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Dopo 10 anni Marco De Santis lascia il Chiesanuova: il saluto del capitano

Dopo 10 anni Marco De Santis lascia il Chiesanuova: il saluto del capitano

Si chiude dopo 10 intense stagioni l'esperienza di Marco De Santis (foto) con la maglia del Chiesanuova, vestita per la prima volta nella stagione 2009/10 e orgogliosamente sfoggiata in oltre 260 presenze nei vari campionati e nelle Coppe. Lo score ci ricorda le 6 reti messe a segno, un campionato vinto, una retrocessione, un play off, una Coppa Italia di Promozione e tanta grinta, determinazione e personalità sempre messe in campo. “Per me finisce un'epoca, sono arrivato che ero poco più di un ragazzino e vado via che sono un uomo con una famiglia, un lavoro, delle responsabilità e tante cose ancora da portare avanti”. Quali i motivi di questa separazione? “Essenzialmente problemi logistici, vivo a Civitanova e fare circa 400 Km alla settimana per allenamenti e partite cominciava a pesarmi. Inoltre il lavoro e la famiglia, far conciliare tutte le situazioni non è semplice ed abbiamo deciso, in comune accordo con la società di prendere questa decisione”. Lasci un ambiente che ti aveva adottato in tutto e per tutto. “Sono stati 10 anni bellissimi, mi sono sempre sentito a casa, tanto che nelle ultime due stagioni sono diventato con orgoglio anche il capitano, di quella che sarà sempre la squadra della mia vita. In questo momento vorrei ricordare tutte le persone che mi sono state vicine, mi hanno aiutato e fatto sentire importante.

Dovrei fare un elenco infinito di tifosi, dirigenti, compagni di squadra che si sono succeduti, cito solo due persone che credo rappresentino lo spirito di questa società: il presidente Luciano Bonvecchi, motore ed anima di tutto l'ambiente e Alessio Spurio, vicino anche nei momenti difficili e sempre pronto ad incitarci”. Quali sono ora gli obiettivi di Marco De Santis? “A me piace giocare al calcio, non sono vecchio e credo di avere ancora molto da dare. Per i motivi che dicevo prima non posso allontanarmi molto dalla zona di Civitanova e prenderò in considerazione delle proposte che, da un punto di vista logistico, mi permettano di allenarmi e giocare senza dover fare tanti chilometri”. Ne fai una questione di categoria? Potresti anche scendere dalla Promozione? “Nessun problema, come dicevo, mi piace giocare al calcio e sono disponibile a valutare delle situazioni interessanti, la categoria non è assolutamente un problema, contano i progetti, le prospettive e quello che si vuol fare”.

Nel salutare il Chiesanuova c'è qualcosa che non ti sarebbe piaciuto fare e per vari motivi non sei riuscito a realizzare? “Sarebbero tante, per l'affetto che tutti mi hanno dimostrato avrei voluto fare l'impossibile, ma tutto sommato sono abbastanza contento. Mi sarebbe piaciuto fare qualche gol in più, forse l'unico rimpianto è non essere riuscito a salire in Eccellenza, l'abbiamo sfiorata in un paio di circostanze, senza riuscire ad afferrarla. Mi consola il pensiero che, conoscendo il presidente Bonvecchi, sono convinto che in tempi brevi il Chiesanuova riuscirà a coronare il suo sogno. È questo il mio saluto ed il mio augurio per questa società che porterò sempre nel cuore”.

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