Civitanova-Fermana, parla il grande ex Paolucci: "Partita speciale, so di poter guardare tutti negli occhi"
"Non è sicuramente una partita uguale alle altre, ma è anche giusto che sia così. La vivrò con emozione e adrenalina, ma dando giusto peso alle cose. Parliamo pur sempre di calcio. Torno in quello stadio a testa alta e con la consapevolezza di poter guardare tutti negli occhi". Così Michele Paolucci parla alla vigilia del derby tra Civitanovese e Fermana che andrà in scena al Polisportivo domenica 8 dicembre alle ore 15:00, ai fini della quindicesima giornata del girone F di Serie D.
Una sfida dai mille significati, ancor di più per l'attuale direttore sportivo canarino che sino allo scorso anno - sul prato verde - è stato un simbolo rossoblù trascinando i compagni da leader e da capitano ad una doppia promozione. Ora la sua vita è cambiata, ed il calcio lo vede da dietro la scrivania. E lontano da Civitanova.
Nel corso dell'intervista, Paolucci ha confermato il completamento dell'operazione Samuele Barchi, terzino sinistro che andrà ad arricchire la rosa della Fermana, in un ruolo rimasto scoperto: "Viene da un anno e mezzo di Serie D con il Termoli - ha spiegato -. Abbiamo incontrato il ragazzo domenica e ci ha fatto un'ottima impressione. È giovane, ma motivato. In quel ruolo avevamo una carenza dovuta all'infortunio di Casucci".
Michele, arrivate a questa sfida in un buon momento dopo tre risultati utili consecutivi. Qualche settimana fa avevi messo i giocatori di fronte alle proprie responsabilità, sono arrivate le risposte che ti attendevi?
"Da alcuni componenti della rosa sì, ma sappiamo che c'è ancora necessità di aggiustare questa squadra. Una conseguenza logica dopo aver fatto il mercato estivo in soli dieci giorni con un budget inferiore a quello di tantissime altre squadre. Penso, in ogni caso, che i 14 punti che abbiamo conquistato sul campo non rispecchino il valore della Fermana. Eccetto un paio di occasioni, ci siamo sempre giocati la partita alla pari con tutti, creando tantissimo. Sul campo si sono spesso ripetuti gli stessi errori. Non è un caso, bensì è un sintomo di problemi che dovremo andare a risolvere con il mercato di riparazione, secondo quelle che sono le nostre possibilità. Dovremo operare in maniera mirata, stando anche attenti alle finanze ma con l'obiettivo di rinforzarci. Ci saranno a breve altre novità".
In merito alla partita di domenica, si tratta di un derby dall'importanza capitale. È un vero e proprio scontro salvezza, quanto sono pesanti i punti in palio?
"In classifica noi e la Civitanovese abbiamo gli stessi punti, sebbene arrivati con percorsi diversi. Domenica sarà una partita fondamentale, ci sarà tantissima pressione. Sono orgoglioso di poterne far parte, è il bello di questo lavoro".
Ti senti di esprimere un giudizio sull'approccio alla categoria della tua ex squadra?
"Non mi compete, ma posso dire di aver lasciato a Civitanova tanti amici. Stanno affrontando un campionato tosto, la classifica è molto corta. In questo momento della stagione è tutto relativo".
Come sta andando la tua nuova avventura da direttore sportivo? Cosa cambia rispetto a quella da calciatore?
"Le differenze sono abissali perché quando fai il calciatore vai al campo 2-3 ore, poi finito, e torni a casa. Per fare bene questo mestiere devi essere una persona credibile. Un dirigente deve sempre avere i nervi saldi. Non ci può essere spazio per l'ego, bisogna essere concilianti e magari saper far finta di non vedere o sentire certe cose. Qui a Fermo ho instaurato rapporti personali, oltre che professionali, che mi danno ancora più senso di responsabilità. Sono convinto che raggiungeremo l'obiettivo finale".
Il campo ti manca?
"Se ti dicessi di no direi una bugia, però, mi piace anche la scrivania. Ogni tanto quando i ragazzi si allenano mi porto dietro la palla e le faccio qualche carezza" (ride, ndr).
Un'ultima cosa, tornando alla tua esperienza con la Civitanovese. Secondo te poteva finire diversamente?
"L'unica cosa che posso dire è che me ne sono andato con la consapevolezza di aver sempre e solo detto la verità. In questo momento il passato non mi importa, sono molto concentrato e molto orgoglioso del presente e della possibilità che mi è stata data. Sto lavorando ogni giorno per fare del mio meglio e per far sì che a fine anno si raggiunga l'obiettivo, a livello di squadra, societario e anche personale. Credo che sia l'unica cosa che conta, poi il resto sono tutte chiacchiere. E le chiacchiere se le porta via al vento".
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