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Parla Nascimbeni: "Una vittoria di Pirro: la Covisoc aveva torto e la società ha pagato soldi che non doveva"

Parla Nascimbeni: "Una vittoria di Pirro: la Covisoc aveva torto e la società ha pagato soldi che non doveva"

“Ho il disappunto che la proprietà in quel momento è stata costretta a pagare una somma che non era dovuta. Quei soldi potevano essere destinati ad altre cose. Oggi sappiamo con certezza che la Covisoc aveva torto. Quella ricapitalizzazione richiesta non era necessaria”.

Sono le parole dell’avvocato Giancarlo Nascimbeni, che insieme al figlio Massimo e all’altro collega, Edoardo Chiacchio ha discusso dinanzi alla Corte Federale di Appello il ricorso avverso la sanzione della penalizzazione di 3 punti in classifica della Maceratese, come deliberato dal Tribunale Federale Nazionale il 24 novembre 2016, consentendo alla società e alla squadra di riprendersi un punto.

“La Covisoc non è il vangelo – continua Giancarlo Nascimbeni -  Il parere espresso dai commercialisti della società S.S. Maceratese srl la scorsa estate era corretto, la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche aveva sbagliato. Questa però è una vittoria di Pirro. E’ vero che la Maceratese ha recuperato un punto importante, ma la proprietà ai primi di luglio si è dovuta svenare per iscriversi al campionato. Fra l’altro la Maceratese è stata segnalata come una società che si è iscritta in ritardo”.

“Adesso la Maceratese ha una società sovra-capitalizzata. E’ vero che i soldi non sono stati buttati dalla finestra, ma mettiamoci nei panni di chi all’epoca è stato costretto in meno di una settimana a versare una somma che oggi sappiamo che non era necessaria. Se la proprietà non avesse pagato la Maceratese si sarebbe trovata fuori dal campionato di Lega Pro. E a distanza di mesi, il 26 di gennaio, viene a sapere che aveva ragione. Rimango perplesso”.

“Era un caso difficile, ma la Corte Federale non ci ha regalato niente – conclude Giancarlo Nascimbeni - Abbiamo discusso il caso come avevano fatto i dottori Umberto Massei e Roberto Fioretti con la Covisoc, non ci siamo inventati altre questioni. Fioretti è stato inibito per otto mesi, quasi si commuoveva quando ha saputo che è stato accolto il nostro ricorso”. 

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