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Massi, l'allenatore maceratese che ha conquistato l'Islanda

Massi, l'allenatore maceratese che ha conquistato l'Islanda

Lo avevamo lasciato con la valigia in mano e il biglietto per l’Islanda (leggi qui) e lo ritroviamo vincente con la medaglia al collo e la coppa da alzare. Massimo Pistoia, allenatore di pallavolo di Macerata meglio conosciuto come Massi, ha guidato la squadra di serie A islandese di Reykjavik alla vittoria del campionato: un traguardo importante, quello che il giovane coach ha definito “il suo primo vero successo importante”.

“Arrivare a campionato in corso (anche se iniziato da sole 3 settimane) non è mai facile, soprattutto se vai in un paese estero. Sono partito con tanto entusiasmo e una buona conoscenza dall'inglese il che è fondamentale se si vuole allenare all'estero.” Racconta Massimo “Tra l'altro ho anche iniziato qui a Reykjavik un corso di islandese durante la stagione che mi permette non solo di riuscire a comunicare meglio con i ragazzi ma proprio di integrarmi meglio tra di loro e questo lo apprezzano molto”.

Dalla serie D marchigiana alla serie A islandese, un campionato totalmente differente, le distanze potrebbero sembrare le stesse, ma nel paese del ghiaccio ogni trasferta è difficile tanto che il sistema di gioco prevede andata e ritorno nello stesso weekend. Alla fine della regular season la squadra di Massimo si è piazzata al secondo posto, dopo aver vinto la semifinale si è trovata a giocare la finale contro il team leader del campionato. “Durante la regular season e coppa abbiamo perso 5 volte consecutive contro di loro. Nella finale playoff abbiamo vinto 3 gare consecutive (3-1 /3-1 /3-2). Loro molto forti grazie a due americani provenienti dal campionato NCAA negli USA e coach donna anch'essa americana. Nelle gare di finale due partite le abbiamo vinte fuori casa, ad avvalorare l’impresa”.

Cosa è cambiato tra campionato e finali scudetto? Mister Pistoia ha lavorato sulla tattica, cercando di centrare i loro punti deboli, mentre a livello psicologico l’attenzione è stata focalizzata sulla pazienza, cercando di limitare al minimo gli errori; inoltre è stato fondamentale il lavoro di preparazione fisica che ha fatto arrivare i suoi atleti al massimo nelle gare che più contano. “Dopo la prima vittoria a casa loro ho capito che ce la potevamo fare, che la tattica era buona e la condizione fisica era al top. La seconda gara è stata una conferma. Gara 3 siamo partiti 2-0, poi abbiamo sentito un pò la pressione della vittoria, però la fame era troppa, sono stati bravi i ragazzi a ritornare ai loro ritmi e vincere il quinto set stando sempre sopra. Io personalmente ho provato una sensazione di appagamento soprattutto per il lavoro di una stagione quasi intera, sono stato anche giocatore ma la soddisfazione che hai vincendo da allenatore è diversa e più appagante secondo me”.

Su Facebook la dedica più bella: “Questo titolo lo dedico a mia mamma, la quale mi ha sempre appoggiato in tutte le scelte della mia vita, alla mia famiglia e specialmente a mio padre sperando sia orgoglioso di me ovunque esso sia!!
Un ultimo pensiero va alla mia terra, che soffre di questi tempi tra crisi economica e terremoti, che sia un piccolo incoraggiamento ad alzare sempre la testa... se vogliamo siamo capaci di grandi cose!!! MACERATA COMANNA... Anche in Islanda!”

Visto che Massimo è anche allenatore della squadra femminile che sta gareggiando anch’essa per la finale scudetto (anche se in questo caso è il secondo coach e non il primo come nei maschi), gli abbiamo chiesto a chi dedicherà la vittoria se dovesse fare doppietta: “Non ci ho pensato sinceramente. Per ora la vedo come una cosa in più in quanto non è proprio il mio gruppo, però vorrei dedicarla ai miei amici in Italia e a tutti gli allenatori che ho avuto in passato a partire da Federico Belardinelli, tutti coloro che mi hanno aiutato tanto nella mia crescita professionale”

La distanza dalla madre patria non si fa sentire, “In Islanda io vivo molto bene, è un posto ideale a chi piace tranquillità, anche se il costo della vita è alto” continua Pistoia “La questione del sole è importante anche per la gestione del gruppo qui in Islanda, senza sole cala un pò la tensione e c'è il rischio di commettere qualche passo falso, i mesi più difficili sono da metà novembre fino a fine gennaio. Poi di sole ce n'è in abbondanza, già ora non è notte prima delle 22 e la mattina alle 6 c'è già luce”

Al di là del tempo meteorologico la differenza tra la pallavolo italiana e quella islandese è molta: “In Italia dove il livello è alto determinati aspetti tecnici e tattici si danno per scontati. Qui niente è scontato... bisogna fare un lavoro più grande che richiede anche più tempo e pazienza, ma per certi aspetti è ancora più appagante”. È una questione di pazienza e in questo Massimo è già allenato, dopo aver passato i primi anni da allenatore con i piccolini della Lube, tra gli allenamenti in palestra e i camp al mare “ Nella vita di tutti i giorni non sono una persona molto paziente, ma in palestra  ho imparato dopo anni di militanza con i più piccoli”.

Per il futuro sarà ancora a Reykjavik, lo scorso mese il coach maceratese ha firmato l’ingaggio per un altro anno e speriamo per un altro successo da raccontare.

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