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Macerata, Ospite del Panathlon Club il campione di ciclismo Claudio Chiappucci

Macerata, Ospite del Panathlon Club il campione di ciclismo Claudio Chiappucci

Il ciclismo è stato il protagonista della prima conviviale del 2019 del Panathlon Club Macerata, che si è riunito in interclub con il Rotary Club di Macerata il 22 febbraio al ristorante "Signore te ne ringrazi" dello chef Michele Biagiola. Ospite Claudio Chiappucci, indimenticabile icona del ciclismo italiano.

La serata si è aperta con i saluti del presidente del CONI Marche Fabio Luna, del presidente del Panathlon Club Macerata Barbara Morresi, che ha espresso l’importanza della coesione e della collaborazione dei club service auspicando iniziative future congiunte, e del presidente del Rotary Club Stefano Quarchioni, che ha più volte ribadito l’importanza dello sport e di come possa essere di ispirazione per i più giovani.

“Non posso che considerarmi un privilegiato poiché ho potuto girare il mondo praticando uno sport che da sempre ho amato. A differenza di tanti altri sono riuscito a fare delle mie passioni il mio lavoro, ottenendo risultati eccellenti e tante belle soddisfazioni” ha raccontato al microfono Michele Spagnuolo, organizzatore della serata e membro del direttivo Panathlon Club Macerata.

Claudio Chiappucci, ex ciclista su strada, pistard e ciclocrossista italiano, professionista dal 1985 al 1998, in 14 anni di carriera ha vinto una Milano-Sanremo, due giri del Piemonte, tre tappe al tour de France e una al Giro d’Italia. Soprannominato El Diablo lo ricordiamo con la maglia a pois bianca e rossa del Tour de France, quando nel 1992 tagliò il traguardo in prima posizione al Sestriere, dopo un'epica e storica fuga di 200 Km.

Nel corso della conviviale la sua attenzione si è soffermata sullo spirito di sacrificio e su come la passione e la forza d’animo possano essere valore aggiunto in sella a una bicicletta. “Bicicletta e pedali che non fanno sconti a nessuno - ha detto Claudio Chiappucci -, dimostrando che osare da lontano e con caparbietà può portare a grandi risultati”.

A colpire, i numerosi intervenuti, il racconto del ciclismo del passato, di come sia cambiato questo sport e di come il marketing e gli sponsor siano oggi sempre più determinanti. Grande commozione in sala al ricordo di Michele Scarponi, raccontato proprio da Chiappucci come ragazzo buono, di grande spirito e di grande cuore. Grande cuore che lo ha portato a contribuire in maniera determinante alle vittorie dei suoi capitani, ultimo tra cui Vincenzo Nibali.

E “in terra di Tirreno-Adriatico”, in chiusura, non poteva mancare qualche cenno alle salite delle Fosse e agli arrivi maceratesi di qualche anno fa.

Claudio Chiappucci è stato omaggiato al termine della serata con un’opera dell’artista maceratese Stefano Calisti.

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