcuna deviazione vincente. Nel frattempo, c'è spazio anche per il debutto in campionato di Clemente, mandato in campo da Bucchi per rilevare l'acciaccato Altobelli. Esaurita la scorta di difensori centrali, la Rata è costretta a ridisegnare la linea difensiva, anche se, con il Prato di oggi, basterebbe ampiamente anche uno schizzo a matita. Prova ne è il fatto che i lanieri riescono ad affacciarsi un'altra sola volta dalla parti di capitan Faisca e soci. Ci riescono col terzino Grifoni che, in serpentina sulla fascia sinistra, salta due biancorossi e viene steso al limite dell'area maceratese. Il Prato chiede il penalty, il regolamento indicherebbe la punizione, l'arbitro Tardino di Milano non si cura di entrambi e lascia correre. E' praticamente l'ultimo episodio della sfida degno di essere inserito nel tabellino, se si escludono gli ingressi in campo di Gomes e Ganci, nell'improbabile tentativo di rianimare gli ultimi, piatti spiccioli di gara.

Non devono storcere il naso i sostenitori della Rata, recentemente abituati a succulenti prelibatezze da fini gourmet. Il pareggio di Prato deve solleticare i palati, perché si tratta di un buon risultato di prospettiva. Al limite, volendo essere rigorosi, si può dibattere di una ripresa giocata a ritmi molto bassi e connotata da svariati sbadigli. Non certo di una Maceratese che, con personalità, allunga la striscia di risultati utili consecutivi.

Il tabellino

PRATO (4-3-1-2): Rossi; Ghidotti; Grifoni; Cavagna; Ghinassi; Boni; Chiricò (89' Gomes); Serrotti (81' Gaiola); Kouame (61' Knudsen); Capello; Corvesi. A disposizione: Bardini; Benedetti; Gabbianelli; Ognunseye; Benucci; Cela. All. De Petrillo.

 MACERATESE (4-4-2): Forte; Imparato; Karkalis; Carotti; Altobelli (69' Clemente); Faisca; D’Anna (75' Orlando); Foglia; Fioretti (86' Ganci); Kouko; Buonaiuto. A disposizione: Di Vincenzo; Massei; Djibo; Alimi; Sarr; Orlando; Belkaid. All. Bucchi.

ARBITRO: Andrea Tardino di Milano, assistenti Andrea Bologna di Mantova e Andrea Zingrillo di Seregno.  

NOTE: ammoniti Kouko (73'); Cavagna (73'); Faisca (83').  Angoli 4-5. Recupero 0 e + 4.

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