Dieci giorni dopo l’esonero del direttore sportivo, Gianluca Stambazzi, si separano le strade anche di Andrea Bargagna e della Maceratese.
“E’ stata una separazione consensuale” dice l’avvocato pisano, che è stato sempre al fianco del presidente Filippo Spalletta, almeno fino a poco tempo fa.
Perché Bargagna non fa più parte della Maceratese?
“Il mio percorso, che è iniziato ad agosto con l’inizio delle trattative per il passaggio di proprietà, si è concluso. La società nella persona del presidente Spalletta in questo momento ha necessità di programmare, di portare avanti le sue idee di calcio”.
Non ragionavate il calcio alla stessa maniera con Spalletta?
“Diciamo che c’erano diversità di vedute nel massimo rispetto reciproco”.
In che condizioni lascia la Maceratese?
“Ho vissuto questi mesi in maniera molto intensa. Ho trovato pochi tifosi, ma quei pochi veramente caldi. Bisognerà che la città stia sempre più vicino alla squadra. Lascio un gruppo fantastico che stamattina ho ringraziato personalmente. Abbiamo fatto ventisette punti sul campo, una cosa impensabile in un girone molto difficile”.
Quali sono i programmi della Maceratese per il futuro.
“Il presidente ha le idee molto chiare, sceglierà il meglio per il prosieguo della sua avventura a Macerata. In società ci sono persone di spessore, come Antonio Lo Schiavo e Simone Sivieri che è l’amministratore, al quale sono legato da un rapporto ventennale di stima e fiducia”.
Non c’è più neanche Gabriele Minchella in società.
“No”.
La nuova società si è mossa sul mercato?
“In questo ultimo periodo non me ne sono occupato, non saprei cosa rispondere”.
I tifosi possono stare tranquilli per la fideiussione.
“La società è da prima di Natale che lavora congiuntamente alla Lega alla presentazione della fideiussione. Purtroppo sono molte le squadre che hanno questo problema, anche società di serie A e B. E’ stato fatto un tavolo nell’interesse di tutti. Sulla fideiussione non ho nessun dubbio”.
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