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Maceratese, Lorenzo Berrè: "Ad oggi poco si può dire se non che stiamo lavorando per il bene della squadra"

Maceratese, Lorenzo Berrè: "Ad oggi poco si può dire se non che stiamo lavorando per il bene della squadra"

“Ad oggi poco si può dire se non che stiamo lavorando per il bene della Maceratese”. A parlare è Lorenzo Berrè, dell’omonimo studio commerciale associato, che da qualche settimana segue da vicino le sorti del sodalizio biancorosso.

Lo studio dei fratelli Berrè (l’altro è Fabio) è divenuto il punto di aggregazione e coordinamento di diversi imprenditori locali. “Siamo tutti amici, maceratesi, della provincia intendo – dice Lorenzo Berrè - La situazione della Maceratese è molto complicata, dobbiamo capire come è meglio muoverci”. L’identità degli imprenditori in questione resta top secret, c’è chi continua a fare il nome anche di Mauro Canil. 

Quanti sono gli imprenditori che farebbero parte di questa cordata locale, qualcuno ha detto otto o nove.

“Più o meno i numeri sono quelli, ma ci potrebbero essere delle variazioni. Nei prossimi giorni ci dovremo riunire. Più ne siamo e meglio è, l’importante è che siano tutte persone serie e disposte a dare una mano alla Maceratese. Maurizio Mosca con il suo carisma e la sua passione sta facendo la volata. E’ rimasto poco tempo a disposizione, oramai siamo agli sgoccioli”.

Dopo tanto silenzio si intravede una luce in fondo al tunnel?

“Non vogliamo illudere nessuno. Noi abbiamo questa speranza e la vogliamo trasmettere a tutto l’ambiente. Abbiamo lavorato in silenzio. Da quando la Maceratese ha iniziato ad accusare i primi grossi problemi societari si è attivato il sindaco di Macerata. Ed anche noi ci siamo messi al lavoro”.

L’obiettivo di questa cordata è quello di mantenere la Maceratese in Lega Pro? 

“L’obiettivo principale è questo. Non vorremmo vanificare la salvezza raggiunta sul campo dalla squadra allenata da mister Giunti”.

L’amministratore unico della Maceratese, Claudio Liotti, ha detto che non vuole vendere la società. Una delle strade percorribili sembrava il diritto di ricompra che può esercitare Maria Francesca Tardella, ma Mosca ha detto che non parla con la ex presidente. Come pensate di muovervi?

“Ci sono diverse ipotesi, le valutiamo tutte. Se è necessario, andremo a parlare con Liotti”.

Si sa a quanto ammontano i debiti della Maceratese?

“Si, però non vorrei dire cose che non mi competono. All’epoca Giorgio La Cava disse un milione e cento euro”.

A proposito di La Cava, avete mai pensato di unire le forze con questo imprenditore umbro che ha manifestato interesse per la Maceratese.

“La porta è aperta a chiunque voglia dare una mano”.

I tempi sono stretti, fra quanto tempo si potranno avere le idee un po’ più chiare? Vi siete dati dei termini?

“Ci sentiamo tutti i giorni con attività frenetica. La scadenza del 30 giugno la conoscono tutti. Se ci saranno novità le comunicheremo”.

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