Civitanovese come il Barcellona, Mirco Ciavattini lancia l'idea dell'azionariato popolare: "Uniamo le forze per alzare il livello"
La Civitanovese sta cercando di uscire dalle zone pericolose della classifica, aggrappandosi al supporto del suo pubblico, che continua a sostenere la squadra nonostante la delicata situazione. Non mancano le critiche alle scelte tecniche e societarie, ma c'è anche chi propone soluzioni per il futuro del club. Tra questi c'’è Mirco Ciavattini, titolare del ristorante 'Il Veneziano' e tifosissimo rossoblù, che da tempo porta avanti l'idea dell'azionariato popolare, un modello che permetterebbe all'attuale società del presidente Mauro Profili di ricevere un sostegno economico anche da imprenditori e commercianti della città.
Ciavattini riconosce il lavoro fatto da Profili: "Sette anni fa ha rilevato la società all'asta e ha vinto tre campionati. La tifoseria e la città devono riconoscergli grande impegno e atteggiamento positivo. Oggi, però, il problema è mantenere la categoria e alzare il livello. Ma Profili da solo può garantire tutto questo? Forse sì, ma quest'anno stiamo vedendo quanto sia difficile competere a questi livelli".
Secondo Ciavattini, una soluzione potrebbe essere un grande investitore disposto a mettere sul piatto cifre importanti, ma lo ritiene uno scenario poco realistico. L'alternativa concreta, per il noto ristoratore, è l'azionariato popolare: "Alcune persone di buona volontà potrebbero entrare nella società e aiutarla a fare il salto di qualità. Se Profili, tra sponsor, abbonamenti e merchandising, raggiunge una certa cifra, quello che manca potrebbe arrivare da imprenditori e commercianti della città. Civitanova, in questo senso, ha grandi potenzialità economiche".
Nonostante la bontà del progetto, l'idea di Ciavattini non ha ancora trovato grande apertura: "Persisto, perché sono convinto che arriverà il momento in cui la società dovrà trovare nuove risorse. Dipende da cosa vuole fare la Civitanovese: se l'obiettivo è galleggiare tra Serie D ed Eccellenza, va bene così. Ma se si vuole puntare più in alto, questa compagine societaria non è sufficiente. Non metto in discussione Profili, che ci ha salvato dal fallimento, ma dico solo che oggi non può garantire un campionato di vertice in Serie D e un futuro nel professionismo".
Il suo appello è chiaro: "La gente, invece di criticare, dovrebbe dare una mano concreta a Profili per il bene della Civitanovese. Esistono esempi di società che hanno adottato l'azionariato popolare, come L'Aquila nei dilettanti o addirittura il Barcellona. Il mio invito è doppio: alla società, ad accettare un allargamento che oggi incontra resistenze; e alla città, perché di persone pronte a investire ce ne sono. Se vogliamo crescere, servono nuove risorse economiche."
Negli ultimi tempi si è parlato anche di un possibile spostamento del Polisportivo, in favore di un'area commerciale in riva al mare. L'ipotesi porterebbe alla costruzione di un nuovo impianto in un'altra zona della città. "Come operatore commerciale e cittadino, sarei favorevole alla realizzazione di un nuovo stadio, purché ci sia un beneficio per la crescita della città. Se ci sono imprenditori disposti a investire nella zona del Polisportivo, ben venga, a patto però che poi il nuovo impianto sia moderno e a norma anche per categorie superiori".
Sul finale di stagione Ciavattini si dice ottimista: "Ci salviamo al 100%. Sono completamente fiducioso. Ma non basta salvarsi: l'anno prossimo non si potranno ripresentare gli stessi problemi. Bisognerà costruire una squadra competitiva per puntare ai playoff." L'idea dell'azionariato popolare dunque resta sul tavolo, come una possibile chiave per garantire un futuro più ambizioso alla Civitanovese.
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