Giulianelli: " Da 25 anni nel volley... La Lube è la certezza"
Visita, non solo di cortesia, per la Cucine Lube Banca Marche che, al gran completo, ha trascorso la tarda mattinata e le prime ore del pomeriggio in azienda. a Treia. Accolti dalle maestranze, i giocatori sono stati ricevuti dai signori Lube: Luciano Sileoni, presidente, e Fabio Giulianelli, amministratore unico del gruppo aziendale leader nel mondo delle cucine. Sorrisi di rito a parte, Fabio Giulianelli, in jeans e camicia, ha cercato di portare staff tecnico e giocatori, immediatamente nella realtà Lube. " Come ho già avuto di spiegare più volte - ha detto l'amministratore unico e primo tifoso - la A.S. Volley Lube rappresenta una vera e propria ala del nostro Gruppo Industriale, e come tale auspichiamo da sempre che la sua filosofia gestionale si immedesimi con quella dell’azienda. E questo vale naturalmente anche sotto il profilo agonistico, quindi per chi va in campo. Nei suoi quasi 50 anni di storia la nostra realtà è riuscita a conquistare la pole position nel settore del mobile grazie alla fatica, alla dedizione ed alla costanza con cui tutti ci dedichiamo quotidianamente al nostro lavoro. E vogliamo che sia lo stesso anche per la nostra squadra di pallavolo. Siamo i primi nella produzione di cucine componibili e lottiamo ogni giorno per continuare ad esserlo ". Cosa è la Lube volley per la Lube, azienda? " Con questa rosa ambiamo legittimamente ad essere i primi anche nello sport che ci vede protagonisti. Perché la nostra squadra scende in campo portando sulle maglie un marchio che non è fine a se stesso. Noi, al contrario di molti altri, ci siamo da 25 anni, consecutivamente. La Lube è dunque una certezza, e da questo punto di vista è unica. Sul campo non sempre siamo riusciti ad ottenere i risultati sperati, è vero, ma le scelte fatte sono sempre state finalizzate a migliorarci. Proprio la certezza relativa a questo aspetto dovrà spingervi ancor di più ad onorare al meglio ciò che rappresentate giocando con la Lube, e centrare l’obiettivo di essere i primi, come la nostra azienda. Non dovranno esistere alibi o scuse per giustificare una sconfitta. Gli infortuni o i disagi dettati dai viaggi e dagli impegni ravvicinati dovranno fungere da stimolo ulteriore, e chi non riesce a sopportare lo stress non può rimanere in questa squadra, perché diventerebbe solo un peso per il gruppo. Abbiamo scelto prima gli uomini e poi anche i bravi giocatori. Dovremo rispettare gli avversari, ma soprattutto fare in modo che ci temano, perché conoscono le nostre grandi potenzialità, e saranno consapevoli come noi del fatto che non molliamo mai di un centimetro".
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