La Lube si gioca tutto in una notte: battere Perugia per sfatare il tabù delle "finali perse"
Una serata in cui non vi sarà domani. Nessuna gara-6 è prevista nella dura legge della finale scudetto del campionato di Superlega. A disposizione di Cucine Lube Civitanova e Sir Safety Conad Perugia c'è un solo risultato, l'unico che conta per essere ricordati: la vittoria.
Una delle serie più appassionati degli anni recenti giungerà a conclusione, lasciando al campo la sentenza senza appello. Dopo giorni carichi di attese, grandi giocate, delusioni e polemiche si comprenderà quale fra le due corazzate del nostro campionato di volley, il più bello e tecnico del mondo, alzerà al cielo il trofeo che vale il tricolore.
IL FATTORE PALA BARTON - La fredda realtà dei numeri non può che far propendere i pronostici dal lato perugino. Civitanova viene da ben sette finali perse consecutivamente, due delle quali proprio contro la formazione dell'istrionico e inflessibile presidente Sirci. Inoltre, la spinta offerta dai "Sirmaniaci" al Pala Barton materializza sul taraflex un avversario aggiuntivo nella mente dei giocatori della Lube: un avversario mai sovvertito sino ad ora, il fattore campo.
Tra le mura amiche i bombardieri Leon ed Atanasijevic fanno la differenza dai nove metri del servizio, colpendo duro "sul fianco scoperto" della ricezione avversaria. L'ossessiva spinta del pubblico contribuisce al connubio letale annebbiando idee e lucidità altrui.
Partire bene, per la Lube, sarà fondamentale per sedare parzialmente l'euforia del tifo locale e iniziare a minare le certezze di Perugia. Una squadra sull'orlo di una crisi di nervi in quanto - dopo aver acquistato a peso d'oro Leon, il CR7 della pallavolo - la Sir non è riuscita a raggiungere la finale di Champions League proprio come la versione bianconera nel calcio.
L'INCUBO FINALI PERSE - A disturbare la vigilia dei ragazzi allenati da coach Fefè De Giorgi è l'ineluttabilità della sconfitta, che pare sempre voglia presentarsi sul più bello. Le dichiarazioni rilasciate da Juantorena subito dopo la netta vittoria di gara-4 (clicca qui per guardare l'intervista), lasciano il dubbio: la Lube è davvero convinta di non farcela o è solo una strategia per scaricare sulla Sir il peso della vittoria a tutti i costi?
Di certo, la coppia Giulianelli-Sileoni ha fatto ingenti investimenti la scorsa estate allestendo un dream team che è chiamato a vincere e a farlo subito perchè dal'anno prossimo il giocattolo sicuramente avrà un volto diverso.
Le partenze di Stankovic e Sokolov paiono oramai certe: due campioni di questo calibro devono far leva sul proprio orgoglio per non lasciare Civitanova con l'amaro dell'ennesima sconfitta in finale. Anche perchè sabato (18 maggio ore 19:00, ndr) c'è l'appuntamento contro lo Zenit Kazan, che mette in palio la Champions League 2018/2019.
UN SIMON IN PIU' - Fattore chiave di gara-5 sarà, certamente, la battuta. In questo senso la prova offerta da Robertlandy Simon in gara-4 potrebbe costituire il fattore imprevisto, capace di sconvolgere i piani del destino. Il centrale cubano, tanto evascenente contro Perugia da perdere la titolarità a discapito di capitan Stankovic in gara-3, ha mostrato evidenti segnali di ripresa nell'ultima apparizione stagionale all'Eurosuole Forum.
La sua capacità di incidere dai nove metri così come una nuova perentorietà a muro, utile ad incrinare l'ego del grande ex Podrascanin, potrebbero fare la differenza. E magari ringalluzzire anche la timida versione di Leal ammirata nelle precedenti uscite al Pala Barton.
Uno storia tutta da scrivere, che si spera termini col lieto fine.
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