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Alessandro Chiaraluce: "Ci sono tre trattative in corso per provare a salvare la Maceratese"

Alessandro Chiaraluce: "Ci sono tre trattative in corso per provare a salvare la Maceratese"

“Mi sto dando molto da fare, è un mese che non seguo più il mio lavoro, non faccio altro che avere contatti utili per dare un futuro alla Maceratese”. Alessandro Chiaraluce non ha ancora perso la speranza di salvare il sodalizio biancorosso dal fallimento. Lui osimano, da sempre tifoso della Rata, continua a muoversi, lontano dalle luci della ribalta. “Non voglio esibirmi, non sono nessuno” dice Chiaraluce, ma se non fosse stato per il suo impegno, la Maceratese non sarebbe riuscita a portare a termine il campionato, basti pensare solo alle spese per le trasferte ed in un caso a quelle per gli steward.

“Qui non si tratta di trovare una brava persona come è Giorgio La Cava, con il quale sono sempre stato in contatto – spiega Chiaraluce – La Cava è pronto a fare la spalla, a dare una mano, perché ama Macerata. Bisogna trovare qualcuno molto potente perché la situazione è abbastanza compromessa anche se risolvibile, risanabile. Qualcuno che voglia metterci le mani e possa avere un ritorno”.

Poi Chiaraluce scende nei particolari. “Ho tre grandi trattative in corso. Una di queste è con una società di serie A che possa far diventare Macerata un bacino per le proprie seconde squadre. Aspetto poi  una risposta da Confindustria, ho fatto delle indagini, ho cercato di interessare, sentire, sondare quali sono le intenzioni di imprenditori primari del maceratese e vedere se si può fare veramente una cordata tra questi”. 

 

“A tale proposito ho preparato delle brochure, una fotografia dell’attuale Maceratese, come si è arrivati a questa situazione pesante, quali sono i progetti e quali le possibilità di riuscita. In questa composizione sono stato aiutato da Andrea Verdolini e Gianluca Stambazzi. Entro giovedì della prossima settimana avrò delle risposte, dopo di che sarà tutto deciso”.

 

“I problemi nella Maceratese vengono dal passato – aggiunge Alessandro Chiaraluce - La situazione debitoria è stata sempre sottaciuta, ma era vera. Ci sono debiti tributari e due spauracchi: alcune poste di bilancio che non vanno bene e la denuncia di Spalletta alla Tardella che verosimilmente potrebbe generare una verifica da parte della Guardia di Finanza. Non è facile trovare chi sia disposto a comprare un’azienda in odore di verifica”.

 

Come nasce la passione di Alessandro Chiaraluce per la Maceratese? “Mio padre amava il calcio – racconta Chiaraluce -  Un amico un giorno gli disse: “C’è uno stadio nuovo a Macerata e una squadra che gioca benissimo”. Lui andò a vedere la partita e si entusiasmò. Io giocavo con la Libertas Osimo, avevo tredici anni,  andai a vedere questo stadio e mi appassionai. Erano i tempi di Dugini, Turchetto, Gennari, Olivieri, Attili, Rega, Prenna, Gerardi. Successivamente un mio amico di scuola, Giovanni Giacco, giocava con la Maceratese, ed ho cominciato a frequentare l’Helvia Recina, mi è piaciuto molto l’ambiente. Da mezzo secolo seguo la squadra, salvo otto o nove anni durante i quali sono stato in Russia per la mia professione”. 

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