L’intera Università di Macerata è sconvolta per l’improvvisa scomparsa della studentessa Samanta Marchegiano. Il rettore John McCourt si è tenuto informato sulla situazione con le forze dell’ordine e ha sentito il padre per esprimere la vicinanza dell’Ateneo.
“In un momento di così grande dolore – dice - tutta la nostra comunità universitaria è vicina ai genitori di Samanta, alla sorella, ai suoi compagni di studi, alle sue amiche e ai suoi amici. La perdita di una persona così giovane, di una figlia, è una tragedia che nessuna parola può attenuare. Non possiamo far altro che metterci a servizio per qualsiasi forma di supporto".
Samanta era appassionata di pallacanestro: la Gio basket Ortona, sulla sua pagina Facebook, ha postato una sua foto in completo da gioco. "I dirigenti, lo staff tecnico e tutti gli atleti ed atlete della Gio basket Ortona, con sgomento ed incredulità, apprendono della prematura scomparsa della giovane Samanta Marchegiano, ricordandola nei suoi trascorsi cestistici all'interno della nostra società, come una ragazza piena di gioia di vivere, serena e sorridente".
"Ai familiari tutti, in particolare alla sorella Gabriella, anch'ella nostra ex atleta, rivolgiamo le più sentite condoglianze, in un momento così difficile da accettare. Ciao Samanta, non ti dimenticheremo mai".
“Politiche di Welfare in Accademia. Pratiche a confronto”. Questo è il titolo del prossimo convegno che si terrà venerdì 5 maggio all’Università di Macerata, patrocinato da Comitato unico di garanzia, Conferenza nazionale degli organismi di parità delle università italiane e Rete CUG della Regione Marche. L’incontro vuole mettere a confronto esperienze, azioni e politiche per il benessere delle persone all’interno delle comunità universitarie sotto diversi aspetti: politiche di welfare tra strumenti di misurazione del benessere organizzativo e pratiche adottate.
Il rettore John McCourt introdurrà l’evento insieme a Tindara Addabbo, presidente di CoUnipar e Fiorenza Pizi, presidente di MarCug. La prorettrice al welfare di Ateneo, Natascia Mattucci, modererà l’incontro che si aprirà con Ersilia Vaudo, capo dell’ufficio diversità dell’Agenzia spaziale europea, che parlerà di donne e Stem tra sfide e opportunità. Seguirà Fabrizio D’Aniello, docente UniMc di pedagogia generale e del lavoro con alcune riflessioni pedagogiche e proposte formative per il benessere al lavoro; Patrizia Tomio presenterà l’esperienza dell’Università di Trento; Nicolò Maria Ingarra di UniMc sugli strumenti di indagine del benessere organizzativo e processo politico; Tindara Addabbo dell’Università di Modena e Reggio Emilia sulla rendicontazione di genere e Vincenzo Bochicchio, dell’Università della Calabria, sulla carriera Alias nelle università.
Per la seconda parte della mattinata è previsto un confronto tra le presidenti dei Comitati di garanzia degli atenei marchigiani Chiara de Fabritiis per la Politecnica delle Marche, Natascia Mattucci per Macerata, Raffaella Sarti per Urbino e Stefania Silvi per Camerino. L’incontro sarà concluso da Rita Banchieri, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Pisa.
La partecipazione è aperta a tutti ed è possibile accedere all’evento anche da remoto, attraverso la piattaforma Microsoft Teams.
Si è concluso il progetto, promosso dall’Unione nazionale avvocati per la mediazione (UNAM), dal titolo “Parliamone impariamo a comunicare per gestire i conflitti” al quale l'Istituto Tecnico Economico “Alberico Gentili” ha aderito proponendo agli studenti uno scorcio sulle dinamiche che regolano il conflitto.
La dirigente scolastica Alessandra Gattari ha presentato il progetto ai ragazzi delle prime classi coinvolte, rappresentando l’importanza di acquisire le competenze relazionali che facilitino l’interazione con l’altro, agevolando l’incontro e limitando lo scontro.
Soft skills da utilizzare per il momento in classe e nel vivere quotidiano, ma che saranno indispensabili nel mondo del lavoro, dove l’intelligenza emotiva e le tecniche di comunicazione efficace sono requisiti che fanno la differenza, difatti, sempre più posizioni lavorative e concorsi richiedono capacità di team working e capacità di negoziazione.
L’avvocato Marisa Abbatantuoni, coordinatrice del progetto, oltre che mediatore commerciale e Counselor professionista afferma che "siamo condizionati dai nostri schemi mentali, blocchi e resistenze e da una cultura avversariale, basata sul paradigma: se io sono nel giusto, tu sei nello sbagliato, se io ho ragione allora tu hai torto, se tu attacchi io contrattacco, e questo porta alla ricorsività del conflitto e a delegare lo stesso ad avvocati, giudici e consulenti che dirimeranno la questione solo secondo diritto. Ci si deve domandare se questo soddisferà le parti e quale effetto avrà una eventuale sentenza sulle relazioni affettive, amicali, lavorative dei contendenti".
"La mediazione individua una diversa via, certo è che questo presuppone che si consapevolizzi una scelta, quella di uscire dal modello io ho ragione, tu hai torto accogliendone uno diverso e più ecologico, ossia quello che consapevolizza che ognuno di noi vede la realtà secondo il proprio punto di vista, o meglio secondo la propria mappa mentale, che non è ne giusto né sbagliato, ma semplicemente diverso da quello di qualcun altro. A questo proposito, mi piace raccontare ai giovani l’aneddoto del giudice saggio”.
La finalità del percorso di volontariato divulgativo, operato da Unam, in tutte le regioni italiane attraverso le sue 42 sedi ha la finalità di far comprendere agli studenti che è possibile relazionarsi in modo differente uscendo dallo schema ragione/torto operando un salto di paradigma nel quale il metodo avversariale viene sostituito da un metodo cooperativo fondato sull’ascolto attivo e sulla comunicazione non violenta.
“Tutti vogliamo essere ascoltati e capiti”, continua Abbatantuoni coadiuvata nell’ attività formativa oltre che dalla dirigente Gattari, anche dal vicepresidente dell’ordine degli avvocati di Macerata Massimo Gentili, dal presidente dell’Unam Macerata, Massimo Cesca e dai docenti membri del team Antibullismo-Cyberbullismo Sebastiano Marino, Paola Formica, Fabio Natali, Matteo Medori, Eleonora Ottaviani, Pietro Prosperi, “tuttavia nessuno vuole ascoltare, o meglio quando si confligge si ascolta per rispondere e raramente per capire. Ci si preoccupa di replicare a tono e se ad alta voce è meglio, ma non ci interessa di indagare quali bisogni ci siano sotto le prese di posizione e le richieste della persona che abbiamo difronte”.
“Imparare ad ascoltare” è il requisito fondamentale per abbassare il livello di conflittualità ed avere relazioni di qualità, tuttavia non tutti siamo stati educati a farlo in modo corretto e dunque questa incapacità nostra e dell’altro ci porta ad incagliarci sulle nostre posizioni senza riuscire ad individuare le innumerevoli possibilità con le quali potremmo comporre i differenti punti di vista, uscendo quindi dalla trappola del conflitto e migliorando la qualità della nostra vita.
L’Istituto Tecnico Economico “Alberico Gentili”, e il suo corpo docente, si distingue dunque per essere il capofila di un ambizioso progetto, quello di formare giovani che sappiamo abbracciare la cultura della cooperazione e non dello scontro.
A Costantino Mortati, uno dei maggiori giuspubblicisti del Novecento e rettore a Macerata dal 1940 al 1942, è dedicato il convegno che si svolgerà all’Università di Macerata giovedì 4 e venerdì 5 maggio. Il convegno – dalle 15 giovedì all’Auditorium UniMc e dalle 9.30 di venerdì al Polo Pantaleoni – vede nel comitato scientifico Giancarlo Caporali, docente di diritto pubblico, insieme al collega Giulio Maria Salerno.
Alla due giorni, in cui studiosi e accademici esamineranno la figura di Mortati come uomo e come giurista, parteciperà da remoto anche Giovanni Grottanelli de’ Santi, decano dei costituzionalisti, che porterà un ricordo del docente, conosciuto proprio a Macerata.
Sono previsti inoltre gli interventi di Carlo Amirante della "Federico II" di Napoli, Antonio Cantaro dell’Università di Urbino, Giovanni Di Cosimo, Simone Calzolaio e Luigi Lacchè dell’Università di Macerata, Giovanni Bianco dell’Università di Sassari, Giovanna Montella e Angelo Antonio Cervati della Sapienza di Roma, Diego Quaglioni dell’Università di Trento, Felice Ancora dell’Università di Cagliari, Carlo Bersani dell’Università di Cassino, Silvia Illari dell’Università di Pavia. Sarà possibile seguire i lavori anche da remoto collegandosi al seguente link: clicca qui.
Costantino Mortati, nato nel 1891 a Corigliano Calabro e morto nel 1985 a Roma, è uno dei padri del diritto pubblico in Italia. Prima giudice e poi vicepresidente della Corte costituzionale, Mortati ha fatto parte anche della Commissione dei 75 a cui si deve l’elaborazione del progetto della Costituzione italiana. Innegabile la fama del giurista, che nel 1939 arriva a Macerata per ricoprire l’insegnamento di diritto costituzionale. Subito dopo è nominato rettore.
Il professor Caporali dopo un’intensa e appassionata attività di studio e di ricerca ha ricostruito il legame tra Mortati e Macerata: "Anche se in pochi anni, il giurista ha dato tanto all’Ateneo maceratese. Ha fatto costruire la Casa dello Studente, ancora oggi funzionante. Il patrimonio finanziario dell’ateneo è inoltre aumentato sotto il suo rettorato".
Un alone di mistero avvolge però la permanenza del giurista nel maceratese: nell’ottobre del 1942, Mortati è riconfermato rettore con regio decreto ma, come un fulmine a ciel sereno, nel novembre del 1942, viene improvvisamente trasferito all’istituto universitario navale di Napoli e lascia Macerata. Cos’è successo? Quale fu il motivo di questo improvviso spostamento? Anche di questo si discuterà nel convegno.
Previste per mercoledì 3 e giovedì 4 maggio diverse iniziative, promosse dalla sezione di Filosofia e Scienze umane del Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Macerata.
“Tempo della cura, cura del tempo” è il titolo del Colloquio di Etica organizzato dalle docenti Carla Danani, Donatella Pagliacci e Silvia Pierosara, arrivato quest’anno alla sua decima edizione, che prevede in entrambe le giornate interventi di accademici provenienti da varie università italiane e straniere nell’aula A della sede di via Garibaldi.
Il Colloquio, in continuità con i precedenti, riprende il tema dell’etica e della pratica della cura che, in un circolo virtuoso fra curare e prendersi cura, pone domande intorno al senso e al valore del vivere, costantemente in bilico tra salute e malattia, temi a cui il prof. Luigi Alici ha dedicato negli anni diversi studi, saggi, ricerche e riflessioni.
In quest’ottica si svolgeranno le due sessioni di cui la prima – mercoledì dalle ore 15:00 – intitolata “Tempi della vita e della malattia” vedrà i contributi di David Le Breton, Università di Strasburgo, Stefano Micali, Husserl Archives di Lovanio, e Giuseppina De Simone, Pontificia Università Lateranense, che porranno l’accento sulle varie accezioni del dolore, della sofferenza, del trauma, in relazione al tema cardine della cura.
La seconda sessione, “Nel tempo della fine” – 4 maggio dalle ore 09:00 – si avvarrà delle riflessioni del professore emerito UniMc Luigi Alici, di Augusto Tommaso Caraceni, Università di Milano, e di Rita Reschiotto, Istituto Universitario Salesiano, che si concentreranno sulle cure palliative e più in generale sull’esperienza della cura in prossimità della morte.
Il pomeriggio del 4 maggio sarà dedicato anche a due eventi celebrativi per Luigi Alici, professore emerito di Filosofia morale a UniMc dove è stato anche direttore della Scuola di Studi superiori “G. Leopardi”.
Il primo sarà la presentazione del volume “Nel segno della cura del bene. Scritti in onore di Luigi Alici” nel quale le curatrici Carla Danani, Donatella Pagliacci e Silvia Pierosara restituiscono la grande varietà dei temi con cui Alici si è confrontato e continua a confrontarsi. Lo stile profondo, rispettoso e insieme libero con cui il professore emerito si è sempre accostato all’indagine filosofica, le linee fondamentali della sua ricerca sottile e appassionata, che si è nutrita di ascolto e condivisione, lasciano emergere una solida e attuale proposta di comprensione del bene e di come questo possa concretamente realizzarsi nella storia.
Il secondo evento avrà luogo alle 17 del 4 maggio al Teatro Don Bosco con lo spettacolo teatrale Doomsday Clock. L’apocalisse arriva a mezzanotte che mette in scena, da parte di una compagnia professionista diretta da Laura Fatini, un testo tratto dalla lectio magistralis Fragilità globale. La via dell’Umanesimo tra Natura e Tecnologia, tenuta da Alici nel 2020 in occasione dell’inaugurazione dell'anno accademico dell’Università di Macerata alla presenza del Presidente della Repubblica. Lo spettacolo è a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Prenotazioni su www.unimc.it/doomsday.
Nell'ambito delle iniziative promosse dalla sezione di Filosofia e Scienze umane del Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Macerata per celebrare il professore emerito di filosofia morale Luigi Alici, martedì 4 maggio, alle 17 al Teatro Don Bosco di Macerata, andrà in scena lo spettacolo teatrale "Doomsday Clock. L’apocalisse arriva a mezzanotte". L’ingresso allo spettacolo è gratuito fino ad esaurimento posti. È possibile anche prenotare online su www.unimc.it/doomsday.
La rappresentazione è stata ispirata a "Fragilità globale. La via dell'Umanesimo fra Natura e Tecnologia", la lectio magistralis tenuta nel 2020 da Alici in occasione dell’inaugurazione dell’anno, alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella, in cui si immagina un ipotetico dialogo tra un professore di filosofia e due suoi studenti, attorno alle tematiche della pandemia, l’Antropocene, i cambiamenti climatici, la Natura.
Così come nella lezione del filosofo, anche nello spettacolo i protagonisti sono tre, il Professore, Aurora e Leonardo, che osservano, da spettatori impotenti, scorrere di fronte a loro vari accadimenti storici e scientifici, dallo sgancio della prima bomba atomica ad oggi, commentandoli tra loro: Hiroshima, la Guerra Fredda, Chernobyl, il crollo del Muro di Berlino, la guerra nei Balcani, l'11 settembre, la Pandemia, incalzati dal muoversi delle lancette del Doomsday Clock, un metaforico orologio che segna quanto manca alla mezzanotte, ora della distruzione del pianeta da parte dell'uomo.
Lo spettacolo è messo in scena dalla compagnia Nuova Accademia degli Arrischianti di Sarteano diretta da Laura Fatini, drammaturga, pedagoga teatrale e regista, vincitrice con i suoi testi di importanti premi. Gli attori a muoversi sul palco, che sarà suddiviso solamente da tre teli, saranno Pierangelo Margheriti, Giulia Roghi e Luca Mauceri.
Il dialogo tra i personaggi alterna poesie, musica, azione scenica, momenti ironici e ricordi personali, e crea una narrazione che, assieme alla riflessione filosofica sulla responsabilità umana nel suo rapporto con la Natura, propone numerose tematiche, che vanno dall'informazione scientifica alla ricerca storico-politica. Lo spettatore viene così guidato in un percorso che accosta alla Storia dei grandi eventi le piccole storie personali e quotidiane, in cui ciascuno può riconoscersi.
È stato presentato stamattina in ateneo il volume "Opus Karoli Crivelli. Le opere e la materia. Nuove letture su Carlo Crivelli" (Capponi Editore), frutto delle due giornate di studio tenutesi ad Ascoli Piceno e a Camerino nell'ottobre 2021, promosse e organizzate dall'università di Camerino, con il sostegno della regione Marche, a cura di Daphne De Luca, Stefano Papetti, Graziella Roselli e Giuseppe Di Girolami.
Nel volume sono riportati i contributi degli esperti e studiosi che hanno relazionato al convegno. Per la prima volta dalla riscoperta del pittore, si è tentato di presentare, alla comunità scientifica e non, un viaggio nella materia, dedicato all'esplorazione delle tecniche pittoriche di Crivelli svelate dalle indagini scientifiche.
Si è approfondito il contesto culturale e sociale nel quale si muove il pittore al suo arrivo nelle Marche, introducendo invenzioni iconografiche e compositive di grandissima qualità, e quale eredità lascerà sul territorio in un contesto artistico piuttosto fiacco.
Con interventi connotati da un taglio prettamente tecnico, sono stati inoltre rivelati i segreti di bottega che hanno reso i polittici di Carlo non solo dipinti di straordinaria bellezza ma anche manufatti artigianali di grandissima qualità. Crivelli era infatti un eccellente pittore, dotato di grande abilità tecnica, che concepiva le sue opere come rutilanti gioielli di oreficeria nei quali l’oro e l’argento, finemente cesellati e impiegati per impreziosire sontuosi broccati in velluto veneziano, sono i protagonisti assoluti.
Sono intervenuti alla presentazione il rettore Unicam Claudio Pettinari, la docente del corso di laurea in Tecnologie e Diagnostica per i Beni Culturali Graziella Roselli e Domenico Capponi della casa editrice Capponi Editore.
Un'intera giornata insieme a studenti, docenti universitari da tutta Italia e non solo, architetti, geometri, ingegneri. In presenza ed in collegamento per "disegnare" la scuola del futuro.
Il convegno “Spazio agli spazi della formazione” che si è tenuto ieri nella Città Alta, organizzato dall'amministrazione comunale in collaborazione con il corso di laurea in Ingegneria Edile e Architettura dell'Università Politecnica delle Marche, ha riscosso un notevole successo. Soprattutto di idee, dalle quali attingere eventuali e futuri interventi per rendere le scuole civitanovesi, moderne e ancora più funzionali.
"Voglio ringraziare davvero tutti - ha detto l'assessore all'Urbanistica Roberta Belletti -, a partire dal responsabile del progetto il professor Gianluigi Mondaini. E un grazie particolare agli studenti. Loro che hanno l'importante ruolo di sostenere ed affiancare gli amministratori nella costruzione del miglior futuro possibile.
"Sono contenta di averli al mio fianco nel percorso di rivitalizzazione e di attrattività che sto portando avanti per Civitanova. Un percorso che è alla base della mia politica Urbanistica e più in generale in tutte le deleghe che ricopro, dalla Transizione ecologica alla Mobilità sostenibile".
La Politecnica delle Marche consegnerà, a breve, non solo lo studio di analisi e valutazione del patrimonio edilizio scolastico esistente di Civitanova, che ha coinvolto tutti e quattro gli Istituti Comprensivi per un totale di 18 edifici tra scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado, ma anche alcuni dei progetti illustrati "per individuare - ha spiegato la Belletti - strategie di intervento innovative finalizzate alla creazione di spazi innovativi per la formazione e la didattica contemporanea".
Per l'assessore Belletti "è interessante e utile lanciarsi nella sfida dell’analisi, della riprogettazione e della riqualificazione degli edifici scolastici esistenti per tentare di costruire un futuro differente e migliore rispetto al presente. Lo stato e la qualità degli edifici scolastici di un territorio, infatti, rappresentano un indicatore di quanto una comunità investa nel benessere, la sicurezza e la formazione dei cittadini più giovani. Occorre lavorare per arrivare ad una programmazione degli interventi, prevedendo anche un piano di riqualificazione per la messa in sicurezza, la bonifica e la sostenibilità degli edifici".
Interessante la mostra, visitabile fino al 2 maggio, che ha posto all’attenzione di tutti, i vari e molteplici punti di vista provenienti dalle altre Università sulle scuole coinvolte nel progetto.
Scrittore di gialli e noir, sceneggiatore, giornalista e fumettista, Carlo Lucarelli è stato ospite all’Università di Macerata per parlare del colonialismo italiano in Africa. Da un punto di vista storico e letterario.
Invitato da Uoldelul Chelati Dirar, docente di storia dell’Africa contemporanea, l’autore ha illustrato il suo percorso di scrittura e il suo modo di spaziare tra realtà e finzione per raccontare pagine di storia spesso sconosciute. Presenti anche il rettore John Francis McCourt e il direttore del dipartimento di scienze politiche, della comunicazione e relazioni internazionali Angelo Ventrone.
"Con questo incontro – ha spiegato in apertura Chelati Dirar – vogliamo riflettere su come la letteratura riesca a supplire ai vuoti della diffusione del sapere storiografico e a rendere più accessibili i temi spesso ignorati dal grande pubblico. L'opera di Carlo Lucarelli in questo è esemplare: riesce a raccontare il colonialismo con una modalità di scrittura che restituisce la complessità e le sfumature di quel contesto, senza cadere nella facile trappola di una lettura in bianco e nero che contrappone i carnefici alle vittime"
Lucarelli ha infatti ambientato una trilogia di gialli - “L’ottava vibrazione”, “Albergo Italia” e “Il tempo delle iene” - a Massaua in Eritrea durante la battaglia di Adua, dove furono sconfitte le truppe italiane, che tentarono di occupare l'Abissinia, e negli anni successivi, evidenziando le responsabilità e i crimini commessi dagli italiani nella campagna africana che sfocerà nel feroce colonialismo fascista.
“È importante raccontare quel periodo storico – ha detto - perché ci permette di capire tantissime cose dell’oggi. E la letteratura consente di creare un immaginario, come hanno fatto i film e i romanzi per tantissimi momenti, non solo della nostra storia.
"Ho raccontato soprattutto la prima parte del colonialismo italiano, quello della fine dell’Ottocento e dei primi del Novecento. Il primo romanzo è ambientato durante la battaglia di Adua e descrive quel momento storico, tutti gli errori commessi prima e dopo. Ma è stato interessante raccontare anche il quotidiano degli anni successivi, in cui non succede quasi niente e, in questo non succedere quasi niente, cresce una mentalità, che è quella coloniale italiana”.
Oltre dieci milioni di euro dal Pnrr per sistemare le scuole della provincia e realizzare nuove palestre e campi sportivi a servizio degli studenti. “Si tratta di risorse molto importanti che i nostri uffici hanno intercettato e che diventano fondamentali visti i continui tagli alle entrate cui è sottoposta la Provincia – spiegano il presidente Sandro Parcaroli e la consigliera con delega all’Edilizia scolastica, Laura Sestili -. Le scuole sono un settore a cui teniamo molto perché la sicurezza dei nostri ragazzi passa attraverso la realizzazione di ambienti idonei e funzionali alle diverse attività”.
Entrando nel dettaglio degli interventi programmati, 4,6 milioni sono previsti per i lavori di adeguamento sismico in tutte e cinque i corpi di fabbrica del liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata. I lavori, eseguiti dalla ditta GM costruzioni srl, al momento si sono concentrati sulla palestra e sono in fase di ultimazione, poi si sposteranno sugli altri fabbricati. Ulteriori 1.210.000 euro serviranno per gli interventi di ampliamento all’Istituto “Mattei” di Recanati, aggiudicati alla ditta Simo Costruzioni Srl.
Sempre relativamente all’Iis “Mattei” sono in fase di consegna, alla ditta Consorzio artigiani romagnolo soc. coop, i lavori per la realizzazione di una nuova palestra per 1,2 milioni. Sono in fase di consegna, invece, al raggruppamento temporaneo di imprese composto dalla Crucianelli Restedil srl – Eredi Paci Gerardo srl, i lavori di realizzazione di una nuova palestra all’Istituto agrario “Garibaldi” per un importo complessivo di 1,2 milioni di euro.
Sarà la Gm Costruzioni, infine, a occuparsi dei lavori di realizzazione di nuovi spazi al liceo Da Vinci di Civitanova, per un importo di 2.647.488 euro, mentre per i lavori di realizzazione di una nuova palestra a servizio dell’Istituto “Matteo Ricci” di Macerata (1.320.000 euro) sono in fase di consegna alla ditta Edil Life srl.
“All’inizio di quest’anno, inoltre, abbiamo ottenuto una nuova tranche di finanziamenti per oltre 400mila euro – aggiunge la consigliera Sestili – che sarà utilizzata per la riqualificazione delle aree all’aperto destinate alle attività sportive al liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata (53.400 euro) e al liceo “Leopardi” di Recanati (112.500 euro), oltre alla riqualificazione architettonica e funzionale della palestra del liceo classico “Leopardi” di Macerata (260mila euro)”.
Il tema dell’impresa basata su principi di etica e sostenibilità è stato al centro del seminario organizzato dal dipartimento di Economia e Diritto dell’Università di Macerata che si è tenuto oggi al Polo Pantaleoni. Gli studenti dei corsi di Impresa sostenibile nella green economy e marketing hanno potuto conoscere un caso emblematico di moda responsabile, approfondendo il progetto realizzato dall’imprenditrice marchigiana Gaia Segattini.
“È essenziale - sottolinea la direttrice di Dipartimento di Economia e Diritto, Elena Cedrola – fornire una didattica pensata ed erogata in sinergia con le imprese, per dare maggiori opportunità agli studenti, per creare le competenze giuste per le aziende e in generale per avere un impatto il più possibile efficace sulla società e sull'ambiente. Sul settore moda poniamo particolare attenzione perché abbiamo un gruppo di ricerca da me diretto che se ne occupa, in collaborazione con altri ricercatori francesi, americani e giapponesi”.
Il seminario, proposto dalle docenti dei corsi Barbara Kulaga e Marta Giovannetti, ha consentito di conoscere un modello di imprenditorialità basato sull’economia circolare. L’ospite ha parlato in particolare del suo progetto Gaia Segattini Knotwear (capi di abbigliamento sostenibili e inclusivi, realizzati con filati rigenerati e di giacenza), dei legami che intrattiene con la filiera della moda sostenibile e con fornitori chiave di questo territorio che custodiscono elementi di grande artigianalità ed eccellenza.
“Etica e sostenibilità – dice Gaia Segattini – non sono solo leve del marketing ma sono ormai una necessità. Credo sia importante per gli studenti avvicinarsi a modelli di impresa che hanno origine nel territorio, pur avendo un’eco più ampia; considerando anche il fatto che un modello basato sui concetti di etica e sostenibilità è più attuabile in un sistema di piccole e medie imprese come il nostro: cominciare dal piccolo è un vantaggio, non un handicap".
Tra i campi di attività che il dipartimento di Economia e Diritto svolge nel settore della green economy, da citare anche il progetto europeo FoDiGreT, per la creazione di skill digitali e sostenibili per le PMI, con università ed enti di formazione di quattro paesi europei.
"Cittadini sostenibili" è il tema del progetto coordinato dalla professoressa Paola Scocco, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, e rivolto agli alunni delle Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo "Ugo Betti" di Camerino, inserito tra le iniziative di ampliamento dell’offerta formativa del Ptof 2022/25 relative all’anno scolastico 2022/23.
Sono stati realizzati incontri con i bambini per affrontare diversi aspetti della sostenibilità; ad ogni lezione è seguita poi una attività ludico/pratica che ha condotto i bambini, attraverso percorsi con esempi semplici, basati sulle loro specifiche esperienze e rapportati alla loro quotidianità, a ragionare sul concetto di sostenibilità e sui comportamenti quotidiani che ciascuno può mettere in atto per uno stile di vita sostenibile.
Il progetto, che ha coinvolto le classi di tutti e tre i 3 plessi dell’Istituto, si è concluso con un’uscita all’Orto Botanico "Carmela Cortini" di Unicam, che ha visto i bambini protagonisti attivi. Le tematiche trattate hanno riguardato la sostenibilità ambientale (biodiversità, specie autoctone e non, coltivazione/allevamento, consumo di acqua, stagionalità, uso di prodotti locali) e il comportamento quotidiano rispetto alla sostenibilità (comportamento in natura, uso delle risorse, produzione dei rifiuti, rispetto degli animali e loro benessere).
Della progettazione delle attività si è occupata Anna Paniccià, studentessa Unicam del secondo anno del corso in "Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali" che è risultata la vincitrice della Borsa di Approfondimento specificamente attivata, e hanno partecipato anche Alessandro Bordi, Federica Lagreca, Luca Mazzanti, anche loro iscritti al corso Unicam.
Il corso di laurea triennale in "Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali" è organizzato essenzialmente con un approccio multidisciplinare ed integrato a temi di grande attualità ed importanza quali tutela della biodiversità, economia circolare, transizione ecologica, sviluppo sostenibile.
È strutturato in due curricula: "Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali" con l'obiettivo di fornire allo studente le conoscenze di base sui temi della botanica, zoologia ed ecologia abbinati ad una forte acquisizione di capacità pratiche (rilevamento in campo ed analisi dati) finalizzate alla gestione sostenibile degli ecosistemi e alla conservazione della biodiversità; "Sostenibilità Ambientale delle Produzioni e Green Economy" ha invece l’obiettivo di formare una figura professionale in grado di affrontare le nuove sfide ambientali e cogliere le opportunità di lavoro della "svolta green" dettata dalle principali economie mondiali e basata sui principi dell’economia circolare, sulla sostenibilità delle produzioni.
Durante il percorso formativo, le studentesse e gli studenti vengono inseriti in attività lavorative in campo ambientali anche grazie alle numerose Borse di approfondimento che vengono attivate in collaborazione con aziende o nell’ambito di progetti di ricerca. Nel corso di laurea insegnano sia docenti universitari che professionisti e titolari di aziende esperti nell’applicazione delle varie discipline. Chi fosse interessato ad avere informazioni dirette relative al corso, può trovare ulteriori informazioni sul sito web https://ambiente.unicam.it/ e nei social (Facebook: @unicambientecamerino; Instagram: @unicambiente_camerino)
Promuovere un nuovo tipo di turismo, valorizzando le mete attualmente fuori dai flussi più grandi. “Le Marche sono un esempio bellissimo di undertourism, cioè di un turismo non di massa, ma dalle enormi potenzialità".
È necessaria una collaborazione più strutturata tra enti, atenei, piccoli borghi per valorizzare esperienze di fruizione più sostenibili di un grande patrimonio culturale, incentivando anche i visitatori della costa a risalire” ha detto il rettore dell’Università di Macerata John McCourt in occasione del confronto tra studenti ed esperti del settore promosso nell’ambito del corso di studi in beni culturali e turismo. “Siamo qui per ascoltare il territorio e adeguare la nostra offerta didattica a quanto ci viene richiesto”, ha ribadito il rettore".
Oltre a diversi professionisti del mondo dei musei, della gestione dei beni culturali e del turismo, è intervenuta anche l’assessore regionale alla cultura Chiara Biondi, che ha ricordato come nei giorni scorsi la Regione Marche abbia emanato per la prima volta un bando unico della cultura, con il duplice obiettivo di semplificare e migliorare la capacità di pianificazione delle attività di valorizzazione del patrimonio culturale e facilitare la programmazione, la comunicazione e la promozione delle attività sul territorio.
Hanno portato il proprio contributo anche Paola Marchegiani, dirigente del Dipartimento Sviluppo economico e del turismo della Regione Marche, Luigi Gallo, direttore Regionale musei delle Marche e Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione montana Marca di Camerino e vice presidente del Parco dei Sibillini, oltre agli esperti dei settori interessati per ascoltare le iniziative intraprese e le concrete esperienze legate alla gestione dei musei e al turismo.
Venerdì 21 aprile, gli studenti delle classi 2F, 2I e 2M del Liceo Linguistico “G. Leopardi” e le classi 5B, 5D, 5E e 5F dell’I.T.E. “A. Gentili”, in occasione dell’Anniversario della Liberazione, hanno partecipato all’evento “Le donne protagoniste della Resistenza”. La direttrice dell’Istituto Storico di Macerata, Annalisa Cegna, ha presentato agli studenti la storia di Vanda Pagani, partigiana prossima a compiere 100 anni, che attualmente vive a Civitanova Marche, con la proiezione di un docufilm sulla sua storia di staffetta partigiana.
Un incontro ricco di spunti di riflessione per i ragazzi, i quali hanno seguito con attenzione e interesse la storia di Vanda Pagani attraverso “Una piccola storia”, docufilm in cui la partigiana racconta il suo percorso di vita antifascista attraverso un viaggio nella memoria, alla riscoperta della stagione di lotta del movimento partigiano composto da forze diverse ma unite dall’antifascismo.
La narrazione, supportata da fonti storiche documentali e fotografiche, ha evidenziato il grande contributo delle donne partigiane nel gettare piccoli semi da cui sarebbe nata un’Italia migliore e democratica. Le parole di Vanda, incisive e commoventi, sono state la lezione migliore per veicolare negli studenti il valore della ricorrenza del 25 aprile, della libertà e dell’impegno che si richiede alle giovani generazioni: la tolleranza, la civiltà, il rispetto dell’altro, il coraggio di prendere l’iniziativa quando ci si sente non allineati con il potere che governa il paese.
Presenti all’incontro la dirigente scolastica del Liceo “G, Leopardi”, Angela Fiorillo, la vicesindaco Francesca D’Alessandro e l’assessore alla cultura e all’istruzione Katuscia Cassetta, che hanno contribuito con i loro messaggi ad incentivare, tra i ragazzi presenti, la riflessione sul valore della resistenza contro l’odio e l’indifferenza.
L’evento conclude un percorso di educazione civica seguito da alcune classi di entrambi gli istituti scolastici in collaborazione con l’Istituto Storico e coordinato dalle docenti Oriana Costarelli e Paola Formica, che ha portato anche alla registrazione di interviste agli studenti per i laboratori didattici Paesaggi della Memoria, di prossima pubblicazione sul canale di RAI Scuola.
“Se nella nostra società si è affermato con sempre maggiore insistenza il concetto di competizione, spesso declinato nella sua accezione deteriore di gara senza esclusione di colpi per primeggiare, nel mondo classico era fondamentale quello di emulazione, che non significa semplicemente gareggiare contro qualcuno, quanto misurarsi con i migliori per migliorare se stessi”.
È con questo spirito che le studentesse del liceo Classico “G. Leopardi” di Macerata sabato 22 aprile hanno affrontato la XVIII edizione del Certamen Latinum di Ortezzano, città natale del latinista Giuseppe Carboni, dove gli studenti del quarto e quinto anno dei licei classici della nostra regione si sono confrontati sulla traduzione di un testo di San Girolamo, introdotto dal professor Giuseppe Flammini dell’Università degli Studi di Macerata.
Grandissima la soddisfazione di vedere qualificate rispettivamente al primo e al secondo posto per la categoria delle classi quarte Giulia Properzi e Ilaria Pavoni, entrambe della IID (sezione Cambridge), e al secondo posto, per la categoria delle classi quinte, Sara Catinari della IIIC.
“La partecipazione al certamen - affermano le professoresse Patrizia Zega e Maria Rita Pistelli, che hanno preparato le studentesse - aveva anzitutto lo scopo di permettere agli studenti di incontrarsi, confrontarsi, conoscersi e riconoscersi in una passione comune, soprattutto dopo il difficile momento della pandemia. Un’occasione di alto valore formativo, che le nostre alunne hanno saputo cogliere impegnandosi al meglio, come loro solito”.
Eppure qualcuno potrebbe obiettare che il liceo classico sta vivendo una crisi negli anni della globalizzazione e che queste manifestazioni rappresentino solo un prodotto di nicchia, un interesse settoriale poco spendibile in un mondo del lavoro sempre più agguerrito e concorrenziale.
Ma, a ben guardare, l’impressione è errata. Intanto, a partire dai numeri, il liceo Classico di Macerata registra un numero consistente di iscrizioni, che provano come il territorio continui a riporre fiducia in un percorso formativo di alto livello, con richieste sicuramente elevate e proprio per questo capaci di aprire agli studenti ogni strada per il futuro.
In particolare la costanza, la concentrazione, la precisione, l’attitudine alla riflessione che la quotidiana traduzione dei testi classici richiedono abituano i ragazzi a misurarsi con le difficoltà, a superarle, a lavorare sodo, ad approfondire, ad usare la logica, a cogliere le sfumature, a potenziare le conoscenze linguistiche e metalinguistiche, ad aprirsi a un percorso di bellezza e a un patrimonio intellettuale inestimabile. Tutte qualità che il mondo del lavoro, a qualsiasi livello, dimostra di richiedere e apprezzare.
In aggiunta, negli anni il liceo Leopardi ha elaborato percorsi innovativi come il Cambridge Igcse: il respiro internazionale, il rigoroso metodo di lavoro che esso richiede, l’attenzione ai linguaggi contemporanei, uniti all’amore per un passato più che mai presente nella nostra cultura, costituiscono senza dubbio un valore aggiunto alla preparazione degli alunni.
"E poi non va dimenticato lo spessore umano dell’incontro con i classici - si legge in una nota de liceo "Leopardi": quello che sta a cuore non è solo la formazione dei futuri lavoratori, in qualsiasi ambito, ma quella dei futuri cittadini, donne e uomini capaci di interpretare il presente e intercettare il futuro, mettendosi in relazione con gli altri".
Alla cerimonia di premiazione di domenica 23 aprile i vincitori hanno ricevuto un premio in denaro e una copia del rinomato dizionario “Campanini-Carboni”, il cui pregio filologico e letterario è stato puntualizzato da un apprezzato articolo della professoressa Patrizia Morelli, già docente del liceo Classico di Macerata.
L’Istituto Tecnico Economico “Alberico Gentili” di Macerata ha aderito al progetto promosso dall’Unione nazionale avvocati per la mediazione (Unam) dal titolo “Parliamone impariamo a comunicare per gestire i conflitti”, oggetto di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione firmato nel settembre 2020 e che partirà il 26 aprile.
Il progetto ha come obiettivo quello di formare giovani che sappiano autodeterminarsi nella gestione costruttiva dei problemi e dei conflitti, uscendo dall'abitudine di delegare ad altri la gestione e la soluzione delle proprie difficoltà, agevolando la propensione al confronto e non allo scontro.
Il progetto è stato molto apprezzato dalla dirigente dell’Ite Alessandra Gattari che con spirito proattivo ha coinvolto il team Antibullismo-Cyberbullismo per la programmazione di un percorso che coinvolgerà, in questa pima fase, due classi del primo anno, diventando così il primo progetto pilota tra le scuole della provincia di Macerata.
“Evitare il conflitto è pressoché impossibile” sostiene Marisa Abbatantuoni avvocato e mediatore presso l’organismo di mediazione del Foro di Macerata dal 2011, oltre che coordinatrice del progetto scuola della sede Unam di Macerata e Counselor professionista, “quello che possiamo fare è imparare a ridurlo e a gestirlo evitando che i suoi effetti invadano tutti gli aspetti della nostra quotidianità, logorando i rapporti e peggiorando la qualità della nostra vita".
"Questo è possibile attraverso vari step, il primo è sicuramente quello di approcciare all’interazione con l’altro attraverso una corretta comunicazione che passa anche dal saper ascoltare chi ci sta difronte e riconoscere quali siano i bisogni in gioco”.
La gestione del conflitto e la risoluzione dei problemi attraverso la mediazione è una tra le soft skills maggiormente richieste ed apprezzate nel mondo del lavoro, ed è importante partire dalla scuola formando gli “adulti di domani” ad un approccio cooperativo e non competitivo, e ad una visione inclusiva.
L’Unam ha dunque promosso questo percorso di volontariato divulgativo attraverso le sue 42 sezioni distribuite in tutta Italia, al fine di diffondere la consapevolezza dell’importanza di una formazione sulle modalità di comunicazione ed interazione con l’altro, fornendo l’occasione per gli studenti di sperimentarsi sul campo attraverso la simulazione di casi concreti. Il conflitto, dunque, come occasione di confronto e di pacificazione di relazioni logore e non solo come ring dove le parti si scontrano.
Giovedì 27 aprile lo scrittore Carlo Lucarelli sarà ospite dell’Università di Macerata, dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e relazioni internazionali, per un seminario nell’ambito del corso di storia dell'Africa contemporanea del professor Uoldelul Chelati Dirar, che nei suoi studi si è occupato principalmente di storia del Corno d'Africa, in particolare dell'Eritrea e dell'Etiopia in epoca coloniale. Porterà il saluto anche il rettore John McCourt.
L’incontro, che si terrà dalle 17 alle 19 nell’aula blu del Polo Pantaleoni, alla presenza del rettore John McCourt, sarà incentrato sul tema del colonialismo italiano, affrontato da un punto di vista storico e letterario.
Di quel periodo e di quelle vicende viene ancora veicolata un’immagine edulcorata, frutto di retoriche e simbologie del passato; uno stereotipo civilizzatore degli “Italiani brava gente”, per riprendere il titolo di un’opera dello storico Angelo Del Boca, dietro il quale si nasconde, invece, una realtà di stragi e massacri.
Sebbene molti saggi abbiano affrontato l’argomento, come ha già spiegato in passato lo scrittore bolognese, “ci manca un immaginario familiare che possa riempire quei momenti e fargli da sfondo”. Attraverso una trilogia di romanzi - “L’ottava vibrazione”, “Albergo Italia” e “Il tempo delle iene” - il maestro riconosciuto del neo noir italiano ha ripercorso la storia del colonialismo italiano in Eritrea in forma di giallo.
Dai racconti, ambientati negli anni intorno alla battaglia di Adua, emerge il quadro delle responsabilità italiane nella campagna d’Africa. “Lo stesso fin da bambino - ha dichiarato una volta alla stampa Lucarelli - sapevo tutto di Little Big Horn e niente della battaglia di Adua. Studiare e appropriarsi di quel passato significa capire molto di quello che succede nel presente, che spesso ha proprio là le sue radici”.
Insieme agli studenti per costruire la scuola del futuro. Questa è l’Urbanistica targata Roberta Belletti, “partecipata, condivisa e inclusiva”, che giovedì 27 aprile vedrà nella sala multimediale San Francesco (ore 9.30), nella città Alta, la presentazione dei risultati del progetto “Spazio agli spazi della formazione” voluto dal Comune di Civitanova insieme all’Università Politecnica delle Marche, con il suo corso di laurea in Ingegneria, Edile e Architettura.
In particolare, da una mappatura del patrimonio scolastico civitanovese, sono emerse una serie di azioni strategiche e idee progettuali per una scuola sempre più accogliente e funzionale, da cui l’Amministrazione potrà eventualmente attingere, anche in funzione di possibili finanziamenti futuri.
“Chi amministra una città deve essere lungimirante - ha detto l’assessore Roberta Belletti - e per farlo è molto importante ascoltare anche i giovani, cittadini del futuro. Andare nelle scuole, coinvolgerli e renderli protagonisti attivi del processo di rivitalizzazione e di attrattività che sto portando avanti per Civitanova è un modo di fare politica che mi piace e che è alla base di tutti i miei progetti, dalla Transizione Ecologica alla Mobilità Sostenibile.
Ringrazio il responsabile del progetto, il professor Gianluigi Mondaini per questa grande occasione di confronto con tutta la cittadinanza di Civitanova Marche, con i professionisti del settore (geometri, architetti e ingegneri), e soprattutto con le comunità scolastiche dei quattro Istituti Comprensivi”.
Oltre agli esiti della ricerca svolta dall’Università Politecnica delle Marche per tutto il patrimonio edilizio scolastico di Civitanova Marche, verrà inaugurata una mostra che porrà all’attenzione di tutti, i vari e molteplici punti di vista provenienti dalle altre Università sulle scuole coinvolte nel progetto.
Nel suo territorio, Civitanova Marche dispone di quattro Istituti Comprensivi per un totale di 18 edifici scolastici tra scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado, dislocati in maniera diffusa. Di queste, le scuole dell’Istituto Comprensivo Sant’Agostino sono collocate a Civitanova Alta, mentre gli edifici scolastici dell’Istituto Comprensivo Regina Elena, dell’Istituto Comprensivo Via Ugo Bassi e dell’Istituto Comprensivo Via Tacito fanno riferimento al territorio urbanizzato di Porto Civitanova.
Una nuova occasione di confronto tra studenti e professionisti del mondo del lavoro: è l’incontro “Beni culturali e turismo nello sviluppo dei territori” promosso dall’Università di Macerata - commissione rapporti con il territorio dei corsi di laurea in beni culturali e turismo – per mercoledì 26 aprile alle 10 nell’aula magna del Polo Bertelli.
L’iniziativa ha come obiettivo quello di favorire una sempre maggiore rispondenza tra il percorso di studi e le specifiche professionalità richieste dal mercato del lavoro locale, nazionale e internazionale. Si è voluto dar voce agli esperti dei settori interessati per ascoltare le iniziative intraprese e le concrete esperienze legate alla gestione dei musei e al turismo, fornendo, al tempo stesso, agli studenti un supporto per l’ingresso nel mondo del lavoro attraverso il sostegno e la costruzione di una rete di relazioni tra imprese, associazioni e enti.
Oltre a diversi esperti del mondo dei musei, della gestione dei beni culturali e del turismo, interverranno l’assessore regionale Chiara Biondi con delega anche alla valorizzazione dei beni culturali, Paola Marchegiani, dirigente del Dipartimento Sviluppo economico e del turismo della Regione Marche, Luigi Gallo, direttore Regionale Musei delle Marche e Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione montana Marca di Camerino e vice presidente del Parco dei Sibillini.
Grande festa oggi in ateneo per celebrare i 50 anni del corso di laurea in Scienze Geologiche. E anche la data scelta non è casuale, dato che è a ridosso del 22 aprile, in cui si celebra in tutto il mondo l’”Earth Day - la Giornata della Terra”.
“Per noi è ormai consuetudine da diversi anni – ha sottolineato la professoressa Chiara Invernizzi, docente Unicam della Sezione di Geologia e tra i promotori dell’evento - proporre attività, seminari o iniziative e quest’anno ci è sembrato bello festeggiare con questa importante ricorrenza.È per questo che il Presidente Ingv professor Carlo Doglioni, per onorare l’evento, è intervenuto proponendo una Lectio Magistralis dal titolo “Grazie Terra”.
La mattinata si è aperta con i saluti del rettore Unicam Claudio Pettinari, del direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie David Vitali, del presidente della Società Geologica Italiana Sandro Conticelli.
Con una intervista al professor Giovanni Deiana sono stati ripercorsi i 50 anni di storia del corso di laurea in Scienze Geologiche di Unicam con anche un breve saluto ai primi Professori, Tecnici-Amministrativi e iscritti al corso presenti in sala.
Dopo la lectio del professor Doglioni, il coordinatore della Sezione di Geologia Stefano Mazzoli ha presentato i volti, i progetti, i numeri, i corsi di laurea e di dottorato della Geologia Unicam oggi. Ha chiuso l’evento il presidente dell’Ordine Nazionale dei Geologi Arcangelo F. Violo.
Quello di Unicam, è stato il primo corso di laurea in Scienze Geologiche avviato nel versante Adriatico del Centro Italia: all’epoca esisteva solo quello di Roma Sapienza. “È stato davvero molto emozionante – ha proseguito la professoressa Invernizzi - ascoltare i racconti dei testimoni di quegli anni, Giovanni Deiana in primis, che ha raccontato in diretta le vicende ed i pensieri di quel tempo, lo sviluppo della didattica e i risultati della ricerca. Con lui Francesco Dramis ed Ernesto Centamore".
Purtroppo sono scomparsi Aurora Micarelli, Maurizio Chiocchini e Umberto Pieruccini, che insieme a Moretti, in quel periodo a cavallo tra gli anni ’60 e ‘70 del secolo scorso, quando le conoscenze geologiche e stratigrafiche rivelavano le origini delle successioni sedimentarie affioranti, e delle catene montuose (si andava affermando la Tettonica a zolle), sono stati dei pionieri ed hanno inserito Camerino in importanti progetti di ricerca nazionali”.
“Nel corso della mattinata – ha proseguito la professoressa Invernizzi - abbiamo ricordato anche la nascita del nuovo dipartimento di Scienze della Terra, oggi polo didattico di Geologia, che fu inaugurato nella primavera del 1995, e che fu fortemente voluto anche dagli stessi studenti di allora: furono loro a proseguire l’occupazione del vecchio stabile, negli anni del movimento studentesco denominato “La Pantera”, proprio per chiedere nuovi spazi.
La disponibilità di spazi e laboratori favorì la crescita dei gruppi di ricerca e l’ingresso di giovani ricercatori e dottorandi. L’attuale coordinatore della Sezione di Geologia, Stefano Mazzoli, ha raccontato a che punto siamo ora, i brillanti risultati della ricerca in tanti e diversi settori, da quello geologico strutturale e geofisico, a quello mineralogico, geochimico e petrografico, a quello paleontologico-stratigrafico, geomorfologico ed idrogeologico, geologico-applicato”.
Gli accordi e le convenzioni con enti ed Aziende del territorio, la sede distaccata di Ingv, l’inserimento nel consorzio Redi, la collaborazione con l’ordine dei Geologi, i numerosi accordi internazionali sono tra le iniziative che più caratterizzano la Geologia Unicam e che vedono attivamente impegnati docenti e ricercatori. Il dottorato di ricerca oggi conta oltre venti unità: giovani che studiano e lavorano nella ricerca, in ambiti innovativi e di punta, e che inseriscono sempre di più l’Ateneo nel contesto internazionale.
Merito anche del corso di laurea triennale in Scienze Geologiche e Tecnologie per l’Ambiente e del corso di laurea magistrale in Geoenvironmental Resources and Risks, tenuto in lingua inglese e che da anni attrae studenti internazionali.
“Ringraziamo di cuore – hanno sottolineato tutti gli organizzatori – tutti coloro che hanno voluto essere presenti: moltissimi amici, ex-studenti di tanti anni diversi che si sono ritrovati dopo molto tempo per il piacere di essere qui, rivedersi e ricordare, ma anche ex-docenti, o solo amici che ci hanno frequentato e ci frequentano, collaborano con noi, colleghi di altri atenei".
"Non ultimi il presidente della Società Geologica Italiana, Sandro Conticelli, che ci ha portato il suo saluto, e il presidente dell’Ordine Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, intervenuto personalmente”.