"La sostenibile scelta di essere Unicam". Questo lo slogan scelto dagli studenti testimonial della nuova campagna di comunicazione dell’Università di Camerino, presentata oggi nella splendida cornice delle cascatelle del Palente nei pressi dei campi sportivi del Cus, in località Le Calvie.
Presenti all’incontro il rettore Claudio Pettinari, il pro rettore vicario Graziano Leoni, i pro rettori Barbara Re, Luciano Barboni, Andrea Spaterna e il direttore generale Andrea Braschi. Il tema dominante della campagna di comunicazione è stato, appunto, quello legato alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente.
A spiegare il senso del nuovo messaggio dell’ateneo camerte il rettore Pettinari: “La sostenibilità è fare la scelta giusta, forse si è perso di vista questo, essere sostenibili vuol dire fare la giusta scelta. Io ho fatto questa scelta tempo fa, mi sono laureato ad Unicam, sono qua da 34 anni, sono felice, orgoglioso, fiero di questa scelta che mi dà enorme soddisfazione, con questi ragazzi pieni di colore e di idee".
“Le studentesse e gli studenti hanno livelli di partenza diversi, è importante la capacità di adeguare la formazione a quello che sono loro, gli attori del futuro. Per questo possono e devono sceglierci, potranno essere protagonisti del domani”. “La scelta di essere Unicam è sostenibile perché si vive in un ambiente sano, da un punto di vista sia formativo che ambientale, della ricerca si hanno grandissime opportunità. Abbiamo spazi meravigliosi, ambienti dove è possibile leggere un libro, vivere in compagnia e trascorrere momenti importanti. I numeri dicono che abbiamo fatto un ottimo lavoro, siamo fiduciosi che le nuove iscrizioni, ci daranno ragione a fine anno”.
“Abbiamo aperto nuovi corsi di laurea – ha continuato Pettinari - in questi cinque anni, le novità di quest’anno sono il corso di laurea in servizi amministrativi e scienze giuridiche, e la magistrale nutrizione per il benessere e lo sport. Sono corsi nati dalle richieste del territorio. Abbiamo incrementato il numero di laureati, sono stati più di mille in questo anno accademico, un numero che cinque anni fa non pensavamo di poter raggiungere”.
Online anche la web serie “Vita da Unicam” realizzata dagli studenti che racconta la vita all’interno dell’ateneo, nata da un progetto d’esame per il corso di marketing e comunicazione digitale, all’interno del nuovo corso di laurea in informatica per la comunicazione digitale. Il 14 e 15 luglio porte aperte in ateneo, per conoscere meglio l’offerta formativa dell’Università di Camerino.
Dopo il voto del 22 giugno scorso, il professore Angelo Ventrone è stato nominato come nuovo direttore per il dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali dell’Università di Macerata. Docente ordinario di storia contemporanea, comincerà il suo incarico triennale dal 1° novembre.
Angelo Ventrone (qui la nostra intervista in occasione del 25 aprile 2022) insegna storia contemporanea, storia sociale della politica e storia dei totalitarismi e dei fondamentalismi, concentrando i suoi interessi sul '900 italiano ed europeo, di cui ha esaminato diversi aspetti: l'incontro tra modernità, tecnica e violenza nella prima guerra mondiale, la genesi della cultura fascista tra la fine dell'800 e la Seconda guerra mondiale, il ruolo dei partiti di massa nella fondazione e nel consolidamento della democrazia nell'Italia post-fascista, il rapporto tra mass-media e società italiana nel secondo dopoguerra, la rappresentazione dell'avversario politico in Italia e in Europa dall'inizio del '900 a oggi, i movimenti di contestazione e la violenza politica in Italia e in Europa dagli anni '60 agli anni '80, la guerra non-ortodossa al comunismo e la strategia della tensione.
Tra i suoi lavori più recenti: “Grande guerra e Novecento. La storia che ha cambiato il mondo” e “La strategia della paura. Eversione e stragismo nell'Italia del Novecento”. Ha inoltre curato “L'Italia delle stragi. Le trame eversive nella ricostruzione dei magistrati protagonisti delle inchieste” e, con Carlo Fumian, “Il terrorismo di destra e di sinistra in Italia e in Europa. Storici e magistrati a confronto”. Con Salvatore Lupo ho scritto il manuale universitario “L'età contemporanea” edito da Le Monnier-Mondadori Education.
Primo incontro ufficiale tra il rettore in carica dell’Università di Macerata Francesco Adornato e il rettore eletto John Francis McCourt oggi, in occasione della giornata di apertura del convegno su “Donne e uomini nel Francescanesimo delle Marche”. La positività al Covid aveva, infatti, impedito al primo di partecipare alle elezioni di mercoledì scorso, 29 giugno. “Con il professor McCourt – ricorda Adornato - ci eravamo ritrovati a parlare di poesia quando era da poco arrivato a Macerata. Una felice coincidenza mi ha consentito oggi di salutarlo al suo esordio come rettore eletto”.
McCourt e Adornato si erano sentiti telefonicamente già dopo la proclamazione del neo eletto. L’attuale direttore del Dipartimento di Studi Umanistici aveva, infatti, espresso l’intenzione di confrontarsi con il suo predecessore per un’organizzazione della transizione. John Francis McCourt entrerà in carica dal 1° novembre e il suo mandato durerà sei anni. In prossimità dell’insediamento effettivo ci sarà il passaggio di consegne tra i due rettori con la consegna della tradizionale campanella. Quello di Adornato fu rimandato alla fine del mese a causa degli eventi sismici. Durante il convegno McCourt ha raccontato che, secondo un suo amico studioso francescano del Collegio di Sant’Isidoro di Roma, sarebbe il primo rettore irlandese in Europa dal 1743 dopo quello della Charles University di Praga.
Il Dipartimento di Studi Umanistici. Il campo del francescanesimo nelle Marche allarga lo spettro di studi che abitualmente si pensano più tipici dell’Umbria. In realtà c’è un contesto geo-cultural religioso che tocca il cuore dell’Italia centrale. La due giorni conclude un seminario della Società internazionale di Studi francescani. I partecipanti non sono solo italiani: quest'anno ci sono un dottorando Brasiliano e un Frate cappuccino peruviano. Tra i docenti che interverranno, ci saranno anche Sylvain Piron, della prestigiosa Scuola di alti studi in scienze sociali di Parigi, Ehess, uno dei massimi esperti di storia del francescanesimo a livello mondiale, e Antonio Montefusco dell’Università di Venezia, vincitore di un progetto finanziato dal Consiglio europeo della ricerca, che in quel contesto sta indagando anche il patrimonio dei manoscritti conservati a Sarnano.
Anche l’Università di Camerino sarà presente alla prima edizione di Energia Italia, Conferenza internazionale sulle tematiche dell’energia in Italia, in Europa e nel mondo, che si svolgerà a Roma il 5 e 6 luglio. Tante le istituzioni, le realtà industriali, le Università, le associazioni coinvolte in un confronto sul tema dell’energia, bene strategico in grado di determinare le politiche e le scelte ad ogni livello e in ogni ambito.
Nel panel dedicato alle comunità energetiche interverrà, infatti, anche la professoressa Lucia Ruggeri, docente della Scuola di Giurisprudenza e responsabile di un progetto di ricerca a carattere internazionale finanziato dall’Università di Camerino, dedicato alla promozione delle comunità energetiche e alla rivitalizzazione delle aree interne.
Le comunità energetiche sono forme di aggregazione tra cittadini, pubbliche amministrazioni e imprese finalizzate alla produzione di energia rinnovabile, all’immagazzinamento e alla eventuale vendita dell’energia in eccesso. Chi partecipa alla comunità abbassa o addirittura elimina i costi della bolletta energetica e favorisce il territorio grazie all’impiego degli utili prodotti per finalità quali la tutela dell’ambiente e il miglioramento dei servizi.
Il nesso tra economia, democrazia e energia vedrà intervenire al convegno esponenti delle autorità di regolazione del mercato come Giovanni Calabrò, Direttore Generale dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, Claudia Canevari, del Dipartimento Energia della Commissione Europea, il vice Ministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde, Adolfo Urso, Presidente Copasir e Andrea Margelletti, Presidente del Ce.S.I. La Conferenza sarà aperta dal Ministro Roberto Cingolani e sarà chiusa dall’intervento del Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa.
È morto a 89 anni Paolo Grossi, fiorentino, presidente emerito della Corte costituzionale, storico del diritto italiano e professore per oltre quarant'anni all'Università di Firenze. A dare notizia della scomparsa di Grossi la stessa Consulta con un messaggio social.
Il rettore Francesco Adornato esprime il cordoglio dell’intera Università di Macerata per la scomparsa di Grossi, “uno dei più importanti giuristi e storici del diritto del nostro tempo, maestro per più generazioni di studiosi di tutto il mondo”.
Giudice costituzionale, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Grossi è stato per quarant’anni professore ordinario di Storia del diritto nella Facoltà giuridica di Firenze, ha fondato il Centro studi per la storia del pensiero giuridico moderno e la rivista Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno.
Nel 1963 ha vinto la cattedra alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Macerata, di cui è stato preside dal 1964 al 1966. Primo, e altrettanto illustre, allievo di Grossi è stato Mario Sbriccoli. I rapporti con l’Ateneo maceratese sono proseguiti negli anni, con la partecipazione di Grossi a seminari, convegni, iniziative organizzate anche nell’ambito della Scuola di studi superiori Giacomo Leopardi. A una delle sue ultime lezioni nel 2018 l’aula blu del Polo Pantaleoni era gremita da duecento studenti.
Il 12 giugno del 2013 l’allora rettore Luigi Lacchè conferì allo storico del diritto la laurea honoris causa in Studi politici e internazionali. Il preside di Facoltà era Francesco Adornato, che lesse la laudatio. In quell’occasione Grossi tratteggiò i suoi ricordi maceratesi
“Macerata – disse - è un po’ anche mia come istituzione accademica. I cinque anni trascorsi qui sono stati per me estremamente fertili. Qui c’era una comunità di giovani giuristi, da cui ho appreso molto. Ricordo i colloqui e i dialoghi fecondi che facevamo in queste aule o durante le lunghe passeggiate intorno alle mura.
Un colloquio fitto con gli studenti, soprattutto con uno di essi, diventato per me un Maestro dal punto di vista intellettuale, Mario Sbriccoli. Questa nostra comunità è segno di quello che abbiamo costruito insieme e rappresenta una profonda sintonia culturale che si è instaurata tra noi”.
Sofia Raffaeli, la giovanissima atleta della Nazionale di ginnastica ritmica italiana, allenata da Julieta Cantaluppi alla Ginnastica Fabriano, si è diplomata al Liceo delle Scienze Umane presso l’Istituto Paritario Leonardo di Civitanova Marche.
Classe 2004, di Chiaravalle in provincia di Ancona, ad agosto 2021, dopo una già brillante carriera atletica, nonostante la giovanissima età, è entrata a fare parte delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato. Ai campionati Europei di Tel Aviv, appena conclusi, ha superato il record del punteggio più alto di sempre per un'individualista, ottenendo 36.15 al cerchio. Ha vinto l'oro al cerchio e alle clavette e l'argento alla palla.
Ora la stella della ginnastica ha aggiunto ai suoi trofei il diploma di maturità, arrivato anch’esso dopo un percorso molto impegnativo. Infatti la giovanissima campionessa si è sempre allenata in palestra dalle 8.30 alle 18, poi la scuola. Una routine molto impegnativa ma necessaria a raggiungere i successi che hanno permesso a Sofia di scrivere la storia della ginnastica ritmica italiana.
Ovviamente questo risultato è un orgoglio anche per la scuola dove Sofia si è diplomata. Soddisfattissimi il dirigente scolastico e gli insegnanti dell’Istituto Leonardo di Civitanova Marche: "Sofia è una ragazza d’oro in tutti i sensi. Preparata, educata e sempre collaborativa. Questo dimostra quanto lo sport sia importante anche per lo studio".
Nella sua stessa classe, la sezione A del Liceo delle Scienze Umane, ad indirizzo economico e sociale dell’ Istituto Paritario Leonardo di Civitanova Marche, tanti altri giovanissimi campioni dello Sport: Nicola Paolucci, medaglia di bronzo categoria juniores ai campionati Italiani indoor di tiro con l’arco che si sono svolti il 24 febbraio alla Fiera di Rimini; la tennista Letizia Corsini dell’ Asd Circolo Tennis Civitanova Marche; Ludovico Barchiesi, attaccante della SSD Jesina Calcio; Marcello Graffei attaccante della Civitanovese Calcio e Veronica Cipriani, istruttrice di danza e ballerina che, con il suo lavoro, contribuisce quotidianamente a valorizzare questa disciplina in tutta Italia.
Un Piano da 1,5 miliardi contro la dispersione scolastica e le povertà educative e per superare i divari territoriali. È quanto prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Istruzione che, dopo una prima fase dedicata all’edilizia scolastica e agli avvisi per gli enti locali, entra ora nella seconda, quella dedicata alle scuole, con fondi che arriveranno direttamente agli istituti scolastici per migliorare i risultati negli apprendimenti di studentesse e studenti.
"In questi giorni ho firmato la prima tranche di risorse del Piano contro la dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali che andrà avanti fino al 2026. Abbiamo 1,5 miliardi a disposizione. I primi 500 milioni serviranno a finanziare progetti in 3.198 scuole secondarie di primo e di secondo grado con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni. Sono risorse che assegniamo direttamente alle istituzioni scolastiche, sulla base di precisi indicatori relativi alla dispersione e al contesto socio-economico”, spiega il Ministro Patrizio Bianchi. La prima tranche di risorse assegnata alle Marche ammonta a 8.582.308,22 euro, stanziati per 68 istituti della regione.
“Si tratta di un finanziamento molto importante, un progetto nazionale che mette al centro i più fragili. Questa linea di finanziamento si aggiunge alla riforma degli istituti tecnici e professionali e alla riforma dell’orientamento, alle quali stiamo lavorando, misure altrettanto importanti sul fronte del contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico – prosegue Bianchi –. Prenderemo per mano le ragazze e i ragazzi che hanno difficoltà nella prosecuzione del loro percorso di studi e per questo rischiano di lasciare precocemente o, purtroppo, lo fanno. Saremo al fianco delle scuole lungo tutto il percorso”.
Il decreto, in via di registrazione, sarà disponibile nei prossimi giorni. Già disponibile l’elenco delle scuole che riceveranno le risorse. Le scuole coinvolte in questo primo step riceveranno, nei prossimi giorni, la comunicazione del finanziamento, ma anche la convenzione con le indicazioni sulla base delle quali potranno realizzare la loro progettazione. I progetti partiranno con il prossimo anno scolastico e avranno durata biennale.
A questo primo step faranno seguito altre due tranche di finanziamento, la prima dedicata a favorire l’acquisizione di un diploma ai giovani, anche tra i 18-24 anni, che hanno abbandonato precocemente gli studi, mentre con la seconda saranno attivati progetti per il potenziamento delle competenze di base per superare i divari territoriali e anche alcuni progetti nazionali nelle aree più periferiche delle città e del Paese.
Ecco, nel dettaglio, gli istituti scolastici che hanno beneficiato del finanziamento in provincia di Macerata per un importo complessivo di oltre due milioni:
Un istituto innovativo dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica: ospiterà 500 alunni su una superficie complessiva di 14.550 metri quadrati, offrendo venti aule, otto laboratori, una biblioteca, una palestra e un auditorium con 200 posti.
È stato presentato questa mattina il progetto definitivo della nuova scuola innovativa che ospiterà l’istituto superiore “Bramante”, un complesso che sarà realizzato accanto all’istituto agrario “Garibaldi”, in contrada Lornano, per dare vita a una sorta di grande campus scolastico sullo stile americano.
Presenti il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, la consigliera delegata alla rete scolastica Laura Sestili, l’ingegner Luca Fraticelli, dirigente del settore ricostruzione, patrimonio ed edilizia scolastica della Provincia e Maria Antonella Angerilli, dirigente dell’istituto agrario “Garibaldi” e reggente all’istituto “Bramante”.
“Si tratta di un progetto molto importante per il nostro territorio – ha spiegato il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli -, che permetterà di dare spazi ampi e sicuri ai nostri ragazzi e di accrescere l’offerta formativa sul territorio. Per una provincia come la nostra, a forte vocazione professionale e agricola, avere una scuola che si possa integrare con il vicino istituto agrario e diventare la nuova sede dell’Itg “Bramante” sarà un’occasione di crescita determinante per il futuro”.
La Provincia, nel 2020, si era aggiudicata un finanziamento di 9,7 milioni partecipando al bando "Scuole innovative" del Miur, con un progetto che si è classificato tra i primi in Italia e primo nelle Marche. Il progetto vincitore della nuova scuola di Macerata è realizzato dallo studio di architettura Homu, fondato e diretto dagli architetti Lucia Zamponi e Filippo Nanni, che hanno partecipato insieme agli ingegneri Antonio Zamponi e Paolo Trovellesi.
L’edificio si compone di due corpi di due livelli ciascuno con al primo piano le aule e con l’obiettivo di rendere i differenti spazi della scuola integrati, ma autonomi: il corpo a monte ospita i laboratori, il corpo a valle le attività del civic center, aperte anche in orario extra-scolastico, quali la palestra e servizi dedicati, l’auditorium e la biblioteca.
La progettazione definitiva, a cui hanno collaborato anche gli ingegneri Matteo Morettini, Simone Tascini e Dante Cesetti, ha sviluppato le scelte architettoniche e tecnologiche individuate in fase concorsuale come l’utilizzo della struttura a secco acciaio-legno, ampie vetrate, l’utilizzo di dissipatori dell’onda sismica e il consolidamento del terreno in pendenza tramite opere di terrazzamento.
La progettazione esecutiva sarà affidata all’ufficio tecnico della Provincia, nello specifico agli ingegneri Daniele Del Gobbo, Sara Capodaglio e Melania Pecorelli. Responsabile unico del procedimento, invece, sarà Piero Rubino. Il progetto poi passerà all’Inail che dovrà occuparsi della gara di appalto e dell’esecuzione dell’opera (come previsto dal bando del Ministero) che tornerà nella disponibilità della Provincia solo dopo il collaudo.
“Quando un’amministrazione provinciale decide di costruire nuove scuole – ha concluso la dirigente Angerilli – si pensa al futuro e questo è molto importante. I nostri ragazzi hanno diritto di svolgere la loro formazione in ambienti piacevoli, perché trascorrono a scuola talmente tante ore della giornata che devono trovare ambienti migliori di quelli che troverebbero a casa. Per questo determinante che si continui a lavorare tutti insieme”.
Da domenica 3 luglio, in occasione della stagione di Teatro Antico, l’Università di Macerata apre i magazzini del parco archeologico di Urbs Salvia in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Marche, ente gestore da dicembre, e il Comune di Urbisaglia.
La visita è prevista dalle 16 alle 18 con ritrovo ai magazzini dello scavo sotto il teatro. Sarà possibile partecipare gratuitamente al tour guidata del parco, con partenza tutti i giorni alle 16 dall’Ufficio turistico di Urbisaglia, a cura della Meridiana.
I visitatori potranno accedere a una parte dei depositi normalmente interdetta al pubblico e osservare i frammenti delle pitture del complesso tempio- criptoportico ancora in fase di riassemblaggio da parte dei ricercatori dell’Ateneo, a lavoro sul sito da oltre 25 anni: un patrimonio di elementi decorativi e informazioni in via di ricostruzione e conservato in più di 5000 cassette.
“I risultati del lavoro degli archeologi deve uscire dalle mura dei magazzini - afferma Roberto Perna, professore di archeologia a Unimc e direttore degli scavi - per aprirsi al pubblico e fare delle ricerca scientifica un’occasione di svago, crescita culturale e un’opportunità anche di sviluppo economico e sociale. E’ quello che si chiama terza missione e, insieme alla ricerca e alla didattica, è uno degli obiettivi fondamentali del nostro Ateneo”.
L’iniziativa è solo una delle attività finalizzate alla valorizzazione che, come spiega Sofia Cingolani della direzione Regionale Musei, “coinvolgeranno in maniera sempre più diretta lo Stato nella valorizzazione del parco, che già oggi, grazie all’impegno di coloro che vi hanno operato, si presenta come un esempio unico in Regione. Il nostro obiettivo sarà anche quello di coordinare in forma sempre più coerente le attività che tanti soggetti stanno realizzando separatamente”.
Dopo la visita del 3 luglio, che sarà guidata dagli stessi Perna e Cingolani, l’iniziativa sarà ripetuta il 12, il 21, il 31 luglio e il 4 agosto. “Si tratta di un modo - ricorda Paolo Francesco Giubileo, sindaco di Urbisaglia - per valorizzare e incrementare l’offerta culturale della nostra città. La collaborazione con la direzione regionale musei, la Soprintendenza e l’Ateneo è per noi un importante valore aggiunto e stimolerà processi di crescita”.
Anche per il nuovo anno accademico, l’offerta formativa dell’Università di Camerino si amplia: sarà infatti attivato dalla Scuola di Giurisprudenza il nuovo corso di laurea in “Scienze Giuridiche per l’Innovazione organizzativa e la Coesione sociale”.
“Il corso – sottolinea il prof. Marco Giovagnoli, docente della Scuola di Giurisprudenza e Responsabile del Corso – punta su due assi centrali della nuova programmazione europea, l’Innovazione e la Coesione, traducendoli in una proposta formativa all’avanguardia nel panorama universitario italiano, rivolta sia alle studentesse e agli studenti appena usciti dalla scuola superiore, sia a chi già si trova nel mondo del lavoro e desidera approfondire le proprie conoscenze e competenze anche in virtù dei nuovi profili professionali richiesti a livello nazionale e comunitario”.
Il corso mira a formare professionalità e competenze che operino in maniera innovativa nel contesto politico-amministrativo e per lo sviluppo del territorio, che rispondano alla richiesta di nuovi profili lavorativi in area giuridica proveniente dai recenti piani strategici nazionali per l’innovazione della giustizia, muovendosi anche nel mondo organizzativo dell’economia profit e del Terzo settore, con una specifica caratterizzazione sul versante dell’organizzazione, della digitalizzazione e del sostegno alla transizione digitale delle istituzioni.
Uno specifico settore di intervento è costituito dalla rete delle piccole e medie imprese (nell’ottica di una sempre maggiore internazionalizzazione), della cittadinanza digitale anche intesa come parità di opportunità di accesso ai diritti di cittadinanza e di welfare da parte degli abitanti delle cd. aree fragili, della sempre più pressante questione della sicurezza digitale (cybersecurity) in un’ottica più generale di sicurezza territoriale.
Sul versante della Coesione sociale, le figure professionali che il corso ambisce a formare operano con una solida base giuridica e forti competenze in ambito sociale come figure a supporto della riduzione e l’annullamento dei divari territoriali, economici, di genere e generazionali, di quelli relativi alla struttura delle opportunità, culturali ed etnici.
Il corso valorizzerà e darà ampio spazio ad insegnamenti in grado di formare gli studenti nell’ambito dell’ICT (Information and Communications Technology) poiché sin da ora sta emergendo la necessità di figure professionali multidisciplinari con competenze sia giuridico-sociali sia tecnologiche.
È appena terminato lo spoglio dei voti in diretta dal Polo Pantaleoni che ha visto eleggere il professore John Francis McCourt come nuovo rettore dell'Università di Macerata con 207 voti, superando al primo turno il quorum (201 schede, ndr) e ottenendo il posto da rettore per il sessennio 2022-28.
La professoressa Francesca Spigarelli si è, invece, fermata a 148 preferenze totali. Il peso dei voti è stato diviso fra docenti, ricercatori e studenti e fra personale tecnico amministrativo.
"È stata una grande sfida, auguro il meglio al professor McCourt. Spero che il clima teso sentito in questo ateneo possa sparire e mi auguro che ogni persona dell'università possa essere valorizzata" commenta subito dopo l'esito della votazione la professoressa Spigarelli.
“Le emozioni sono tante, essere il rettore è una grande responsabilità, sono molto felice e soddisfatto e ringrazio tutti per la fiducia - commenta a caldo il professor McCourt -. Non mi aspettavo la nomina al primo turno, ma non posso negare che speravo di arrivarci. Le mie sensazioni in questi giorni erano molto positive”.
Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, McCourt è anche presidente dell’International James Joyce Foundation e componente del board dell’International Yeats Summer School. Prima di arrivare a Macerata, ha insegnato all’Università Roma Tre, dove è stato direttore del Centro di ricerca interdipartimentale per gli studi irlandesi e scozzesi, e all’Università di Trieste, dove ha co-fondato nel 1997 la Trieste Joyce School, di cui oggi è presidente.
Il neo eletto, che entrerà in carica dal 1° novembre succedendo a Francesco Adornato, ha tracciato il percorso che intende intraprendere: "Dopo anni difficili, l’Ateneo parte comunque da una base solida per crescere. C’è stato un dibattito democratico, utile, e ricco di idee. Spero che si possa cogliere il meglio di entrambi i programmi per lavorare insieme verso il futuro, perché la forza delle idee ci aiuta a crescere".
"Mi vengono in mente le parole di una canzone di Nina Simone: 'It's a new dawn, it's a new day, it's a new life for me. And I'm feeling good'. C’è una nuova alba, c’è un nuovo giorno, c’è una nuova vita per me - aggiunge McCourt -. E non sarà semplice, perché questa è una responsabilità notevole che assumo nella consapevolezza di poter fare affidamento sul supporto di tutta la comunità accademica e amministrativa. Conto su di voi e non vedo l’ora di cominciare. Sentirò anche l’attuale rettore Francesco Adornato, al quale mando un caro saluto, per una transizione serena".
La Summer School Resilient Buildings and Cities dell’Università Politecnica delle Marche ha scelto Pieve Torina come una delle tappe di approfondimento del corso rivolto a studenti, laureandi, dottorandi e professionisti del comparto ingegneristico, sull’analisi e valutazione delle situazioni post sisma dei centri urbani e di come si possa innescare un percorso per uno sviluppo resiliente.
“Il fatto di aver individuato il nostro comune come conclusione di un percorso formativo di alto profilo e come banco di prova per una verifica sul campo dei danni causati dal sisma è indice di come sia recepito il lavoro che stiamo portando avanti, come amministrazione comunale, anche dal mondo universitario” sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci.
“Ho voluto complimentarmi personalmente con i ragazzi e con il professor Stefano Lenci, ordinario di Scienza delle Costruzioni che li ha seguiti e supportati insieme al suo staff, per l’attenzione con cui si sono approcciati alla nostra realtà. Mi auguro possa proseguire un proficuo piano di collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, così come con l’Università di Camerino, proprio nella logica di qualificare ulteriormente le attività dei nostri uffici ed attuare un reciproco scambio di competenze, sia teoriche che pratiche”.
John McCourt o Francesca Spigarelli? Domani 29 giugno alle ore 12.30 e, in caso di seconda votazione, alle 18 la web radio Rum seguirà in diretta lo scrutinio delle elezioni del rettore dell’Università di Macerata con uno speciale di “Zoom. Dentro la Notizia”, condotto da Donato Mulargia. Sarà possibile seguire la trasmissione sui canali Facebook e YouTube di Unimc e RUM radio Università di Macerata. Informazioni su www.unimc.it
L’Università di Macerata eleggerà il nuovo rettore per il sessennio 2022-2088 che succederà a Francesco Adornato. Due i candidati: John Francis McCourt, professore di letteratura inglese e direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, e Francesca Spigarelli, ordinaria di economia applicata e attuale delegata del rettore alla Terza missione.
Per l’elezione, nelle prime due votazioni è richiesta la maggioranza assoluta degli aventi diritto. In caso contrario, il giorno successivo si andrà al ballottaggio tra gli unici due candidati. I programmi e i regolamenti per il voto sono disponibili sul sito www.unimc.it/elezionirettore.
L’Università di Macerata si prepara ad eleggere il nuovo rettore per il sessennio 2022-2088 che succederà a Francesco Adornato. Due i candidati: John Francis McCourt, professore di letteratura inglese e direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, e Francesca Spigarelli, ordinaria di economia applicata e attuale delegata del rettore alla Terza missione.
Le votazioni si terranno mercoledì 29 giugno dalle 9:30 alle 12:30 al Polo Pantaleoni in via Pescheria Vecchia. Saranno allestiti due seggi: in aula blu per i professori di ruolo, i ricercatori, i componenti del Consiglio degli studenti; in aula verde per il personale tecnico amministrativo e i collaboratori esperti linguistici. Qualora la prima votazione non avesse esito positivo, si procederà con una seconda nel pomeriggio dalle 15 alle 18. Per l’elezione, nelle prime due votazioni è richiesta la maggioranza assoluta degli aventi diritto. In caso contrario, il giorno successivo si andrà al ballottaggio tra gli unici due candidati.
Hanno diritto al voto 203 professori di ruolo, 83 ricercatori, i 19 rappresentanti degli studenti nel Consiglio degli studenti, 285 tra componenti del personale tecnico-amministrativo bibliotecario e collaboratori esperti linguistici. Il voto di questa ultima categoria è conteggiato nella misura del 33%, quindi 94 voti in totale. Ciascun elettore può votare per un solo candidato.
Il rettore è eletto fra i professori ordinari in servizio nelle università italiane, dura in carica sei anni e non può essere rieletto consecutivamente per un secondo mandato. Il candidato che ottiene la maggioranza è proclamato eletto dal decano Luigi Lacchè, viene nominato dal Ministro dell’università e della ricerca ed entra in carica all'inizio del successivo anno accademico, il 1 novembre 2022 in questo caso.
John Francis McCourt, attuale direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, è anche presidente dell’International James Joyce Foundation e componente del board dell’International Yeats Summer School. Prima di arrivare a Macerata, ha insegnato all’Università Roma Tre, dove è stato direttore del Centro di ricerca interdipartimentale per gli studi irlandesi e scozzesi, e all’Università di Trieste, dove ha co-fondato nel 1997 la Trieste Joyce School, di cui oggi è presidente. Ha scritto numerosi libri in inglese e in italiano su James Joyce e sulla letteratura irlandese e inglese (qui la nostra video-intervista) .
Francesca Spigarelli dirige il China Center di Unimc, è attualmente delegata del rettore all’autoimprenditorialità e al trasferimento tecnologico, alla politica europea della ricerca e, dal 2021, alla ricerca. Tra gli incarichi attuali si segnalano quelli come referente italiano, su nomina del Ministero dell’Università e della ricerca, presso gruppi di lavoro della Commissione europea nell’ambito della ricerca sui temi delle risorse umane, della mobilità e della partecipazione. Nell'ambito del 7° Programma quadro e di Horizon Europe ha coordinato quattro progetti. I programmi di entrambi i candidati sono disponibili sul sito www.unimc.it/elezionirettore (qui la nostra video-intervista).
L’Università di Macerata ha approvato il bilancio di esercizio 2021, che dal 2015 sostituisce il bilancio consuntivo. I risultati chiudono i sei anni del rettorato di Francesco Adornato, confermando l’ottimo stato di salute dell’Ateneo.
Nell’insieme emerge un quadro economico-finanziario in persistente equilibrio, che dovrà essere monitorato e consolidato nel futuro, soprattutto in considerazione dell’impatto dell’emergenza sanitaria Covid-19, del conseguente aumento generalizzato dei prezzi e dall’incertezza del contesto attuale accentuata dal conflitto russo-ucraino.
“Fondamentali – sottolinea il rettore Francesco Adornato - saranno le scelte politiche che si adotteranno per far sì che l’Ateneo mantenga le posizioni conquistate negli anni nel panorama universitario nazionale in termini di didattica, ricerca, terza missione, al fine di assicurarsi il massimo finanziamento ministeriale e un crescente flusso di risorse proprie”.
“Da anni – aggiunge il Direttore Generale MauroGiustozzi – l’Ateneo adotta un atteggiamento molto attento e rigoroso che ha permesso di consolidare la solidità economico finanziaria di Unimc e disporre di risorse da destinare agli investimenti infrastrutturali oltre a riserve per affrontare in sicurezza le sfide future. Ma niente deve essere dato per scontato e occorre rafforzare ulteriormente l’impegno”.
Continuano a crescere i proventi derivanti da ricerche con trasferimento tecnologico o con finanziamenti competitivi: 2 milioni di euro solo nell’ultimo adi euro per la riparazione di cinque edifici inagibili a causa del sisma del 2016; 20 milioni dall’accordo di programma del Ministero dell’università e della ricerca a seguito sempre del sisma del centro Italia; 2 milioni di euro dalla Cina per il recupero di Villa Lauri; quasi 5 milioni per un nuovo collegio in viale Indipendenza; 11,6 milioni da finanziamenti regionali Por-Fesr e fondi per l’edilizia universitaria; quasi 14 milioni per il progetto “Dipartimenti di eccellenza”.
A questi si aggiunge il cofinanziamento di oltre 10,5 milioni di euro richiesto dall’Ateneo al Mur interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico. Nel complesso quasi 60 milioni di investimenti che cambieranno profondamente tra qualche anno la dotazione infrastrutturale dell’Ateneo.
Particolare attenzione andrà posta per quanto riguarda la performance dell’Ateneo rispetto ai criteri con cui viene assegnato il Fondo di finanziamento ordinario, una delle principali fonti di entrata per le università italiane. La cosiddetta quota premiale, assegnata per il 60% in base a parametri quali la Valutazione della qualità della ricerca condotta ogni cinque anni dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Anvur, ha ormai raggiunto quasi un terzo dell’intera assegnazione. In conclusione il bilancio unico dà prova dell’esistenza di premesse e presupposti ottimi per il lavoro futuro che attende Unimc nei prossimi anni che si preannunciano, come il presente d’altronde, ricchi di incertezze e di nuove sfide.
Va in vacanza con la consegna degli attestati e un momento di festa la prima edizione del corso “Italiano in Biblioteca”, ospitato dalla Biblioteca Mozzi-Borgetti e nato dalla collaborazione tra l’Università e il Comune di Macerata.
L’iniziativa, conclusasi ieri, fa parte di un più ampio progetto per l’inclusione di bambini e ragazzi di origine straniera come supporto alla gestione di classi sempre più plurilingui e multiculturali. Per l’occasione è stato organizzato un momento conviviale con i piccoli partecipanti e le loro famiglie. L’augurio è quello di ritrovarsi per il prossimo anno scolastico e continuare insieme il percorso di formazione e condivisione.
Hanno portato il saluto la delegata alla terza missione dell’Ateneo Francesca Spigarelli, l’assessore alla cultura Katuscia Cassetta e la direttrice del master Italint sull’insegnamento dell’italiano come seconda lingua Edith Cognigni.
“Una bellissima emozione – è il commento dell’Assessore Cassetta - vedere gli insegnanti abbracciare i giovani alunni con i quali hanno stretto una forte relazione e trascorso tante ore insieme alla scoperta della nostra lingua e della nostra città. Una città e la sua Biblioteca che hanno accolto i bambini e le loro famiglie per un breve ma intenso momento di festa finale, dopo un percorso, nel quale tutti hanno dimostrato impegno e voglia di apprendere e integrarsi".
"Un ringraziamento speciale al personale della Biblioteca Mozzi Borgetti, ai dirigenti scolastici e docenti che hanno aderito e soprattutto agli insegnanti e tutor dell’Università di Macerata. Insieme e con progetti concreti possiamo davvero crescere e dimostrare che solo mettendo insieme energie e professionalità le problematiche si risolvono e le migliori idee possono prendere forma", aggiunge Cassetta.
Sono circa trenta gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, provenienti da Ucraina, Romania, Albania, Sri Lanka, Perù, Macedonia, Malì Senegal, ad aver preso parte a questa prima edizione, tre le scuole primarie coinvolte – De Amicis, Convitto Nazionale e Anna Frank – e altrettante le scuole secondarie – Istituti comprensivi Fermi, Mestica e Dante Alighieri.
Il Comune, oltre a fornire i locali e le attrezzature, ha coordinato i contatti con le scuole per selezionare gli alunni con maggiore necessità di un supporto linguistico. Il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo diretto da John McCourt ha messo e continuerà a mettere a disposizione il proprio capitale di conoscenze e competenze, consolidato nell’esperienza pluriennale del master in “Didattica dell’italiano L2/LS in prospettiva interculturale.
Le tirocinanti, Rachele Mecozzi, Irene Rapanelli ed Emanuela Vastola, hanno seguito i partecipanti con la supervisione di due facilitatrici linguistiche esperte, Alice Magi e Cristina Paoluzzi.
Più di 50 ricercatori da tutta Europa si confronteranno sul sistema di relazioni che in età antica hanno caratterizzato l’Adriatico, condizionando anche la contemporaneità, in occasione del convegno archeologico “Reti adriatiche: uomini, merci, idee” che si terrà nei prossimi giorni a Macerata, Auditorium Unimc in via Padrea Matteo Ricci, dal 23 al 25 giugno.
L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata nell’ambito delle attività del Centro internazionale di studi sulla storia e l’archeologia. Il centro, che ha sede nell’Ateneo, è diretto da Roberto Perna e riunisce più di 20 tra università e centri di ricerca europei coinvolti in scavi e ricerche in area adriatica.
Una sessione specifica del convegno sarà dedicata al progetto Transfer, coordinato dall’Università di Macerata che coinvolge 6 parchi archeologici e 12 partner "adriatici” e ha l’obiettivo di individuare modelli comuni di pianificazione e gestione finalizzati alla valorizzazione di questo ricco patrimonio che costituisce un importante elemento per la formazione delle identità per le comunità dell’Adriatico.
L’ultima delle tre giornate, oltre che all’Assemblea del Cisa sarà dedicata alla visita agli scavi archeologici che l’Ateneo sta conducendo, in collaborazione con la direzione regionale Musei Marche e la soprintendenza Abap Marche Sud, nella città romana di Pollentia-Urbs Salvia e a Villamagna.
All’organizzazione dell’iniziativa partecipano anche PlayMarche, spin-off di Unimc e Partner del Progetto Transfer, e il Centro interdipartimentale di ricerca sull’adriatico ed il mediterraneo dell’Ateneo. Per informazioni: unimc.it
La dottoressa Elisa Palmioli, che ha conseguito in Unicam sia la laurea triennale che quella magistrale, è stata premiata nei giorni scorsi al 75° Convegno SISVet-Società Italiana delle Scienze Veterinarie, in relazione al bando dedicato a giovani ricercatori che avevano presentato, come comunicazione orale, un lavoro scientifico al Convegno SISVet del 2021 e pubblicato su riviste internazionali indicizzate entro maggio 2022.
L’articolo scientifico sul tema “The apelinergic system immuno-detection in the abomasum and duodenum of sheep grazing on semi-natural pasture” pubblicato sulla rivista scientifica “Animals”, che è valso il premio di 1.500 euro, si inserisce nel contesto delle ricerche che il gruppo di Anatomia degli animali domestici di Unicam, composto dalla professoressa Paola Scocco e dalla dottoressa Elena De Felice, sta svolgendo in relazione alla gestione conservativa degli ecosistemi di prateria, in collaborazione con il gruppo di Botanica ambientale ed applicata coordinato dal professor Andrea Catorci.
Le ricerche sono incentrate sullo studio di parametri anatomici indicativi del benessere animale, finalizzato alla sostenibilità ambientale bilanciata, a quella economica delle aziende zootecniche, anche in modo da contrastare le criticità legate al riscaldamento globale che si sta ripercuotendo in una sempre minore disponibilità di foraggio per gli animali, cui consegue una minor produttività delle aziende.
Su queste tematiche la dottoressa Palmioli ha iniziato a lavorare già durante il suo percorso di laurea triennale, attualmente "Ambiente e Gestione sostenibile delle Risorse naturali", approfondendo poi lo studio durante l’elaborazione della tesi del corso di laurea magistrale in Biological Sciences della Scuola di Bioscienze e Medicina veterinaria di Unicam, e ora nel percorso di dottorato di ricerca presso un altro Ateneo. Il premio ricevuto dalla dottoressa Palmioli premia quindi anche la preparazione acquisita in Unicam.
“Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali” è un corso triennale strutturato in due curricula. Il primo (Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali) è maggiormente incentrato sulle classiche scienze naturali e ha come obiettivo quello di fornire allo studente le conoscenze di base sui temi della botanica, zoologia ed ecologia abbinati ad una forte acquisizione di capacità pratiche (rilevamento in campo ed analisi dati) finalizzate alla gestione sostenibile degli ecosistemi e alla conservazione della biodiversità.
Il secondo (Sostenibilità Ambientale delle Produzioni e Green Economy) ha invece l’obiettivo di formare una figura professionale in grado di affrontare le nuove sfide ambientali e cogliere le opportunità di lavoro della “svolta green” dettata dalle principali economie mondiali e basata sui principi dell’economia circolare, sulla sostenibilità delle produzioni.
Chi fosse interessato ad avere informazioni dirette relative al corso potrà partecipare all’Open Day Unicam il 14 luglio oppure all’evento Laboratori Aperti previsto per il 27 luglio, che per il Corso L-32 si svolgerà a Palazzo Castelli a Camerino (ex Dip. Botanica, via Pontoni).
Un curriculum dal forte respiro internazionale, quello di John Francis McCourt, già docente e Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici presso Unimc, e candidato (insieme alla professoressa Francesca Spigarelli) al prossimo rettorato per il sessennio 2022-28. Nel suo personale manifesto, McCourt espone – quasi in chiave saggistica – la sua visione di una “Università-comunità”, evidenziando da subito quanto, per raggiungere un simile obbiettivo, si debba ripensare a quel concetto di 'intellectual culture' argomentato già nel XIX° secolo dal cardinale e teologo John Henry Newman: parlare al cuore degli studenti, formarli valorizzando le specificità di ciascuno. Obbiettivo attuabile solo in seno di una comunità dedita al sapere.
“Il mio progetto parte dall’idea che l’università non è solo un luogo di studio – spiega McCourt - ma anche aggregante delle unicità di ogni singolo studente, grazie anche all’offerta di tutta una serie di attività sociali, culturali e sportive legate al territorio. Oggi, a causa di terremoto e pandemia, siamo ridotti a fare il minimo sindacale, ma la priorità rimane quella di garantire ai ragazzi una formazione personale a tutto campo, migliorando in primis l’aspetto della didattica”.
Nel suo programma, il professore pone l’accento sulla necessità di tornare all’autonomia findanziaria. “Si tratta di un aspetto fondamentale: negli ultimi anni abbiamo ottenuto una VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca) debole, pertanto nei prossimi anni rischiamo di non poter usufruire adeguatamente dell’FFO (Fondo Finanziamento Ordinario). Fortunatamente, avremo dalla nostra i Fondi Area Sisma e quelli del Pnrr, ma servirà un lavoro di squadra e una visione lungimirante per migliorare sul piano della ricerca”.
Un discorso a parte viene poi riservato al tema della Terza Missione, che il candidato rettore definisce “essenziale per una struttura come Unimc, eccellente negli studi umanistici e legata al territorio dal punto di vista sociale e culturale. Ma bisogna andare oltre: pensare in grande, superare i confini provinciali e regionali per avere un impatto anche a livello internazionale”.
“Penso al ‘Festival of the Humanities’ che stiamo organizzando per il prossimo mese di settembre, con l’obbiettivo di attrarre non solo il pubblico locale: voglio ripetere l’esperienza della Jaymes Joyce Summer School che fondai 24 anni fa a Trieste, e che coinvolse ragazzi e ragazze provenienti da tutta Europa. In questo senso – conclude McCourt – Unimc è un campus che ha bisogno di vita, di essere aperta e attiva. Anche per dare valore alle bellezze di questa città”.
L’Università di Camerino insieme a Syeew srl, startup innovativa di Business Artificial Intelligence, inaugura Syeew Lab un laboratorio di analisi e studio delle tecnologie di intelligenza artificiale applicate al business delle microimprese. Il laboratorio nasce grazie alla partnership siglata con Eidos srl, partner tecnologico di Syeew alla guida del laboratorio.
Syeew Lab è un progetto innovativo e all’avanguardia che promuove la formazione di alto livello e l’affiancamento del mondo accademico a quello imprenditoriale/commerciale. Dedicato a studenti e neolaureati della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino, il laboratorio ha l’obiettivo di creare un osservatorio permanente del panorama tecnologico e delle sue evoluzioni, dando la possibilità a studenti e neolaureati di sperimentare possibili applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale al mondo delle microimprese.
All’interno del progetto i laureandi e neolaureati saranno guidati dal team di Eidos srl, partner tecnologico di Syeew, e avranno la possibilità di partecipare attivamente allo sviluppo dell’applicativo alimentato dall’intelligenza artificiale attraverso project work, tesi, stage o dottorati d’impresa.
Syeew Lab, con durata biennale, si potrà sviluppare attraverso modalità differenti sempre volte alla ricerca scientifica e allo sviluppo tecnologico come: tirocini formativi, seminari, laboratori e incontri sperimentali presso le sedi di Eidos srl a Jesi, e presso la stessa Università di Camerino.